A passi veloci mi diressi verso l'istituto.
La campanella era suonata da un po' ed io ero tremendamente in ritardo. Mentre salivo le scale il passo veloce si trasformò in una specie di corsa che ovviamente finì con il zomparsi l'ultimo gradino e una caduta di faccia.
Ma quello era il mio giorno fortunato. Prima di avvertire l'impatto del pavimento con la mia faccia sentì due braccia forti reggermi.
Alzai lo sguardo sconvolta e un sorrise gentile mi lasciò a bocca aperta e il cervello in pappa. Era il sorriso di un ragazzo, di un ragazzo molto carino. Non l'avevo mai visto in quella scuola, forse era uno studente trasferito.
Vidi il suo sorriso aprirsi leggermente- ciao-. Mettendomi in piedi sorrisi goffamente- ciao-.
Si portò le mani alle tasche e mi ammiccò –in ritardo già dal primo giorno? Devo presumere che tu sia una di quelle studentesse modello di cui si parlano in questa scuola.- Con quelle frasi mi fece ricordare come un pallino la situazione in cui mi trovavo e senza rimanere a parlare corsi in direzione della mia classe lasciandolo con un semplice-scusa devo andare, ciao.-
Arrivata alla porta la spalancai di scatto per poi piegarmi sulle ginocchia e lasciare un debole- buongiorno professore, mi scusi per il ritardo.-
Non feci nemmeno in tempo ad alzare il volto che una voce familiare mi tese completamente i nervi.
-quindi devi essere tu la signorina Clare Walker. Oggi è il tuo giorno fortunato, non ho intenzione di segnalare questo tuo ritardo; ma la prossima volta non sarà così. Ora siediti al tuo posto e non farmi perdere altro tempo.-
Alzai lo sguardo perplessa. Non poteva essere che la persona con cui stavo parlando fosse proprio la persona sull'autobus. Era così strano.... Ma era seriamente lui. Forse faceva il tirocinio nella mia stessa scuola e stava solamente aspettando il professore.
Mi avvicinai all'unico banco vuoto rilassandmi in un sospiro di sollievo. Al mio fianco c'era Rose, la mia unica amica.
Quando incrociammo gli sguardi mi sorrise facendomi segno di sedermi- vedi che brava amica, ti ho tenuto il posto-.
Sorrisi gentilmente dicendo un leggero grazie per non farmi sentire dall'uomo alle mie spalle.
Non era male il posto scelto da Rose, mi aveva lasciato quello in ultima fila di fianco alla finestra, meglio di così non c'era.
Notai che l'uomo di prima mi stava guardando- Rose, lui chi è? Qualche tirocinante?-
Lei scosse leggermente la testa- anche io inizialmente lo pensavo, ma è il nostro nuovo professore di filosofia-.
Spalancai la bocca- hai detto professore?-
-signorina Walker c'è qualche problema?- Arrossì immediatamente- nono, mi scusi professore-.
Mi lanciò un'altra occhiata e poi tornò a guardare la classe-allora ragazzi, cominciamo. Come ho detto prima io sono il nuovo professore di filosofia. Come ben sapete.....-
Anche se il professore stava spiegando io non avevo la più pallida idea di cosa fare. Ero così scossa da quella rivelazione che non riuscivo nemmeno a sentire. Era già tanto se non ero rimasta con la bocca spalancata, chiedermi di ascoltare era troppo.
Poi mi tornò come un flash il volto del ragazzo del corridoio "chissà come si chiama".
Il tempo era passato così velocemente che non mi accorsi nemmeno che era suonata la campanella.
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Amore tra i banchi di scuola
RomanceMolte voci girano intorno alla scuola superiore D'Annunzio e tra queste gira anche la voce di un personaggio particolare, avvolto dal mistero e con un ruolo di rilievo in quella struttura. La protagonista Clara dovrà vedersela faccia a faccia con qu...