<<Sam hai preso tutto?>> urla mia mamma dal soggiorno.
Guardò per un ultima volta la mia camera spoglia di qualsiasi cosa e inizio a pensare che forse non devo per forza partire,posso ancora annullare il contratto e rimanere qui con la mia famiglia e gli amici.
Ma poi ci penso più volte,giocare nella squadra nazionale americana è sempre stato il sogno della mia vita,devo andare,devo farlo per me stessa.
Prendo le quattro valigie colme di adesivi e, in un modo o nell'altro mi avvio all'uscita.Una volta caricate le valigie nel' auto ci avviamo nel aeroporto della di Düsseldorf
<<promettimi che ci chiamerai tutti i giorni,che non ti taglierai i capelli e che non diventerai un maschiaccio,che ti metterai sempre la maschera prima di dormire,che non andrai a letto con tutti i ragazzi che capitano,promettimi anche che>> il discorso di mia madre viene interrotto dalla tosse esageratamente finta di mio padre
<<promettici che starai bene e che se avrai bisogno di qualcosa ci chiamerai>> dice mio padre abbracciandomi
<<si certo anche quello>> dice mia madre unendosi all'abbraccio
<<si ma lasciatemi che hanno chiamato il volo>> dico staccandomi da loro
<< vi voglio bene >> dico avviandomi per fare il check in.<<ricordati le creme>> sento mia madre urlare da dietro,sorrido dentro di me sapendo che anche se litighiamo spesso mi mancherà.
Una volta salita sull'aereo mi metto le cuffie sapendo che il viaggio non finirà mai.
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"MISTER"
Teen FictionLos Angeles,la città dei sogni. La città che cambierà la mia vita.