-Ciao Tom, tanti auguri, questo è un pensierino da parte mia e dei miei figli.- dice la donna, o meglio, Theresa porgendogli una busta grigia e blu
-Grazie mille, mi fa molto piacere che siate venuti.- rimango lì come se tutto si fosse fermato e mi sento solamente mancare l'aria. Mi allontano per entrare e bere un bicchiere d'acqua e prendere un'aspirina per calmarmi, non so cosa mi sia preso.
-Ehy, stai bene?- chiede Michelle una volta entrata
-Si, non preoccuparti, usciamo fuori?- annuisce e metto un'altra aspirina nella tasca del vestitino.
Appena uscite, noto Oliver e Daniel giocare a calcio e sorrido alla scena, finalmente sono diventati amici.
La musica anni '90 parte e non posso fare a meno di ballare a ritmo con Sharon che conosce e azzecca ogni passo. Michelle e Julian aprono le danze quando 'Thinking out loud' rimbomba nelle casse e guardo subito Chris che al microfono chiama il mio nome.
Cerco stavolta di sconfiggere la timidezza di cantare in pubblico e rendere questa serata unica solo per mio padre che con lo sguardo mi incoraggia.
-Prima di tutto voglio dire solo due parole: GRAZIE PAPÀ. Grazie di avermi incoraggiata a fare qualsiasi cosa. Grazie di esserci sempre quando qualcosa non va e tu mi consoli anche con un abbraccio. Grazie di sgridarmi quando vado male a scuola o quando litigo con Daniel. Grazie di essere mio padre e di volermi bene come solo tu sai fare. Buon compleanno.- ormai le sue lacrime rigano il viso e tutti i presenti applaudiscono.Dopo aver finito di cantare i miei tre nonni vengono ad abbracciarmi e a darmi pizzicotti sulla faccia: aah, e niente, per loro avrò sempre l'età di Daniel.
-Elèna sei stata incredibile.- urla Sharon abbracciata da Gabriel che annuisce in approvazione
-È vero, ma.. chi è quel ragazzo là infondo? Non smette di guardarti.- domanda Michelle indicando il ragazzo seduto su una sedia intento a messaggiare
-Il figlio della collega di mio padre, se non sbaglio.-
-Non ti toglie gli occhi di dosso, perché non vai a presentarti?- mi domanda nuovamente
"Non mi toglie gli occhi di dosso forse perché come una scema le sono andata a finire addosso e subito dopo sono caduta o perché mi sono presentata a casa sua, non sapendo minimamente fosse casa sua, e averlo visto a petto nudo? Mi sa proprio per questo" vorrei dirle
-No meglio di no, non fa per me.- dico la prima cosa che mi viene in mente
-Se lo dici tu, io lo trovo carino.- sussurra guardando Julian che stringe la presa sui suoi fianchi
-Sono più bello io.- si vanta Julian e tutti noi ridiamo, mangiando i dolci presenti sull'enorme tavolo.
Pov's Sharon
Entro in casa cercando il bagno e sento dei passi in una delle stanze al piano di sopra. Forse è un ladro? Faccio per entrare in una camera e vedo un'ombra venirmi incontro. Urlo per lo spavento e indietreggio sbattendo al muro.
-Shh perché urli?- un ragazzo di almeno 20 centimetri più alto di me mi tappa la bocca e, dopo essersi reso conto di ciò che sta facendo, la toglie
-S-scusa, stavo cercando il bagno e ho sentito dei passi, pensavo ci fosse qualcuno.- mi difendo, guardando i suoi occhi castani scuro osservarmi le labbra tinte di rosso.
-Non sei troppo piccola per il rossetto?-mi chiede. Bella faccia tosta, ma i cazzi suoi?
-Chi sei tu per dirmi cosa devo fare?- gli domando irritata
-Ovviamente nessuno, era solo una mia opinione.- alza le mani per scusarsi. Esco dalla stanza, mi allontano da lui e mi giro sentendomi osservata.
-E comunque ho 16 anni, non sono piccola.- lo sento ridere e arrossisco mentre scendo le scale.
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Amiamoci, nonostante tutto.
Romance"Sono tante le cose che vorrei dire, urlare al mondo intero, ma la paura mi blocca. L'insicurezza mi divora, ed è questo che mi fa sbagliare. Sono stata sempre usata da tutti solo per i loro stupidi giochetti e sono stata io a rimetterci." Timida...