La giornata stava ormai giungendo al termine e Leonardo non aveva ancora ricevuto la tanto attesa chiamata. "Probabilmente starà ancora traducendo". Poi ci pensò ancora un po' su. "O forse si sarà addormentata". D'altronde era stata tutta la notte precedente alle prese con quel diario, c'era da aspettarselo che il sonno l'avrebbe soprafatta.
Allungò la mano sul tavolino e prese il telecomando del televisore. Lo accese e cercò qualche programma interessante o, magari, un bel film da vedere.
Ma nulla suscitò il suo interesse. Voleva avere quanto prima notizie dalla sua amica. Semplicemente per avere una scusa con la quale andare a casa sua e stare con lei. Facendo zapping si fermò su di una scena romantica. Una pellicola degli inizi del '900, con il classico bacio tra i due protagonisti. Così, fantasticando, si addormentò.
A ridestarlo dal sonno fu proprio Francesca, che, a quanto pare, era più sveglia di quanto potesse immaginare. Rispose al cellulare e riuscì a capire una sola frase: "Vieni subito qui, stanotte dormi da me!". Non ebbe neanche il tempo di replicare che la chiamata fu riattaccata.
Preso in controtempo, cercò di riacquistare la lucidità giusta per guidare e corse nella sua automobile.
Ripensò a quella frase. "Si è svegliata con un improvviso desiderio di me?". Un sorrisino prese vita sul suo volto. Sapeva fin troppo bene che tutta quella fretta voleva significare solo che ciò che era stato scoperto in quel diario non poteva aspettare fino all'indomani mattina. Cosa poteva esserci scritto? L'autore del diario aveva rivelato la sua scoperta? E quale poteva mai essere?
Ponendosi queste domande, Leonardo, si era nuovamente concentrato su quel reperto storico, dimenticandosi, almeno per il momento, dei suoi sentimenti.
A quell'ora non c'erano molte auto in giro, trovando la strada stranamente desolata. Si accorse di non aver guardato affatto l'orologio e, soprattutto, di non aver spento il televisore. Ma ormai era per la via e non si sarebbe preoccupato di tornare indietro. L'avrebbero spento i suoi genitori il giorno dopo, quando si sarebbero svegliati per andare a lavoro. Avrebbe avuto una piccola ramanzina, ma sapeva che non c'era tempo da perdere.
Era passata la mezzanotte. Non si riusciva a capacitare come, la povera Francesca, era ancora sveglia dopo più di ventiquattro ore di traduzione.
Giunto a casa della ragazza non ebbe neanche la necessità di bussare alla porta. Era già aperta.
«Vieni, entra e siediti qui accanto a me» disse la giovane.
«Hai finito di tradurre?».
«Non ancora, ma quello che ho scoperto credo basti e avanzi per rendere questo diario o un falso o una epocale svolta storica».
«Epocale svolta storica?» domandò sbigottito Leonardo.
«Vieni qui, ho scritto la traduzione in modo affrettato, ma spero tu riesca a capirla».
Dopo essersi accomodato accanto a lei, sul divano, il ragazzo prese gli appunti di Francesca e iniziò a leggerli.
Più andava avanti, più era incredulo. Credeva fosse uno scherzo, che bibliotecaria lo stesse prendendo in giro. Ma capì presto che non era così.
STAI LEGGENDO
Niederhagen - Il segreto perduto
Mystery / ThrillerIl giovane Leonardo, insieme alla sua fidanzata, si dirige al di fuori dello stress della grande capitale italiana per recarsi in una tranquilla campagna. Però, invece di trovare il relax sperato, si imbatte in un vecchio rudere abbandonato, all'int...