Noi siamo rimasti distesi
sui letti disfatti della sera prima,
mentre il mondo fuori
ci consumava la vita,
e ci ripromettemmo
di volare come vagabondi,
come Cassidy e Jack*,
sotto la folla stellare
che non guida mai nessuno,
inutile e distante,
è solo uno sfondo
sotto cui fare l'amore
o dichiararsi
o dirsi addio.
Svuotammo lo stomaco
dai segreti,
ci guardammo
e fummo soli,
lei fumava,
lui suonava,
l'altro beveva
da una bottiglia rubata,
io sugli occhi tutti i loro volti,
scrissi questa
e un altro paio
di brutte poesie.
Crollammo a terra
nel freddo sconfinato della notte,
e vagabondi sembrava
lo fossimo già,
ma ci mancava
una macchina,
una meta,
soldi per il vino
e a volte per il cibo,
non c'era niente,
solo occhi lucidi
e dolori al cuore.
«Va bene così»,
disse lei,
scollata e con tutti
i sogni ormai consumati.
Va bene così,
non abbiamo nulla,
come ieri,
se non la vita,
come ieri.
*Neal Cassady e Jack Kerouac, scrittori e vagabondi senza tempo.
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Quello che il mondo mi chiede
PoesieUna raccolta di poesie e racconti che parlano di me, di lei che balla sotto il cielo di luglio, di loro che si fanno compagnia insieme all'alcol. Niente di importante per il mondo, niente di importante neanche per voi, ma spero qualcuno riesca a cap...