Pianti senza ragione

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Ci sono cose di cui mi vergogno da morire.

Ad esempio tutti i pianti ai quali hanno assistito troppi spettatori. Pianti troppo vergognosi e talvolta troppo irruenti e insensati.

A volte capitano quei pianti a cui non si sa dare un senso, ma nonostante ciò sono importanti. Sono una sorta di sfogo, generale e complesso, dettato dalle regole dei sentimenti; regole a noi apparentemente ignote.

Tuttavia quegli attimi di sfogo personale non meritano spettatori, sono qualcosa di intimo e privato; un momento di sfogo con sé stessi dove non c'è bisogno di farsi domande e darsi spiegazioni, ma solo lasciarsi andare alla propria umanità.

Abbiamo la necessità di essere liberi in certi momenti, o perlomeno sentirci tali, per ritornare all'origine più selvaggia dell'umanità e assaporare quel senso di libertà, priva di limiti e confini.

Ma comunque
(si, lo so, non si inizia mai una frase con il Ma. Licenza poetica?)
non saremo mai davvero liberi.

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