2.4

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-Non hai nulla da dirmi?
chiese tra il confuso e l'arrabbiato.

-Cosa devo dirti? Stai facendo tutto tu: ti dichiari, ti rifiuto, fai l'offeso, mi baci, fai l'offeso nuovamente, e poi mi chiedi di parlare. Cosa vuoi che ti dica?

-Non so, cosa ne pensi di ciò che ti ho detto?
Si aspettava davvero una risposta!?, quando nemmeno io ero mentalmente preparata su ciò che stava succedendo.

Sembrerà fatto apposta, ma davvero non sapevo cosa dovevo dirgli.
Ero in uno stato confusionale assurdo.
Forse era giusto allontanarci, insomma cosa avremmo potuto avere ed essere insieme?

-Non so cosa devo dirti.
Se voleva sentirsi dire la verità, era quella.

-Ti piaccio?
Chiese avvicinandosi.

-Ancora con questa storia?
Ti ho detto di no.

Sbuffai sonoramente.
Okay era una gran cazzata quella, perché dovevo ammettere che avevo iniziato a guardarlo in maniera diversa, ma non volevo che lui sapesse nulla.

-Tu continui a dire no, ma non so perché non ti credo.

Disse avvicinandosi ancora di più. Quando la sua mano sfiorò la mia, solo allora mi resi conto che se uno dei due avesse fatto un solo passo in avanti, le nostre labbra sarebbero state sul punto di sfiorarsi.

Improvvisamente sentii il cuore battere all'impazzata, e avevo la sensazione che le mie gambe tremassero.
Iniziai ad ingoiare saliva, come per cercarmi di distrarre e incominciai ad arretrare, trovandomi poi spalle al muro.

-È inutile che scappi, anche se ne hai la possibilità, so che non è questo quello che vuoi.

Il suo sguardo sembrava scavarmi l'anima.
I suoi occhi era quasi impossibile vederli, erano così scuri che si confondevano con il buio che ci circondava.

Poggió una mano sul muro, mentre l'altra sul mio fianco.
Iniziò a massaggiarmi il fianco, fino a salire su alla spalla e accarezzarmi il braccio.

Poi prese la mia mano e la intrecciò con la sua, spostò il suo sguardo sulle nostre mani intrecciate e sembrò assumere uno sguardo più dolce.
A rompere quel contatto fui io stessa e posai la mano sulla sua guancia.

Lui tolse la mano poggiata al muro sulla mia guancia e l'altra la posò dietro la mia schiena, dandomi una leggera spinta.

Le nostre labbra si sfiorarono facendomi sussultare.
Spostai le mani dietro il suo collo e poggiai la mia fronte sulla sua.
Il mio cuore non ne voleva sapere di rallentare, pensai che grazie alla nostra vicinanza, lui era in grado di sentire il mio battito.

-Voglio baciarti.
Sussurrò.

Fu così che per la seconda volta, quella sera le sue labbra erano sulle mie.
Fu così che per la seconda volta, quella sera il mio cervello andò in tilt non facendomi capire nulla.
Ero ancora più confusa.





//Myspace//
Questo capitolo fa davvero schifo, ma okay. Tutto tranquillo.
Scusate gli errori!

Kxx


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