È per sempre, sei sicuro?

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Niente è per sempre, giusto?
Così dicono.
Nulla resterà per sempre.
Esistono alcune cose nella vita che però te ne danno l'illusione: per esempio la fama.
Avere il proprio nome e la propria figura incisa su qualche pietra o descritta su un libro, fa si che, in qualche modo, ci si senta immortali. O almeno, il proprio personaggio sopravvive alla dura realtà della morte. Ed è vero in parte, poiché si vive un po' più a lungo di qualcun'altro, qualcuno che alla vita non ha apparentemente dato nulla per meritarsi un po' di fama, un prolungamento del proprio segmento di vita. Perché alla fine la vita la puoi vedere come un segmento, la vita di tutti, di chiunque. Una persona famosa ha solo allungato il suo segmento, come se si fosse messa da parte un mucchietto di punti da aggiungere ad esso dopo la sua morte, ma la realtà è che non sarà mai un mucchietto di punti sufficiente (infinito) per poter trasformare quel segmento in semiretta.
La vita finisce e anche la fama ad un certo punto, questo perché anche il nostro mondo è destinato a "sparire".
Le persone a volte hanno la necessità di sentirsi immortali, è quasi un bisogno psicologico, forse nemmeno cosciente.
L'illusione che il tatuaggio da, a mio parere, può avere a che fare anche con questo sentimento. Ogni volta, prima di farlo, qualcuno, ma soprattutto anche noi, ci diremo:"È per sempre, sei sicuro?"
Ed è così che quel segno indelebile sulla pelle acquista immortalità nella nostra sfera mortale, è quasi ovvio che se noi tutti siamo destinati alla morte anche questo lo è, ma nel nostro segmento, dal nostro punto di vista, dal nostro mondo di flatlandia, quel segno sulla pelle acquista una potenza unica che ci dà grinta e una dolcissima illusione di immortalità.
Se mai farò un tatuaggio voglio che sia per appagare quell'istinto umano che abbiamo, quello di voler "sconfiggere" la morte nel nostro corto segmento di vita. Voglio bearmi nel sentirmi dire che quel segno è per sempre e io lo so, ed è proprio per questo che lo voglio.

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