Mio si sedette sulla sua poltrona pelosa, affondando nei suoi pensieri, mordendosi in modo provocante il labbro inferiore, mentre una delle sue ragazze gli versava dello spumante nel bicchiere.
-Signora...-disse a bassa voce un uomo ben vestito, entrando nella stanza leggermente intimidito.
La donna non si accorse nemmeno della presenza maschile, era immersa completamente nel propri pensieri riuscendo ad eccitarsi.
Lailizia se ne stava affianco alla donna, pensando a come il suo vecchio capo,il Generale, fosse ancora vivo. Se da giovane lo considerava un esempio ora lo preferiva vedere morto ai suoi piedi.
-Signora...-ritentò l'uomo, torturandosi le mani per l'ansia.
Mio alzò gli occhi verso l'uomo, confusa.-Si?-chiese sorseggiando il liquido dentro il bicchiere di cristallo.
-Ehm...il signore è q-qui....-balbettò inchinandosi.
Lailizia guardò la finestra che dava dentro il locale. Scorse una figura imponente e disorientata...era forse lui?
La donna si leccò il labbro, assaporando il gusto frizzante dello spumante.-Perfetto.-
*
-No, no, no, no.-gridò gesticolando il Generale, iniziando a camminare sulle panche marce, rischiando di cadere come una patata.
Marinette aveva preso in simpatia Petrus e non la smetteva di fargli domande sul computer, e lui come un robot, rispondeva, ma in cuor suo non dispiaceva tale compagnia.
Sen si era offerta di stare calma e di lasciare la situazione nelle mani di Derek, ma l'incazzatura stava ritornando. Si appoggiò al muretto con la spalla, tenendo le mani incrociate al petto.
-Pensi che lei realmente non abbia niente in mente?-chiese Derek sedendosi contro il muro ormai cadente. Conosceva molto bene Mio, giravano così tante voci sul suo conto che non sapeva più quali erano vere e quali no.
Il Generale continuava a camminare sulla panche, quando puntò l'indice contro Petrus.-Trovami dove si trova in questo momento....-disse pensieroso, sopportando le occhiate omicide di Sen. La ragazza aveva espresso molteplici volte di lasciar perdere e di trovarsi un lavoro, che andare contro Mio Cross sarebbe stato un suicidio; ma nessuno la ascoltava.
-Andrò a farle una visita.-affermò, saltando giù dal lungo pancone della chiesa.
Derek sorride a quell'idea, era certo che non sarebbe finito in maniera fantastica quella visita. Nella sua vita non si erano susseguiti così tanti avvenimenti, si era dedicato anima e corpo al suo garage, alle sue auto e qualche volta ad una corsa qua e la per Tokyo.
Si alzò, sistemandosi il berretto in testa. Si poteva notare un leggero strappo sulla camicia bianca che indossava. Si era tolto la solita giacca nera e l'aveva lasciata in macchina, portarsela addosso era un peso, anche perchè l'aria si era fatta calda e afosa, nonostante fossero le 3 di mattina.
Il Generale gli andò di fronte, non riusciva a guardarlo negli occhi per colpa degli occhiali da corsa che indossava.-Ci stai?-chiese soltanto, aspettandosi una risposta affermativa, che non tardò ad arrivare.-Che ci fai ancora qui...sali in macchina.-
Sen si mise tra i due, barrando l'unica uscita.-Mi metterete nei casini!-il tono di voce usato dalla ragazza fece trasalire i due uomini.-Non azzardatevi nemmeno...-bisbigliò, cercando di trattenersi.
Derek spostò la visiera del cappellino all'indietro, lasciando fuoriuscire alcune ciocche ribelle di capelli neri come la funigine. Si piegò in avanti, all'altezza di Sen, molto più bassa di lui, e se la caricò di peso sulle spalle...come un sacco di patate.-Questo ruolo non ti si addice...lascialo a Petrus.-gli disse avviandosi alla macchina.
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707~Storia Oc~
AzioneTokyo è ospite di molte bande di teppisti, ma solo tre sono al vertice, tra cui anche i 3th Street Saints, con a capo il cosiddetto "Generale". Tutto cambia quando il Generale viene dichiarato morto. Dopo 2 anni è tornato, pronto a rimette su una...