Incubi

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Dean si poggiò col gomito sul banco e la testa sorretta dalla mano, mentre giocherellava con la matita nell'altra.
«Signor Winchester, a lei l'onore di deliziare la lezione col ripetere la Guerra di Troia.» sentenziò la professoressa con tono acido.
Dean alzò gli occhi al cielo e la ignorò.
«Dean Winchester!» richiamò di nuovo lei.
«Ho capito, ho capito, ma non ho intenzione di ripetere nulla.» rispose seccato.
La prof si sistemò gli occhiali. «Molto bene, vorrà dire che avrà una nota per questo.»
«Me ne metta anche due, non mi interessa...»
«Come prego?» il tono dell'insegnante divenne furente.
Dean stava per ribattere quando entrò Castiel e lo fermò. «B-Buongiorno, professoressa Rowena...»
La professoressa cambiò totalmente espressione; un enorme sorriso le si formò in faccia. «Piccolo caro Castiel! Come mai ritardo?»
Cass esitò. «La mia sveglia fa brutti scherzi...»
Rowena annuì. «Comprendo bene. Ora, siediti mentre punisco il tuo compagno-»
«Si, ecco, a proposito di questo!» la interruppe lui. «Ieri ci sono stati dei problemi, ecco perché non abbiamo potuto ripassare come si deve. Essendo suo compagno di stanza, che può anche verificare, l'ho osservato tutto il giorno e siamo tornati tardi in stanza perché... ci sono state complicazioni... nei corridoi, eccetera. Inoltre... è la nostra seconda lezione da quando sono state assegnate le stanze, e ci vuole un po' per abituarsi a dormire nella stessa stanza con un perfetto sconosciuto.»
Dean rimase sbigottito, posando la matita con cui stava giocherellando. Non sapeva se essere più stupito per il discorso di Castiel o perché gli aveva salvato il culo.
Rowena annuì comprensiva e posò il registro cartaceo sulla cattedra. «Caro ragazzo, il tuo discorso non fa una piega, ed essendo il mio miglior studente da anni ormai, deduco che non mi mentiresti mai.» poi fece cenno a Castiel di sedersi. «Per ora, signor Winchester, passi! Ma se domani non mi avrai portato almeno un tema scritto sulla Guerra di Troia, io la boccerò, chiaro?»
Dean annuì guardandola con odio, andando poi a spostare il suo sguardo su quello innocente e tranquillo di Castiel. Quest'ultimo ricambiò abbozzando un sorrisetto, sperando che Dean facesse lo stesso. Invece, si voltò verso la cattedra e continuò a giocherellare con la matita.
Cass si sentì leggermente ferito, ma non lo diede a vedere per tutta la lezione, finché non uscirono dall'aula.

Appena chiuse l'armadietto, il giovane Winchester cercò con lo sguardo Castiel. Nonostante cercasse di convincersi di non provare interesse per lui, Dean inconsciamente sentiva il bisogno di vederlo.
"Ma che ti prende?" si chiedeva dandosi una pacca sulla testa. "Okay, è il tuo compagno di stanza e lo conosci da oltre tre anni, ma, diavolo, smetti di pensare a lui!"
Dean si mise lo zaino in spalla e avanzò lungo il corridoio, verso la sua stanza.
Appena entrò, gettò in un angolo lo zaino e si mise le cuffie, avviando la canzone "Carry On My Wayword, son" dei Kansas, un gruppo consigliatogli da suo fratello, Sam. Gli mancava. Gli mancava Bobby, la sua casa. Nonostante fossero passati solo tre giorni nel collage, avrebbe tanto voluto tornare a casa...
Tra un pensiero e un altro, si addormentò profondamente.

Dean era immobile. Non riusciva a muovere un muscolo o a parlare. Intorno a lui si materializzarono figure spaventose che lo fissavano e sussurravano. Strinse i denti ed emise un grido gutturale che nessuno riuscì a sentire.
Quei demoni sembravano pugnalarlo alle spalle con parole mortali. Vide suo fratello cadere in un abisso oscuro, seguito da Bobby. Rivide sua madre gridare e bruciare. Cercò di aiutarla e chiamarla, ma il corpo non rispondeva ai comandi del cervello. Si sentiva come legato, in catene. Il cuore che martella nel petto e il sudore che cola, incapace di fermarsi.
"A-aiut-" riuscì a pronunciare, ma invano.
Le lacrime gli pizzicavano gli occhi, il panico era tale da farlo andare in iperventilazione. Voleva scappare, sparire!
Intorno a Dean c'era il vuoto, riempito da quei volti indemoniati e quelle mani che lo pestavano, ma nulla era paragonabile alle grida dei suoi familiari e lo chiamavano per nome e lo rimproveravano di non averli salvati. Poi una voce nuova attirò la sua attenzione e, chissà come, lo liberò da quella prigione di panico.
"Dean..." sussurrò quella voce.
Il biondo voleva rispondere, ma le parole gli morirono in gola.
Vide un volto dolce, bello e rassicurante che lo fissava, come per dirgli "va tutto bene, ora."
Avvertì una presa poco sotto la spalla destra, poi un bruciore. Si voltò e vide un angelo dalle bianche ali e gli occhi azzurri come il cielo d'estate. Incredibile come quel volto parve così familiare.
Dean voleva dire il suo nome, voleva gridarlo, voleva...

"Dean." La voce era sempre più vicina. Non si udiva più alcun eco.

«Dean
Il biondo sobbalzò sul letto, le cuffie ancora alle orecchie ma senza musica.
«Ah!» ansimò e, voltandosi, lo vide. «C-Castiel?»
Cass si fece piccolo piccolo. «Scusa, non intendevo svegliarti, ma... ansimavi e sudavi, mi sono preoccupato.» lo guardò con occhi da cucciolo. «Doveva essere un incubo molto brutto.»
Dean annuì e si massaggiò la tempia. «Si, era... strano. Ma sto bene.»
Castiel fece dei passi indietro per lasciarlo passare. «Okay.»
Dopo aver ripreso la cognizione de tempo, il giovane Winchester corse in bagno, si sciacquò la faccia e tornò sul letto.
«Fottuti incubi...» borbottò.
«Se può consolarti, ne faccio molti anche io.» disse Cass sospendendo la lettura de libro che aveva in mano.
«Ma non mi dire.» rispose Dean passandosi l'asciugamano sulla propria faccia bagnata.
Castiel si alzò dal proprio letto, andando da lui di nuovo con una faccia da cucciolo ferito. «Vuoi che ti prepari una camomilla, o...?»
Dean agitò una mano per aria e lo superò. «No, no, sto bene.» e si sfilò la t-shirt, per poi buttarsi sul letto.
Il moro non smetteva di fissarlo preoccupato. Sapeva che qualcosa non andava in Dean, e che questi avrebbe dovuto aprirsi un po' di più. In fondo ormai erano compagni di stanza, avrebbero dovuto abituarsi l'uno all'altro. L'orgoglio però divorava Dean; non avrebbe mai mostrato le sue fragilità a nessuno. Inoltre, non voleva far preoccupare Castiel per una cosa da nulla, nonostante stesse davvero soffrendo all'interno.

Salve a tutti, ragazzuoli! 🙋🏻
Spero vi piaccia il nuovo capitolo, e non preoccupatevi: se volete, qualche cosina la farò accadere, una cosina piccina picciò 😏🤓
Grazie ancora per le stelline e i commenti, avete vinto un biscottino per un Castiel triste (?)
Okay, perfetto... 😂🤓

L'angelo che si innamorò del diavolo [Destiel FF]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora