<<Lily! Lily! Si sta svegliando! Qualcuno mi aiuti!>>
Questa voce rimbomba nella mia testa come un tamburo. Sembra maschile, ma non riesco a ricondurla a nessuno di familiare. Tutto gira e vedo tante luci confuse e sbiadite. Tento di aprire di più gli occhi, ma sento come se il mio cervello premesse nel cranio sempre di più. Chiudo gli occhi per qualche secondo a causa del dolore e tutto sembra placarsi. Ma poi sento delle dita calde attorcigliarsi alla mia mano sinistra e ciò mi fa risaltare.
<<Non lasciarmi Lily ti prego...>>
Questa voce continua ad arrivarmi ovattata, come se mi trovassi sott'acqua e le parole arrivassero dalla superficie. Mi forzo ad alzare le mie pesanti palpebre e man mano i miei occhi mettono a fuoco ciò che mi sta intorno. Ho una luce bianca puntata sul mio occhio destro. Per istinto serro velocemente le palpebre girando di scatto il viso verso sinistra.
Le stesse dita calde di prima accarezzano stavolta la mia guancia e non so perché, mi ispirano fiducia. Apro gli occhi lentamente incontrandone un altro paio sui miei. Sono marroni con sfumature più chiare alla luce. Sembrano arrossati, avranno pianto molto. Sono contornate da larghe borse nere.
<<Hey...>> esordisce con voce fioca.Allargo la visuale al suo viso, ed è un ragazzo dai capelli mori a parlarmi, con un viso allungato e una mascella pronunciata. Ha un tale sorriso: enorme, perfetto e colmo di felicità, che riesce a far sorridere anche me.
<<Oh Lily grazie al cielo...!>>
Il ragazzo prende la mia testa tra le sue mani scoccandomi un bacio sulla fronte.
<<Chi... Chi sei?>> gli chiedo confusa. Improvvisamente il suo sorriso scompare, facendomi spontaneamente venire una morsa al cuore. Ma è vero, non so chi sia.
<<Non... Non ricordi chi sono?>> chiede sedendosi accanto al letto su cui mi accorgo di essere sdraiata.<<Lily...>> mi chiama un'altra voce maschile da destra.
<<... Ricorda il suo cognome?>> domanda un uomo in camice bianco.
<<Io...>> tento di trovare una risposta alla sua domanda, ma niente. Non ricordo nulla, tutto nero. Non so chi sono, né cosa ci faccia qui o chi siano queste persone. Tutto ciò mi mette paura, inizio a respirare sempre più velocemente, sento il cuore battere forte nel petto.
<<Che ci faccio qui? Chi siete? Dove sono? Io...>>
Inizio a muovermi freneticamente, voglio andare via. Ho paura. I polsi mi bruciano e mi rendo conto di avere una flebo e dei punti ai polsi. Questo mi innervosisce ancora di più, come ho fatto a farmeli?
<<Ti chiami Lily Torres...>> esordisce il ragazzo tenendomi un braccio per tranquillizzarmi<<...Hai 17 anni, sei nata e vivi a Toronto. Io mi chiamo Shawn, ci conosciamo da tre anni e...>> rimango a guardarlo incredula, mi sembra tutto così surreale, avrò sicuramente un espressione confusa e persa, per questo non va avanti. I suoi occhi si staccano brutalmente dai miei, iniziando a guardare malinconicamente la mia mano che stringe alla sua.
<<... E sei la mia ragazza.>> conclude alzando un angolo della bocca. Mi guarda mantenendo il viso curvo sulla mia mano. Riesco a percepire in lui un gran dolore e questo mi fa stare ancora più male.
<<Perché ho questi punti? Cosa mi è successo?>> domando stavolta più pacata.<<Shawn ha chiamato l'ospedale un mese fa, dicendo che eri svenuta un pomeriggio in un bosco.>> risponde quello che penso sia dunque il mio dottore.
A queste parole Shawn si fa cupo in volto e inizia ad accarezzare il palmo della mia mano mordendosi l'interno delle guance.
<<Svenuta? Un mese fa?...>> sono in totale confusione, ho tante domande, ma praticamente nessuna risposta e questa cosa mi infastidisce tantissimo.
<<Non siamo riusciti a trovare delle cause certe per il tuo svenimento, ma ciò che ci ha preoccupati di più è stato il tuo coma fino ad oggi. Ad ogni modo ti terremo in osservazione per altri due giorni, se le tue condizioni rimarranno stabili allora verrai dimessa.>> conclude il dottore con quello che dovrebbe essere un sorrisetto rassicurante.
<<E la mia memoria?>> domando al dottore sulla soglia della porta per uscire.
<<Non sapremo se tornerà mai tutta insieme, ciò che vi posso consigliare è di farla tornare gradualmente per evitare traumi eccessivi.>> risponde rivolgendo l'ultima frase a Shawn che lo punta attentamente. Questo ragazzo ha qualcosa di strano. O magari sono semplicemente io che non ho più un concetto di normalità.Il dottore lascia la stanza chiudendo la porta dietro di sé. Mi prendo un attimo per rielaborare tutto ciò che è appena successo e dove mi trovo. È una stanza rettangolare, con a sinistra una finestra; a destra la porta d'uscita che dà su un corridoio molto trafficato da medici; infine una stanza di fronte a me sulla destra che credo sia il bagno. È un ambiente molto sterile e triste perciò sono felice di doverci stare ancora per poco.
<<So che sei confusa e hai molte domande, perciò per qualsiasi cosa io sono qui.>> rompe il silenzio il moro.
<<Chi sono i miei genitori? La mia famiglia?>> domando come se fosse la cosa più elementare da chiedere in quel momento, ma in realtà non so da dove iniziare.
<<I tuoi genitori sono Miranda e Paul Torres. Sei figlia unica, ma ciò non ti è mai interessato perché odiavi la tua famiglia, come io la mia. Per questo siamo scappati insieme all'età di 14 anni da casa.>> dice sostenendo il mio sguardo.
<<Scappati? Perché siamo scappati?>>
<<Eravamo ragazzi diversi, non riuscivano a... Gestirci.>> risponde. Perché è così titubante? Mi nasconde qualcosa.
<<Facciamo così: per rendere tutto più divertente e meno deprimente faremo un gioco...>> è evidente che non vuole rispondere alla mia precedente domanda. Ma d'un tratto il suo sorriso torna a illuminare la stanza e quindi mi giro sul fianco sinistro per ascoltare meglio la sua proposta. Prende un foglio di carta bianca dal cassetto del comodino accanto al mio letto e me lo poggia sulla pancia.
<<...Adesso tu penserai a delle domande da pormi e le scriverai su questo foglio. Qualsiasi domanda. Dopodiché riposerai e io durante la notte risponderò ad ognuna di esse...>>
<<E tu quando dormirai? E chi mi assicura che non sei stato tu a ferirmi così?>> chiedo mentre prendo in mano la penna. Insomma lo conosco da praticamente dieci minuti e non fa altro che tenermi la mano. Per quanto ne so io potrebbe anche essere lui ad avermi fatto questo.
<<Non ti farei mai del male.>> risponde guardandomi negli occhi.<<E per quanto riguarda il sonno ha circa un mese che non dormo, un giorno in più non mi ucciderà.>>conclude. Questo ragazzo è veramente strano, ma non sembra cattivo.------------------
SORPRESA!😂
Ciao a tutti miei cari lettori! Ho deciso di scrivere questa nuova teen fiction su Shawn Mendes. È una trama che personalmente mi prende molto e per questo ho molte idee. Fatemi sapere cosa ve ne pare! Per quanto riguarda Lost In You ho deciso di sospenderla per un po' a favore di questa storia, ma tranquilli ritornerà ;) un bacione e a 10 like pubblicherò un nuovo capitolo, quindi lasciate stelline! ❤❤️
STAI LEGGENDO
Memories || Shawn Mendes
Ficțiune adolescențiLily, una diciassettenne di Toronto, si risveglia da un coma lungo un mese senza ricordare più nulla. Al suo fianco Shawn, un misterioso ragazzo che tenterà di farle ritornare la memoria in ogni modo, ma tralascerà ciò che l'ha portata quel giorno i...