Capitolo 5

47 8 5
                                    

Shawn's POV

Il sole è ormai calato e quindi decido di accendere i fari. Continua a piovere sull'asfalto e ogni tanto qualche lampo in lontananza illumina silenziosamente il cielo. Lily si è addormentata guardando fuori dal finestrino. Mi chiedo se sia stata una buona idea portarla via dall'ospedale. Non si reggeva ancora bene in piedi e non vorrei averle causato danni. Mi sentirei davvero male se le accadesse qualcosa a causa mia. L'unica cosa che volevo era allontanarla il più possibile dalle grinfie di quell' Armbrogs. Le hanno già causato abbastanza problemi. Problemi che devo risolvere io adesso, e se dovrò abbandonare la mia vera natura non mi importerà. Mi mancheranno gli altri Ghinav, soprattutto Cameron. Un Ghinav che abbandona il suo gruppo viene ripudiato definitivamente, perciò non avrei più possibilità di vederlo. Cameron è il mio migliore amico, ed è stato altrettanto vicino a me, come a Lily in tutti questi anni. La mia unica possibilità di tornare tra i Ghinav sarebbe quella di essere accoppiato ad un'altra ragazza e scalare nuovamente la gerarchia fino a ritornare al punto in cui sono ora, ma non ci penso nemmeno. Non ho intenzione di ricominciare tutto da capo senza Lily. Fin da subito con lei scattò qualcosa di speciale e non è per niente detto che ciò accada. Cameron ad esempio odia la sua metà Christine, non fanno altro che litigare in continuazione, anche in missione. Un Ghinav ha comunque il dovere di rispettare e proteggere al costo della vita la propria metà, altrimenti verrà ucciso, o nel migliore dei casi esiliato. L'uccisione del proprio compagno è il crimine più grave che si possa commettere. Nessuno ha mai provato a farlo, se non Josh Tight, che soffocò la sua compagna durante la notte per pazzia. Egli fu giustiziato in pubblico dalla Grande Mente in persona, e da quel giorno nessun altro osò mancare di rispetto al proprio compagno.

Quello che non è mai successo, invece, è la perdita di memoria. Dovrò andare a presidiare io stesso al concilio dell'accaduto, espellendoci volontariamente dal gruppo. Ciò che mi preoccupa di più però sarà il loro verdetto. Come ho detto prima, nessuno mai si è trovato nella mia stessa situazione e non so come la prenderanno. Potrebbero lasciarci andare, come decidere di uccidere me e lei. Purtroppo non posso redimermi dal farlo, poiché cercherebbero ugualmente di trovarci e, senza nessuna spiegazione da parte nostra, ci sarebbero piene possibilità che ci uccidano per esserci astenuti dai nostri doveri di Ghinav.

Il rumore dei tergicristalli che fanno su e giù accompagna i miei pensieri, insieme al suono della pioggia che picchietta sul tetto. Mi giro a guardare Lily per un attimo. E resto ad ammirare la sua espressione serena, poggiata su di un fianco che dà verso di me. Mi dà tranquillità. Non avrei mai pensato di finire in questa situazione, eravamo la coppia più brava in missione, la più veloce e la detentrice del record di zero missioni fallite. Almeno fino ad ora.

Osservo meglio le sue gambe e le trovo più gonfie, il dolore che deve aver sentito prima per stare al passo con me deve essere stato forte e tutto d'un tratto mi sento in colpa per non averci dato la giusta attenzione. Appena tornati a casa la farò visitare da Cameron,  era il medico del gruppo un tempo e sicuramente saprà cosa fare. Sa già del nostro arrivo.

L'autostrada è deserta. Forse per il maltempo o forse per la destinazione non tanto conosciuta, ma non c'è neanche un'anima. Tutto d'un tratto vedo la via non asfaltata in cui devo entrare. Porta alla montagna dove è situata la nostra casa, così svolto a destra. Si balla un po' per il terreno pietroso, ma Lily non sembra volersi svegliare. Ha sempre avuto il sonno pesante. Da qui in poi non si riesce più a vedere nulla. I fari illuminano a distanza di pochi metri, giusto ciò che mi serve per guidare a passo d'uomo. Non posso accendere gli abbaglianti perché sarebbero troppo forti e potrebbero attirare compagnia indesiderata da un po' troppo lontano. La macchina continua a oscillare su e giù e a destra e sinistra, in questo sentierino tra pini e querce. Risalgo la montagna facendo curve alquanto pericolose.

Una pietra di dimensioni evidentemente troppo grandi fa sobbalzare la macchina, svegliando Lily che scatta seduta.
<<Sono sveglia! Sono... Ma dove siamo?>>
<<Stiamo tornando a casa, ma la via dall'autostrada è un po' più pericolosa di quella dalla montagna...>> dico accingendomi a svoltare un'altra curva.
Sta in silenzio per un po' strofinandosi il viso con i palmi delle mani per svegliarsi. Sembra nervosa e in effetti non ha tutti i torti, se non conoscessi la strada penserei che mi stanno rapendo.
<<...Va tutto bene, l'ultima curva e torneremo a casa.>> rispondo con il miglior tono rassicurante che mi viene. Annuisce guardandomi, poi con la coda nell'occhio la vedo aggrapparsi alla maniglia in alto.
Questa maledetta strada sterrata sembra non finire mai. Ma poi eccola: casa. Giro a destra ad una curva trovandomi in quel grande spazio verde che ospita la nostra casetta in legno. Mi mancava questo posto.
<<Bentornata a casa!>> esulto parcheggiando la macchina davanti alla porta d'entrata. Lily sorride lasciando l'appiglio a cui era avvinghiata. Spengo finalmente la macchina e faccio il giro per aiutarla a scendere.

Fa fatica a muovere le gambe, perciò la prendo in braccio. Sussulta comunque perché i muscoli le fanno comunque male, ma sempre meglio di lasciarla camminare.
<<Grazie.>> dice accovacciandosi sul mio petto. Sembra così piccola e fragile così.
Apro la porta con il gomito. Qui non chiudiamo mai a chiave le case, in caso le Grandi Menti o qualche compagno siano in emergenza. La porto dentro richiudendomi la porta alle spalle con un piede. Il tepore di casa non è cambiato affatto in questi mesi, probabilmente sarà il legno che mantiene il calore. Mi dirigo verso la camera da letto per far sdraiare Lily.

Lily's POV

Attraversa quella che sembra una sala da pranzo, con una struttura rettangolare. Ha dei banconi da lavoro e altri con  sgabelli sotto. Ci sono pentole e mestoli appesi al centro, proprio sui banconi con gli sgabelli.
È una cucina molto particolare, mi piace parecchio.

<<Buongiorno, già ai fornelli?>> domando a Shawn con un pentolino in mano e i capelli scompigliati.
<<Già. Oggi giornata impegnativa.>> risponde con un sorrisone.
<<Dai va a prepararti,  faccio io qui...>> rispondo prendendo il manico della padella. Mi scocca un bacio sulla fronte.
<<Convincimi.>> dice con un sorrisetto sul viso.
<<Beh per esempio potrei dirti che sono le undici e l'appuntamento con Cameron è alle undici e mezza...>> rispondo spezzando le uova sulla padella con il fiato di Shawn sul collo.
<<Ok per questa volta passi, ma la prossima non ti libererai di me così facilmente.>> mi sussurra.

<<Eccoci qua...>> dice Shawn poggiandomi sul letto. È lo stesso del mio ricordo, è così strano. Mi levo le pantofole dell'ospedale che mi stavano già iniziando a dare brutti ricordi. Mi chino in avanti per sfilarle e gettarle a terra. Le gambe sembrano essere meno arrossate e gonfie, ma continuano a darmi fastidio anche per i piccoli spostamenti. Shawn si dirige verso l'armadio prendendo una felpa e dei pantaloncini lunghi e larghi. Li poggia sul letto e poi mi dà un leggero bacio sulla fronte.
<<Se ti serve qualcosa sono di là>>
Annuisco mentre mi rivolge un ultimo sguardo chiudendosi la porta alle spalle.

Mi sento come se avessi percorso una maratona, ma mi sento subito a mio agio qui. Mi chino nuovamente verso i miei piedi prendendo i vestiti che ha uscito Shawn. Sfilo questa canotta da ospedale che odora ancora di quel posto. Metto felpa e pantaloni e mi accorgo che Shawn sta parlando con qualcuno nell'altra stanza. Mi alzo in piedi anche se è l'ultima cosa che vorrei fare in questo momento. Apro la porta e trovo Shawn a parlare con un ragazzo alto e moro.

<<Cameron! Vieni qui amico mio!>> dice Shawn accogliendolo in un abbraccio. Il ragazzo mi nota alla porta e si slega dall'abbraccio di Shawn. Quest'ultimo si gira venendo da me, portandomi per mano verso Cameron.
Ha una faccia stupita.
<<Lily... Sei... Sei davvero tu?>>

---------------------------
Ciao a tutti miei cari lettori! Ecco il quinto capitolo! Si stanno scoprendo man mano delle cose riguardo il gruppo dei Ghinav! Sono felicissima che molti di voi mi spronino ad andare avanti con la storia, mi date carica. Quindi grazie . Grazie anche a chi vota e ai miei lettori silenziosi!

Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo, adoro leggere i vostri commenti. Un bacione e ci vediamo al prossimo capitolo 😘❤

Memories || Shawn Mendes Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora