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22 Settembre 2016.

"No, Emma. Non voglio sentire un 'no' uscire dalla tua bocca. Siamo intese?"
"Ti prego Norah, cerca di capirmi." la supplico ma lei ha una testa dura quasi quanto la tua.
Ho a che fare con due persone testarde.
Grandioso.
"Guarda, se vuoi lo chiamo anche io al tuo ragazzo! Non può tenerti tutta per sé, è il mio compleanno ed io voglio la mia migliore amica con me. Okay?" sospiro e non le do una risposta, per cui lei insiste "Okay Emma?"
"Sì okay, sì." Sbuffo e mi passo una mano tra i capelli, frustrata.
"Perfetto. Alle 20 sarò sotto casa tua."

"Sono a casa!" esclamo, chiudendo la porta alle mie spalle, e tu esci dalla cucina con un sorriso insolito.
"Indovina? Ho un incontro!" mi dici, tutto euforico, mentre dentro di me inizia a salire un po' d'ansia.
"Quando?" chiedo, mentre mi tolgo il cappotto e la sciarpa.
Non mi accorgo nemmeno che ti sei avvicinato e sobbalzo quando cingi i miei fianchi con le tue braccia muscolose e mi lasci un bacio a stampo sulle labbra.
Non fai così da tanto tempo.
"Domani sera! Ci sarai, vero? Ovvio che ci sarai."
"Sì certo, ci sarò." Sorrido leggermente e mi dai un bacio sulla fronte, poi ti allontani e ne approfitto di avvisarti sul fatto che questa sera ho il compleanno, e tu stranamente mi dici "Sì, va bene. Io rimarrò qui, ma non fare tardi."
"Sì tranquillo, vado a lavarmi."

A: Norah;
Per stasera è confermato. A dopo!

Sono le 18:45 quando esco dalla doccia con indosso solo un asciugamano ed i capelli umidi, per cui mi affretto ad infilare dell'intimo ed una tua maglia che mi va grande come al solito, e poi ritorno in bagno dove asciugo i capelli e creo delle onde alle punte.
"Emma mi serve il bagno."
"Ho finito!" stacco la piastra, mi lavo velocemente i denti e porto in camera le varie creme che inizio a spalmare mentre tu rimani fisso sullo stipite della porta e segui i miei movimenti.
"Sai, non ho proprio capito perché ti comporti così." Esordisci, ad un tratto, ed io aggrotto le sopracciglia.
"In che senso?"
"Sei così bella, e così gentile. Perché ti comporti male solo con me? Ti ho fatto qualcosa?" rimango basita per un momento appena finisci la domanda, ma non mi dai il tempo di risponderti perché ti chiudi in bagno.
Ti ho fatto qualcosa?
Scherzi spero! Mi stai rovinando la vita, lentamente e giorno dopo giorno.
Mi fai sentire una nullità quando dovresti amarmi.
Perché ti comporti male solo con me? Ti ho fatto qualcosa?
Assurdo.

***

"Tantissimi auguri, di nuovo!" abbraccio Norah appena la raggiungo in auto e lei ride, prendendosi volentieri il mio abbraccio.
"Grazie mille, di nuovo. Guarda qui!" esclama dopo, mostrandomi il polso dove c'è il bracciale in oro che le ho regalato.
"E' meraviglioso." Le dico sinceramente e lei mi sorride, per poi partire.
"Pronta a divertirti?"
"Chi saremo?"
"Io te e qualche altro amico. Una cosa tranquilla." Mi assicura e dopo quindici minuti di viaggio in auto arriviamo ad un pub poco fuori città.
"E' il mio preferito." Mi racconta "l'ho scoperto assieme a Mark, ti ricordi?"
"Oh si, c'è anche lui questa sera?"
"Esatto, credo sia arrivato." Quindi ci affrettiamo ad entrare e la mia amica va spedita verso un tavolo dove ci sono alcune persone che, appena riconoscono la festeggiata, si alzano e le vanno incontro per abbracciarla e riempirla di baci.
"Emma!" mi saluta Lauren, una ragazza che lavora da noi. "Non pensavo venissi."
"Non potevo mancare."

La serata sta trascorrendo nel modo più tranquillo in assoluto.
Mi sto divertendo e non sto pensando a niente, a nessuno.
Per una volta non sto pensando a te.
"Allora, Emma." Mi richiama Mark, girandosi completamente verso di me "c'è un uomo nella tua vita?" ed è qui che mi vieni in mente tu.
Ci sei nella mia vita?
"Sì." Rispondo semplicemente, mettendo su un sorrisetto di circostanza.
E so che Mark ti starebbe antipatico, semplicemente perché troppo invadente ed estroverso.
E' il tuo opposto.
"E come si chiama il fortunato?"
"Si chiama Daniel."
"E cosa fa nella vita, Daniel?"
"Agente immobiliare."
"E vivete insieme?" non faccio in tempo a rispondere perché vengo catturata dall'urlo di Norah e solo ora mi accorgo che le luci nel pub sono state abbassate ed è in circolo un po' di musica Raggaeton e latina.
La preferita di Norah.
"Em, andiamo a ballare. Ti prego!" mi supplica e non posso dirle di no.
E' la sua serata.

Sento la musica invadere il mio corpo che ormai si muove da solo.
Sento il fiato accelerare, il cuore che batte veloce e i fianchi che ondeggiano con un bicchiere di champagne nella mano destra.
"Come ti senti?" mi urla Norah, avvicinandosi a me.
"Libera!" le urlo di rimando, scoppiando poi a ridere ma solo quando sento due mani sui fianchi mi irrigidisco e mi giro di scatto, pronta ad inveire contro qualsiasi ragazzo ma un paio di occhi verdi illuminati dalle luci colorate mi scrutano attentamente e con premura.
Rimango senza parole per qualche secondo, poi mi vieni in mente tu e mi scanso immediatamente e inciampo nei miei stessi piedi ma grazie alle sue mani non cado per terra.
"Lasciami." dico, troppo duramente, ma almeno ha ricevuto il messaggio.
"Ti va di ballare?" mi chiede, avvicinando il suo viso al mio viso e deglutisco perché voce più bella, sensuale e calda di questa non l'ho mai sentita.
Tu non usi questo tono con me.
Perché uno sconosciuto lo fa e tu no?
"Scusami, ma no." devo andarmene via, da qui e da lui.
Cerco Norah tra la gente e quando la trovo le dico che sto chiamando un taxi per tornare a casa.
"Cosa? No!" si lamenta, trascinando la 'o', ma ci faccio poco caso perché è ubriaca.
"Aspetta, ti porto io." mi accorgo di Mark e accetto volentieri.

Da: Daniel;
Dove sei?

E' come se mi controllassi, è come se fossi con me anche quando non ci sei.
"Andiamo?" annuisco a Mark e recupero il cappotto e la borsa, poi usciamo e chiudo gli occhi quando l'aria fresca mi smuove i capelli. "Vado a prendere l'auto, aspettami qui." Mi guardo attorno, trovando gruppetti di ragazzi che fumano e parlottano, sembrano più o meno della mia età o poco più grandi.
Ed eccoli lì, quegli occhi verdi che mi scrutano dall'ingresso del pub.
Ricambio lo sguardo ma devo distoglierlo subito perché il telefono nelle mani inizia a vibrare ed il tuo nome lampeggia sullo schermo.
Merda.
"Pronto?"
"Perché non rispondi? Cazzo Emma, non farmi arrabbiare anche oggi!" mi urli contro ed io chiudo per un momento gli occhi, spostando alcune ciocche di capelli dal viso.
"Sto tornando, scusami."
"Okay, va bene." Vedo l'auto di Mark fermarsi davanti al mio corpo e ci salgo senza guardarmi indietro.
"A tra poco." Chiudo la chiamata e incontro il sorriso di Mike.
"Daniel?"
"Già."
"Gli sei mancata?" mi chiede contento ed io sorrido solamente.

Già, ti sono mancata?

Defence. /hs/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora