2+2=5

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Marinette stava seduta nel sedile del conducente, facendo finta di partecipare a una delle tante gare di cui Derek gli aveva raccontato.

-Pensi che se la stiano cavando?-chiese tanto per rompere il silenzio che gli incominciava a pesare.

Petrus non rispose, continuava a digitare i tasti del computer.

-Guarda che se continui così i poveri pulsanti si romperanno.-ritentò la ragazza, sperando in una risposta o almeno in un qualcosa, qualsiasi cosa gli andava bene.

Ma nuovamente, per la millesima volta, restò muto. Non disse nessuna parole, al massimo staccava una mano dal portatile per sistemarsi gli occhiali.

Marinette si lasciò cadere sul sedile, imbronciata.-Parlare non ti farebbe male, qualche volta.-

Petrus, di scatto prese la mano della ragazza e con forza la tirò verso di lui. I loro corpi si toccarono. Marinette poteva sentire il respiro caldo e regolare del ragazzo nonché il profumo forte da uomo che emanava. A differenza di Petrus, che teneva sotto controllo la situazione, non facendosi sopraffare dai sentimenti, Marinette aveva il cuore a 100 km/h. La ragazza era tenuta contro il petto di lui, non poteva muoversi, ma neanche voleva.

Aprì bocca per chiedere spiegazioni, ma il dito del ragazzo si posò sulle proprie labbra. Quel gesto gli rubò tutte le parole di bocca.

Il moro si teneva basso, tenendo stretto tra le braccia il corpo fragile di Merinette.

Improvvisamente un uomo altro e magro uscì dal locale, dalla porta di servizio. Dai vestiti si poteva riconoscere come appartenente ai Ronnin; nero e giallo erano i colori dominanti della banda.

A quell'improvvisa apparizione Petrus si abbassò il più possibile, tenendo la ragazza ancora più stretta tra le braccia, cercando di non farsi notare.

L'uomo teneva incollato il telefono all'orecchio, il Nokia era di moda in quei tempi. Stava parlando di una certa riunione, ma non si poteva capire molto.

Petrus guardò con sguardo serio Marinette e mimando con la bocca gli disse di restare calma e aspettarlo in macchina.

Sciolse la presa e aprendo lentamente la portiera della macchina strisciò fuori. La ragazza fece per seguirlo, ma per colpa di un gesto impacciato e puramente casuale, abbassò il freno a mano. La vettura, essendo in una salita, iniziò a indietreggiare, fino a colpire il muro del locale. Il rumore allertò l'uomo, che non esitò a precipitarsi verso l'auto.

Petrus impaurito si andò a nascondere. Gli venne automatico scappare, la paura aveva preso possesso del suo corpo, tanto da non farlo più ragionare.

Marinette uscì dalla macchina, estrasse dalla borsa la pistola ma appena la puntò contro l'uomo, quest'ultimo con un calcio la disarmò, lanciando l'arma di fianco a Petrus, nascosto sotto un'altra auto parcheggiata nel parcheggio del pub.

L'uomo si scagliò verso di lei, con le grosse mani rovinate la strinse per il collo, tirandola alla sua stessa altezza.

-Per chi lavori?-chiese curioso, con un pizzico di divertimento.

La ragazza non parlò, anche perché iniziava a mancargli l'aria. Non avrebbe detto nulla riguardo il suo capo; ora faceva parte dei Saints, e non gli avrebbe mai traditi.

L'uomo ghignò, iniziando a stancarsi della piccola peste.-Addio piccola principessa...-e così iniziò a stringere sempre più forte il fragile collo della ragazza.

Sentiva che il suo corpo piano piano stava iniziando a cedere. Marinette pensò a Petrus e con quella poca aria che teneva, cercò di chiamarlo, ma non riuscì. Venne risucchiata dall'oscurità...era la sua fine.

707~Storia Oc~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora