Dopo le tre ore infernali che mi aspettavano, finalmente uscii da quella prigione. Che viene chiamata pure 'scuola' secondo me il nome ideale è ' Prigione'.
A interrompere i miei pensieri fu Cameron che continuava a chiamarmi da davanti alla sua macchina, così mi ricordai che dovevo andare a casa sua per il compito di storia."Andiamo?" mi chiese lui con un leggero sorriso sulle labbra.
"Sì, certo" risposi anch'io con un leggero sorriso stampato sulle labbra, quel sorriso era perché la sua risata era così contagiosa.Appena stavamo per salire in macchina vidi Charlotte correre verso di noi.
"Dove state andando voi due?" chiese con tono fin troppo malizioso secondo i miei gusti.
"Oh, sì...ehm..la professoressa di storia ci ha messi in punizione, e ci ha dato una punizione, e sicché devo andare a casa sua per fare una ricerca" le spiegai la situazione in modo molto breve.
"Certo, allora a dopo."
"A dopo" la salutammo io e Dallas.
"Ah sì...Ashley, fai la brava mi raccomando." disse cin tono altrettanto malizioso.
"Charlotte..."
"Dimmi."
"Vai a fanculo" dissi alzando a mia volta il dito medio.
Dopo che Charlotte se ne andò io e Dallas salimmo in macchina. C'era un silenzio fin troppo rilassante mi stavo quasi per addormentare, ma a quanto pare la fortuna decise di andarsi a fottere, il silenzio fu interrotto dalla voce roca di Dallas."Simpatica tua sorella eh." cominciò a parlare, continuando a guardare la strada.
"Non è mia sorella." replicai.
"Ah...e io che pensavo fosse tua sorella, di certo non ti assomiglia ma, pensavo assomigliasse a uno dei tuoi genitori e te all'altro genitore..." continuò a parlare, non ce la facevo, sui miei occhi cadde un velo di tristezza, diventarono più scuri dalla rabbia e anche dalla tristezza, i miei occhi si riempirono di lacrime, ma dovevo trattenerle, non potevo abbattere proprio ora il muro che mi ero creata attorno in questi ultimi anni.
"Non è mia sorella, okay? Smettetela di dire che siamo sorelle. Non ho ne sorelle ne fratelli." non so perché ma li risposi con HN tono molto alto e arrabbiato.Si girò un'attimo per guardarmi per qualche secondo, a me quei due secondi sembravano anni.
"Dallas guarda la strada invece di guardare me" dissi questa frase come se lo stessi rimproverando.
Dopo poco tempo arrivammo a casa sua.
Solo lì mi ricordai che abita vicino a noi. Però non capivo perché ci aveva messo più tempo.
"Perché siamo arrivai appena ora?" domandai
"Perché ho fatto il giro più grande, sai quando sono sulla mia macchina sono più rilassato." disse con tono calmo, non sembrava arrabbiato con me per come li avevo risposto prima, come se avesse capito la mia reazione, come se provasse le mie stesse sensazioni ma, sapevo che mi stavo solo illudendo."I miei genitori non ci sono, che ne dici se prepariamo qualcosa?" cominciò il discorso, mentre stava appoggiando le chiavi sul tavolino di vetro in salotto, mentre appoggiò le chiavi si tolse anche la giacca, io invece ero troppo occupata a trascurare quella casa, era molto bella e ben arredata.
"Prepariamo qualche pasto facile" replicai dopo aver analizzato le sue parole che aveva detto prima.
"Ashley Marton, non mi dire che sei una di quelle ragazze che amano mangiare solo Insalata vero?" domandò con tono di stupore.
"Certo che no, ma ti sembro il tipo?" dissi ridendo, facendo ridere pure lui.
"Allora Ashley, raccontami un po di te"
"Perché dovrei?"
"Eddai non fare la testarda anche ora"
"Mhh...okay" stavo per cominciare a parlare quando fui interrotta di nuovo.
"Marton ha accettato di rispondere a una domanda senza aver contrabattuto?
Mi stupisci sempre di più"
"Ma Insomma vuoi farmi parlare o no?"
"Sì certo continua..." disse facendomi cenno di continuare.
"Ahm...allora...sono nata a New Orleans, sono cresciuta lì fino ad ora e, se non lo hai notato sono una ragazza bellissima" dissi l'ultima frase ridendo, ma non uno di quei sorrisi sinceri ma, uno di quelli forzati.
Mi piaceva autovalutarmi. Di sicuro non avevo intenzione di raccontarli dei miei genitori e il mio migliore amico, a mala pena riuscivo a confidarmi con Charlotte, figuriamoci con uno conosciuto nemmeno da una settimana.
"Wow, mi stupisco di quanto tu mi abbia raccontato. Sapevo che eri del New Orleans, ma ne dubito che tu sia una bella ragazza."
"E io sto ancora dubitando che tu abbia un minimo di cervello"
"Okay, okay vogliamo mangiare qualcosa o no?"
"E me lo chiedi pure? Certo che sì, io opto per un po di patatine fritte e hamburger fatto in casa, sai sono molto brava"
Sul suo volto si rigo un leggero sorriso.
"Perché ridi ora?"
"Sei la secondaa ragazza che conosco che non mangia solo insalata e roba salutare"
"E chi è questa ragazza sai voglio conoscerla così almeno non mi sentirei da sola" dopo questa mia frase, il sorriso che era sulle sue labbra scomparve. Dato che lui non mi rispose decisi di non tornare più sull'argomento.Dopo aver mangiato, ciò che richiedo io ci mettemmo a studiare, anche se nessuno dei due sapeva cosa fossero quelle immagini su dei muri. A quest'ora li avrebbero di sicuro criticati e gli artisti li avrebbero chiamati vandali.
"Sai Dallas non ti credevo così lunatico"
"Allora, prima di tutto ho un nome con il quale sei pregata di chiamarmi, e secondo perché questa tua osservazione?"
"Sai prima dal essere felice ti sei rattristato" dissi mentre stavo mordicchiando il tappo della mia penna
"Non sono affari tuoi"
"Okay ma sta calmo eh" replicai rimettendo la mia roba dentro lo zaino."A domani" lo salutai con un cenno con la mano
"Ciao"Mentre stavo tornando a casa riflessi su come era il carattere di Dallas, a scuola lunatico, stronzo e scorbutico. Fuori da scuola invece tutt'altro, quel ragazzo era misterioso. Decisi di promettermi di scoprire come fosse il suo vero carattere, e sapere anche il motivo.
Spazio autrice:
Ehy come state?
Scusate tanto se ultimamente non ho aggiornato ma in questo periodo ci sono tante verifiche.
Cosa nasconderà Dallas dietro la maschera che indossa? Ashley ce la farà?.
¶.......¶ 😘😘😘
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She Bad
Teen FictionAshley Marton è una ragazza di 16 anni è al secondo anno delle superiori. La ragazza rimase orfana e così la adottarono gli zii. Per via del loro lavoro si deve trasferire in una città nuova. Ashley viene abbandonata anche dal suo migliore amico, il...