L'inizio

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Ok, sono già le due di mattina e mancano poche ore all'alba, quell'alba che segnerà l'inizio di un nuovo giorno, di una nuova esperienza, ma sono così curioso e pieno di pensieri che non riesco a chiudere occhio, non faccio altro che pensare a come andranno le cose da ora in poi, se qualcosa cambierà rispetto al passato, ci saranno miglioramenti oppure dovrò ancora farmi carico di dolore e andare avanti?

Le 6:30 arrivano subito, sono ancora a letto mentre il mio amato cane (Jacky) mi salta addosso come per invitarmi a giocare, lo guardo e penso "tu non fai proprio nulla, mangi e dormi ed ora vuoi pure giocare".

Mancano circa 15 minuti alle 7, l'ora in cui dovrei uscire, mi dirigo in bagno e c'è mia sorella che si è svegliata un'ora fa e ancora non ha finito, iniziano così le urla tra noi due...

- Ma ti muovi? Dio santo, alzati tre ore prima se devi fare sempre così.

- Sta zitto, se vuoi arrivare per primo in bagno ti alzi tu tre ore prima.

- Mancano 15 minuti, muoviti brutta balena.

Ed ecco che mia sorella esce, non capivo se era uscita per l'insulto oppure perché aveva finito...

Entro in bagno, mi guardo allo specchio e arriva quei ricordi dell'ultimo anno passato che mi ha reso quello che sono oggi, l'egoista di oggi.

Non faccio in tempo a uscire che mia madre mi urla che sono in ritardo ma come sempre alla fine sono pronto prima di mia sorella, niente colazione, prendo lo zaino (vuoto) e mi dirigo verso l'uscita.

La fermata è esattamente davanti a casa mia, e ci sono già alcune persone ad aspettarmi.

- Eccoti qui, ci hai finalmente raggiunto, pronto per le superiori? Guarda che non sono come le medie eh

- Preoccupati per te, ciccione.

Era il mio amico Valerio, un obeso, ma lui ribadiva sempre che era diversamente magro.

- Axel, siediti vicino a me, ti presenterò alcuni miei amici, almeno fai qualche nuova conoscenza.

Non gli rispondo, arriva l'autobus e saliamo, lui si dirige subito verso i sedili posteriori e io mi siedo su quelli al centro e sento poco dopo lui che mi chiama:

- Ma che fai, vieni qui che ti ho tenuto il posto.

- Ormai mi sono seduto qui, resto qui, è uguale.

Continua a insistere, ed inizio a ignorarlo. Pensa ancora che io sia la persona delle medie, quel ragazzino vivace, pieno di energie che pensa al divertimento facendo magari qualche cazzata ridendoci poi su. Non sa che dopo che tutti loro sono andati alle superiori ero rimasto da solo, l'unico bocciato della nostra classe. Non sa che loro erano le uniche persone che consideravo amiche, gli unici con cui passavo il mio tempo. Non sa che il suo amico, non c'è più, ora esiste solo qualcuno che non prova nulla, pieno di apatia, colui che non è possibile scalfire, che ha permesso all'oscurità di prendere il controllo, che ora preferisce stare da solo, per conto suo, perché aveva trovato un nuovo amico, la solitudine.

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