three -"Ahm... there is a boy in my school... he's so... pretty..."

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Un altro giorno di scuola era cominciato ed io ero così tanto assonnata a tal punto da addormentarmi in classe e beccarmi una nota da Mrs. White.
Il giorno prima io e Kelsey eravamo rimaste sveglie fino a tardi ma, stranamente, lei non sembrava mostrare segni di stanchezza.
Avevo scoperto il nome del misterioso ragazzo: Justin Bieber. Frequentava alcuni corsi con me e, avvolte, mi ritrovavo a guardarlo in una maniera molto da maniaca. A tal punto che lui si guardava in torno per vedere chi lo stesse fissando e, quando incontrava il mio sguardo, mi sorrideva e mi faceva un cenno col capo.
Io, d'altro canto, ero molto imbarazzata e cercavo di non fare figuracce, ricambiando il sorriso.
Sembrava un ragazzo così dolce, ma avvolte l'apparenza inganna. E mentirei se dicessi che lui sembra un ragazzo che non nasconde niente.
I suoi occhi nascondevano un passato buio, un qualcosa di macabro.
"Maggie?" Kelsey richiamò la mia attenzione, passandomi con la mano davanti al viso.
"Eh? Che vuoi?" Domandai distrattamente, continuando a far girare la cannuccia blu dentro al frullato alla fragola.
Eravamo in mensa, era arrivata la pausa pranzo.
"Maggie, cosa ti prende? È da quando è arrivayo il ragazzo nuov- Oh mio Dio! MARGARET ELIZABETH LINDEMANN SI È INNAMORATA!" Sì alzò di scatto, i suoi occhi brillavano di felicità. Alzai gli occhi al cielo e la tirai per un braccio, così che si risedesse, aveva attirato troppi sguardi curiosi.
"Kelsey, stai tranquilla, non mi innamorerò mai. Non dopo... -mi guarai attorno, per essere sicura che nessuno ci guardasse o ascoltasse e ripresi- non dopo... Luke." Sussurrai quel nome, era come dire una bestemmia per me.
"Mag, non puoi pretendere che il tuo cuore non scelga nessuno, solo perchè Luke..." si fermò, non voleva continuare. "In ogni caso, il passato è passato, pensa al presente, Mag." Mi accarezzò dolcemente la schiena.
In quel preciso momento vidi quella testa bionda e quei occhi castani che subito si scontrarono con i miei.
Ecco ancora quella strana sensazione alla pancia.
Quella sottospecie di vuoto piacevole.
Non sentivo quella sensazione da anni, anzi da qualche giorno prima, quando avevo visto per la prima volta Justin.
Tutto questo mi spaventava.
Insomma, non lo conoscevo neanche ma con un solo sorriso e uno sguardo riusciva a farmi sorridere di rimando. (N/A Che poetessa, rega'!)
Era come se io lo conoscessi già, letteralmente. Quegli occhi gli avevo già visti prima del nostro incontro a scuola. E quelle piccole fossette erano impresse nella mia mente.
"Lo vedi! Sei innamorata!" Mi fece notare mia cugina.
Alzai gli occhi al cielo e la campanella suonò, dando inizio ad altre due ore di assoluta noia.

***

Infilzai con la forchetta un po' di insalata, per poi mangiarlo.
"Tesoro, cosa c'è che non va? Tu estas bien?" Mi chiese mia madre, visibilmente preoccupata.
"Niente mamy, sto bene." Risposi, continuando a mangiare distrattamente la mia porzione di insalata.
"Sono una psicologa, puoi dirmi tutto, Mag. Vogli ocercare di aiutare la mia bambina." Mi accarezzò dolcemente il braccio.
"Mamma, smettila di parlarmi come se avessi cinque anni e smettila di dire che sono la tua bambina, sono cresciuta." Dissi, mentre tolsi il braccio dalla sua lieve presa.
"Maggie, cosa c'è che ti tormenta?" Mi chiese ancora. Ci furono attimi di totale silenzio.
Sospirai e mi decisi ad aprir bocca:
"Ahm... c'è un ragazzo nella mia scuola... lui è così... carino e non so, mamma, ma quando lo vedo... ho una strana sensazione allo stomaco. Mi sembra di conoscerlo da tanto." Confessai. Gli occhi di mia madre erano adoranti, sognava ad occhi aperti.
"Già vi vedo all'altare..." disse con voce sognante. Alzai gli occhi al cielo e diedi un leggero colpetto sul suo braccio.
"Mamma! Aiutami!" La rimproverai disperata, aveva detto che mi avrebbe dato una mano e che fa? Organizza il mio matrimonio.
"Oh, sì, certo." Disse tornando alla realtà. "Beh, magari per prima cosa, presentati, poi il tuo cuore e la tua mente ti guideranno!" Ma che consigli stupendi mamma, grazie, davvero! -Da notare il mio sarcasmo.
Sospirai e presi il mio piatto, ormai vuoto.
"Vado a studiare, a dopo." Dissi, mettendo il mio piatto nel lavello e salendo le scale, per poi andare in camera mia.

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N/A

Okay, è corto lo so, ma è solo un capitolo di passaggio, anche se importante.
Scusatemi per gli errori grammaticali ma, ripeto, scrivere dal cellulare non è facile.
Alla prossima! E giuro che non rompo più con questi spazi Autrice❤
-Isabella

Things. [Maggie Lindemann]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora