In Our Eyes

422 62 20
                                    

Le ore del professor Bryer passarono in fretta e sentivo un profondo senso di appagamento e sollievo nel sapere che era ancora più bravo della signorina "Mummia". Lexi si era addirittura messa a flirtare con lui, usando il mio interesse per la materia come aggancio, volevo tirarle la mia intera libreria addosso quando finalmente si decise a uscire dalla classe!
Quelle di matematica e scienze invece non mi avevano lasciata al settimo cielo, ma probabilmente perché non ero fatta per quelle materie.

Aprii l'armadietto di metallo con non poche difficoltà visto che era fastidiosamente difettoso e cambiai i libri il più velocemente possibile. Volevo assolutamente evitare Ash ma avere il suo armadietto praticamente attaccato al mio non aiutava affatto.
Infilai i libri in borsa e sospirai fissando la mia immagine, riflessa dal piccolo specchietto attaccato allo sportello, un paio di occhi azzurro intenso incorniciati da lunghi capelli scuri mi fissarono di rimando, avevo la pelle terribilmente chiara e personalmente lo odiavo. Mi pizzicai un po' le guance per darmi un po' di colore e feci per chiudere l'armadietto ma il riflesso di una chioma di capelli biondo miele mi fece sobbalzare.

« Scusami, non volevo spaventarti. »
Sospirai.
E ti pareva...
« Ashley mi è preso un colpo! » la rimproverai sbattendo con un po' troppa enfasi lo sportello del armadietto e lo chiusi a chiave.
Lei mi fece un sorriso forzato per farsi perdonare poi prese a torturare con le dita il torsolo della mela verde che aveva in mano, evitando il mio sguardo.
« Senti Nìke potresti venire fuori con me a pranzare? Ho bisogno di parlarti. » disse arrossendo un po' ma si decise finalmente a posare i suoi occhi d'ossidiana nei miei.
Mi si bloccò per un attimo il fiato in gola e, involontariamente, sbuffai leggermente.
Era un bel guaio.
Spostai lo sguardo dietro di lei come a cercare una via di uscita e trovai Trilli mentre scendeva le scale, lei mi vide e dopo aver elaborato che stavo parlando con Colei-che-doveva-essere-evitata  mosse la testa per incitarmi a togliermi di torno quel impiccio. Le feci cenno di aspettare.
Quasi dissi ad Ash che non potevo perché avevo già promesso di fare qualcosa con lei ma quando spostai di nuovo lo sguardo sulla bionda e vidi il suo sguardo... le labbra si mossero da sole.
« Certo. » le sorrisi dolcemente e le accarezzai un braccio per invitarla a incamminarsi. Mi girai un attimo verso la mia migliore amica e la vidi confusa e contrariata, le mimai uno "scusa" sconsolato con le labbra e lei se ne andò alzando gli occhi al cielo.

***

Ci andammo a sedere ad una di quelle panche da picnic di legno, nel giardino del liceo. Erano tutte stranamente vuote e non ci mettemmo molto a capire il perché.
A pochi metri da noi c'era una piccola cerchia formata da ragazze soprattutto, nell'aria vibrava la musica e vidi il corpo atletico di mio fratello e del suo amico Sonny ballare al centro della cerchia. Erano bravissimi ma era prevedibile dopo che avevano fatto praticamente dieci anni di danza insieme.
Ash se ne accorse e la vidi sbiancare leggermente, mettendomi a disagio.

« Se... se vuoi possiamo andare da un'altra parte. » proposi schiarendomi un po' la voce.
« No! » quasi mi spaventai per la tenacia con cui aveva risposto, strinse la borsa con entrambe le mani e tirò fuori il suo pranzo.
Appoggiai i gomiti al tavolo, sostenendomi la testa con il palmo della mano guardando l'esibizione di mio fratello. Dopo un po' riconobbi la canzone, era "Like I would" di Zayn, non mi sorpresi che tutte le ragazze gli si fossero radunate intorno come api col miele.
« Abbiamo fatto sesso. »
Mi girai verso Ash, non capendo bene cosa avesse detto, ma quando la vidi fissare il panino di fronte a se senza la minima intenzione di mangiarlo capii forte e chiaro.

« Dio Ash! Ti avevo detto... »
« Lasciami finire. » mi interruppe lei facendo un gesto della mano.
« Non è stato così nudo e crudo, mi ha portata fuori prima, in una specie di appuntamento... e siamo stati benissimo o almeno... » prese un bel respiro e chiuse gli occhi per farsi coraggio « ... io lo sono stata. E poi, dopo, ci siamo baciati e la cosa diciamo si è evoluta. » ridacchiò un po', poi fece un sospiro estasiato.
« È stato magnifico... »
« Risparmiami i dettagli, grazie! » quasi strillai facendo una smorfia disgustata sotto lo sguardo divertito di lei.
« Sì, scusa. » disse soffocando una risata.
Passò un po'  di tempo dov'è entrambe stemmo in silenzio, poi si decise di confessare.
« Comunque... quando mi sono svegliata non c'era più, ho provato a chiamarlo e a parlarci ma mi tratta come una perfetta estranea. » più parlava e più la voce le si affievoliva.

Mi passai nervosamente una mano fra i capelli senza sapere come consolarla, quasi tutte le ragazze che mio fratello illudeva e poi distruggeva venivano a sfogarsi da me, come se potessi dargli delle risposte, una soluzione all'enorme enigma che era mio fratello. Ma la verità era che probabilmente loro con quel loro breve rapporto ne sapevano già più di me di quello che Gabi era diventato negli anni.
Eravamo molto legati da piccoli ma... a quattordici anni suoi e dodici miei tagliò totalmente i ponti con me. Lei non poteva nemmeno immaginare quanto la invidiassi, avevo passato tre anni a piangere, rivolendo indietro mio fratello e quel legame così forte e unico. Solo quest'anno avevo imparato a mandarlo al diavolo e a pensare a me stessa.

« Ashley non dovresti prendertela. » dissi infine.
« Ti avevo già avvisata della natura di mio fratello, è impulsivo non rimane mai legato a qualcuno per troppo tempo. »
Lei non osò alzare lo sguardo, lo teneva puntato sulle sue mani unite sul tavolo, sentivo il suo respiro più pesante e non era un bel segno.
Sentii una risata profonda, maschile. Gabi era per terra e si stava passando una mano tra i capelli, più neri delle ali di un corvo, togliendosi dei fili d'erba secchi, la pelle del avambraccio rossa per l'attrito. Probabilmente era caduto mentre Sonny gli faceva vedere come fare delle mosse nuove, una ragazza lo aiutò a rialzarsi e a pulire i graffi e lui le sorrise, un sorriso che conteneva sesso puro. Riuscivo a vederla diventare bordeaux fin da qui mentre le sussurrava qualcosa.

« È un idiota. » conclusi.
Un tonfo di mani che sbattevano forte contro il legno, mi fece sobbalzare. Ash era scoppiata a piangere e mi si strinse il cuore a vederla così, di solito era sempre sicura di se, un passo avanti agli altri. Non la riconoscevo.
« Io... io non so come ma mi sono innamorata di lui, capisci? E lui mi ha distrutta. » mormorò fra un singhiozzo e l'altro.
Non risposi, semplicemente mi alzai e mi misi di fianco a lei abbracciandola con tutta la comprensione per il dolore che provava che avevo. Se lei era distrutta dopo una giornata nemmeno passata insieme a lui, se avesse passato quello che aveva fatto passare a me di certo non sarebbe sopravvissuta.

La cullai per un po', continuando ad osservare Gabi che per tutta risposta si accorse di me e si girò a guardarmi, affondando le sue iridi azzurro intenso nelle mie, praticamente uguali alle sue se non fosse per quei riflessi verdi che aveva, un sorriso leggero sulle labbra piene.
Ma nei miei occhi... trovò solo dolore e delusione.
Il sorriso si spense poco a poco e distolse lo sguardo, un muscolo della mascella guizzò e disse qualcosa a Sonny che annuì mentre lo guardava sparire sul retro della scuola.

Un ringraziamento speciale a:
Carola_19061991

swami_squart

Maria01097

GaiaBarbello

_Captainofmysoul


Grazie infinitamente per il sostegno e ovviamente un grande abbraccio per chi ha letto! 💎❤️
Al prossimo aggiornamento, Ƥsүcнε ஐ

D.N.A #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora