10. One Thing

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«Sì. Io e Harry volevamo dedicare questa canzone a due nostre amiche», disse Zayn.

Blair mi prese la mano e io cominciai a mordermi il labbro inferiore.

«Emma, Blair, questa è per voi», disse Harry.

Il cuore cominciò a battermi più forte. Io e mia cugina ci guardammo emozionate e lei mi strinse la mano più forte.

«Oh, oh!», cantilenò Michael. «Non avevate detto di essere single?».

«Infatti. Loro sono due nostre care amiche», spiegò Zayn.

«Mmh, vi credo poco.. Comunque ragazze, buon ascolto con One Thing!», esclamò il conduttore.

Io e Blair saltammo per la stanza per tutta la durata della canzone. Anche se non conosevamo il testo benissimo, ogni volta che dicevano "One Thing" io e lei cantavamo insieme alle loro voci.

Quando la canzone finì i ragazzi salutarono un'ultima volta e poi andarono via.

«E' stata una bellissima sorpresa!», esclamai.

«Sono d'accordo! E Zayn è molto dolce», disse lei.

«E anche Harry», precisai.

«Ovviamente», si corresse lei.

«B, ho notato che che ci sei rimasta male quando Zayn ha detto di essere single».

Fece spallucce. «Beh, tu non ci sei rimasta male?».

Aggrottai la fronte. «No. Insomma, non ha mica detto una bugia. Non stiamo insieme».

«Lo so, però.. Boh».

«Blair, l'ha fatto per le fan. Devi anche pensare a loro. E poi penso che l'abbia fatto anche per te».

«Che vuoi dire?».

«T'immagini la furia delle fan? Lo sai che non vogliono che glielo "rubi". Secondo me ha voluto proteggerti».

Non mi accorsi nemmeno che parlavo anche per me. Harry voleva proteggere anche me.

Blair sospirò.

Dopo dieci minuti mi squillò il telefono. Risposi senza nemmeno controllare il numero.

«Pronto?», dissi.

«Piaciuta la sorpresa?».

La sua meravigliosa voce mi fece tornare quella sensazione allo stomaco.

«Ehi! Beh, ti direi una bugia se ti dicessi di no», risposi.

Mi diressi in camera mia.

Lui rise. «E la canzone?».

«E' diventata la mia preferita», ammisi.

«Lo dici perchè te l'ho dedicata o perchè ti piace veramente?».

«Mi piace veramente!», e non mentivo affatto.

«Sono contento che ti sia piaciuta».

E anche se lui non poteva vedermi, sorrisi come una scema.

«Ti ricordi ieri quando ti ho detto che ti avrei chiamato per farti sapere quando saremmo potuti uscire?», chiese.

E ancora una volta il cuore mi battè fortissimo.

«Sì», sussurrai.

«Beh.. Cosa fai domani sera?».

Passai davanti allo specchio e notai il mio grande sorriso. «Oh, sono libera», dissi tremando. «Cosa avevi in mente?».

«Mmh.. Vedrai».

Risi un po'. «Un'altra sorpresa?».

«Sì», rispose deciso.

«Mi piacciono le sorprese».

«E a me piace farle».

Tutt'e due ridemmo.

«Dimmi almeno l'indirizzo», dissi.

«Dimmi il tuo».

«Il mio? Che devi fare col mio?», domandai.

«Ti vengo a prendere a casa», rispose.

Sorrisi. «Oh.. D'accordo. Queen Mary Street, numero 77».

«Perfetto. Passo a prenderti alle 20:00».

«Ottimo. Posso avere almeno un indizio?».

«Mmh.. Te ne concedo solo uno: io metterò il papillon».

«Mmh, la cosa mi piace», e sorrisi.

Sentii una sua piccola risata. Quindi era una cosa formale. Amavo vestirmi elegante, anche se mi sentivo più a mio agio con le Converse. Il primo aggettivo che mi venne in mente fu: romantico. Sì, Harry sembrava un tipo romantico.

«Devo andare, Emma. Ci sentiamo più tardi».

«Va bene. Oh, Harry?».

«Sì?».

«Grazie..», sussurrai timida. «Per l'invito, per la canzone.. Per tutto».

«Grazie a te», disse lui.

«Per cosa?».

«Per avermi dato l'opportunità di conoscerti».

Sorrisi e cercai di rallentare i battiti cardiaci.

«N-non c'è di che. Ci vediamo domani sera», dissi.

«A domani sera».

Chiusi la chiamata e uscii di corsa dalla mia stanza. Anche Blair uscì velocemente dalla sua.

«Mi ha invitato a cena!!», esclamammo all'unisono, entrambe felicissime.

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