Ricordi.6

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Sta mattina dopo tutte le urla e le minaccie che mi ha lanciato la zia finalmente decisi di alzarmi, ma non è colpa mia se alle cinque del mattino sono troppo svogliata, mi ci vuole almeno un'ora per riprendere tutti i sensi e far funzionare tutti quanti i neuroni che ho in testa.

Prima di tutto devi averceli per farli funzionare.

Te zitta perchè in pratica ti stai insultando da sola.

Per la prima volta hai ragione.

Comunque stavo dicendo che mi sono svegliata solo grazie alle urla della zia Isabelle, se non fosse stato per le sue minaccie sarei ancora avvolta nelle mie calde coperte, peccato che quelle finirono per terra quando è arrivata Charlotte la quale ha rischiato di rompersi il naso perchè le ho lanciato il cuscino in faccia violentemente, in pratica erano tre contro di me che provavano a svegliarmi, quando mi svegliai definitivamente mi lamentai per l'ingiustizia, ma lo zio Clark mi disse che cercare di svegliare me era come lottare con un bufalo. Per me se fosse legale mi sposerei con il mio letto, la pizza, il gelato e le patatine, peccato che qui in Florida non sia legale.

Ora mi trovo in aereo tra un'anziana e una bambina che avrà sui sette anni tipo, sembra che sia una scala d'età dal più piccolo al più anziano, se venisse un fotografo e ci facesse una fote sembreremo tre generazioni in un'unica foto.

Perchè mai dovrebbe venire un fotografo a fotografarvi, e poi non sembrate tre generazioni perchè te a quanto pare non potresti aver partorito una bambina all'età di nove anni dato che la bambina sembra che abbia sui sette anni e te ne hai sedici.

Ma una volta che tu mi lasci fantasticare?

Mai!

Sono quasi due ore che sono qui e non vedo l'ora che arriviamo a destinazione. A dire la verità i miei nonni mi sono mancati è da quasi un anno e mezzo che non li vedo, ho supplicato li zii di la sciarmi andare da sola dai miei nonni materni, senza che loro mi seguano, per fortuna hanno accettato, voglio andarci da sola, la nonna mi ha detto via telefono che ha in servo per me un regalo molto speciale ma anche molto importante, spero solo che non sia qualcosa che riguarda mia madre perchè so che scoppierei a piangere. Dopo quando arriveremo ho deciso di andare al cimitero per salutare i miei genitori, è dal giorno prima che partissi per Miami che non li vedo.

La voce metallica ci annuncia che dobbiamo allacciarci perchè siamo pronti per scendere, appena l'aereo tocca terra la gente applaude e comincia ad esultare, non ne capisco il motivo però lascio perdere. 

Dopo varie spinte con i passeggieri e dopo aver aiutato Charlotte a trasposrtare tutte le sue valigie finalmente riesco a intravedere i miei nonni paterni aspettarci, corro veloce verso il nonno Patrick.

"Pulce, non sai quanto mi sei mancata in tutto questo tempo" mi saluta il nonno.

"Anche te mi sei mancato tanto" dico stringendolo forte a me.

"A me non mi saluti?" ci interrompe la voce della nonna Rosy, vado ad abbracciarla e lascio il nonno a Charlotte che lo sta soffocando con i suoi abbracci.

Dopodichè ci avviamo verso la mia vecchia casa l'hanno presa i nonni perchè la loro casa era ormai un pò troppo vecchia per loro, Le strade di New York sono come sempre affollate e piene di neve, per ora c'è traffico ma come sappiamo tutti questa città è sempre trafficata sopratutto oggi che è la vigiglia di Natale. Vedere i genitori che corrono per le strade per comprare i regali a propri figli mi fa sentire un vuoto dentro di me, Charlotte vedendomi guardare fuori dal finestrino mi mette una mano sulla spalla come per rassicurarmi, per consolarmi ma io non ho bisogno del confronto altrui, me la so cavare anche da sola, ho imparato all'età di dieci anni a cavarmela da sola, ciò che ho sopportato io da bambina non lo potrebbe sopportare nemmeno un adulto. Un bambino dovrebbe vivere la sua infanzia co  tranquillità ma io non ne ho avuto la possibilità, però è questa la vita, non posso far ritornare i miei genitori indietro da me.

Appena arrivati prendo di fretta la valigia e mi dirigo verso il portone di casa, ma quando un cane di grandi dimensioni mi blocca la strada e si avventa su di me, comincio ad accarezzarlo.

"Blake!" esclamo vedendolo, Blake è il cane dei miei nonni, l'ultima volta che l'ho visto era piccolissimo. La nonna fa allontanare il cane per poi aprire la porta e farci entrare.
La casa è sempre la stessa solo con alcuni cambiamenti, il salotto l'unica cosa che ha in più è un quadro nel quale c'è dipinta una donna dai lunghi capelli rossi, con un vestito lungo bianco, scalsa in riva al mare.

Salgo le scale per vedere la mia camera. Apro la porta e un subito si nota la parete celeste in cui ci sono i miei vecchi giochi, quella parete l'ho voluta dipingere di quel colore perché ogni volta che Cam veniva a dormire da me li dava noia tutto quel rosa.
Uno scaffale di legno accanto al letto, con sopra tutti i tipi di bambole senza testa o senza gli arti.
Quando io e Cam si giocava si faceva sempre a cambio di giochi, a lui piaceva staccare i pezzi delle mie bambole e a me piaceva staccare le ruote alle sue macchinine. Si lo so per essere dei bambini è un po' strano, ma  questo era il nostro modo di divertirci.

Appoggio la valigia a bordo del comodino e scendo le scale per raggiungere gli altri.

Appena entro entri in cucina tutti mi guardano con aria preoccupata, forse si aspettavano che reagissi in maniera differente, che piangessi o chissà cos'altro.

"Che avete da guardare?" Li domando.

"Nulla nulla" mi rispondono tutti in coro.

Dopo ci siamo cambiati, abbiamo cenato e tutto il resto. E ora sono sul mio lettino. Alzo la testa verso il soffitto e solo ora mi accorgo che ci sono ancora le stelline e la luna che sono attaccati al soffitto. Mi ricordo che avevo paura del buio e le stelline  e la luna che si illuminavano mi aiutavano a dormire.

●.......●
N/A:
Scusate se aggiorno ora ma per un po' ho avuto il braccio rotto. E con tutte le verifiche e interrogazione non ce l'ho fatta. E durante le vacanze non ho avuto tempo.
Scusatemi tantissimo.❤
Per farmi perdonare vi dico che nel prossimo capitolo ci sarà una sorpresina.😘

Bye bye👋👋

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