Capitolo 5

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-Puoi vedere dove cammini?- alza la voce

-Senti qua, innanzi tutto ti calmi, e poi sei tu che mi sei venuto addosso.- sbraito, orgogliosa di avergli finalmente risposto

-L'altra volta tu mi sei venuta addosso.- incrocia le braccia al petto, scordandosi che il suo diario, identico al mio, è a terra

-Okay, ti chiedo scusa, è capitato, ora se permetti devo andare in classe.- dico afferrando uno dei diari a terra e avviandomi verso il mio armadietto a passo veloce.
Apro il diario e leggo "Alex Wilson", questo non è il mio diario! Mi allarmo sperando non avesse letto neanche una pagina e corro sperando di trovarlo ancora nei corridoi, ignorando di fare ritardo.
Per fortuna lo vedo uscire dal bagno insieme a.. una ragazza? Con in mano il mio diario. So di andare a restituirglielo ma le mie gambe sono come bloccate. Si gira a guardarmi e spalanca leggermente gli occhi, alzando il dito verso la bionda rifatta riferendole che sarebbe tornato subito.

-Hai preso il mio diario, ridammelo.- me lo scippa completamente dalle mani

-Non lo avrai mica letto?- mi chiede con un pizzico di paura nel tono di voce

-No,tranquillo, e poi anche se fosse, cosa avresti potuto scrivere?- ridacchio e mi riprendo il diario dalle sue mani, girando i tacchi e lasciandolo lì prima di ricevere una contro risposta.

Pov's Alex

Prende il diario dalle mie mani e va via. La mia rabbia inizia a farsi sentire e prendo a pugni un armadietto qualsiasi, facendo tremare anche quelli affianco. Katie mi raggiunge, toccandomi sensualmente il braccio per farmi calmare, inutilmente. La lascio lì come una scema, andandomene in classe.
Nessuno, e dico nessuno deve osare prendermi in giro, soprattutto una smorfiosetta come "Elèna", sembra essere questo il suo nome che ho letto sul diario. A dir la verità non è solo il nome che ho letto, ma parecchie pagine che descrivono i suoi stati d'animo patetici, proprio come lei. Ha una cotta per Jhonson Cyrus, il ragazzo più popolare della scuola, ma a quanto pare a lui piacciono le ragazze bionde dell'ultimo anno e, ovviamente, piace andare a letto con una di loro per poi scaricarle il giorno dopo: lui si che sa vivere. In molte altre pagine descrive la sua noiosa vita, si alza la mattina, la scuola, il pranzo e la cena, niente di che, ma quando stavo uscendo dal bagno ho intravisto la parola "violentare", ma mi sono dovuto sicuramente sbagliare. Scaccio via i pensieri ed entro in classe.

-Finalmente Wilson, dov'era finito?-

-Non sono fatti che la riguardano.- rispondo alla vecchia professoressa di storia

-Come si permette a rispondermi così? Esca subito fuori dalla classe.- non me lo faccio ripetere due volte ed esco, fregandomene degli sguardi di tutti.
Esco sulle scale di emergenza e mi accendo una sigaretta, riuscendo a vedere qualche classe dalle finestre.

Al penultimo tiro, getto la sigaretta è noto una ragazza aprire una finestra e affacciarsi. Elèna? Quando incrocia il mio sguardo, chiude la finestra e se ne va. Povera sciocca, non sa quanti segreti so su di lei e non vedo l'ora di farlo sapere a tutti. Non so il motivo di tutto ciò, so solo che mi piace farla incazzare.

Dopo aver fumato un pacchetto intero di sigarette, torno a casa sfrecciando con la mia amata moto, trovandovi mia madre con due grosse valigie in mano.

-Cosa diamine stai facendo? Perché queste valigie?- le chiedo confuso

-Vado per due settimane in Italia da tuo padre. Ho preferito non dirtelo conoscendo il vostro rapporto..- si morde il labbro e mette le valigie nel taxi appena arrivato.

-Ho chiesto a Tom se poteva ospitare sia te che Oliver, vista la loro enorme casa, e visto che l'anno scorso tu e i tuoi 'amici' avete quasi distrutto casa nostra, non ti è più permesso starci da solo.- mi porge le due valigie e ci saluta, lasciando me e Oliver fuori di casa.

Ecco a cosa è dovuto il mio carattere. Ho un padre assente che non è nemmeno in questo Paese, una madre che in sua assenza mi caccia fuori di casa, chiedendo a dei perfetti sconosciuti di ospitarci, e non sconosciuti qualunque, ma proprio quella deficiente di Elèna doveva esserci?

-Due settimane di divertimento con Daniel, che bello!- urla Oliver e rido pensando che una settimana fa erano cane e gatto.

Sentiamo un clacson e vediamo Tom con una Lamborghini rossa. Questo qui ne ha di milioni!

-Ehilà, salite in macchina su!- dice mentre infiliamo le valigie nel cofano e Oliver sale sul sedile posteriore.

-Io vengo con la mia moto.- annuisce e sfreccia come un razzo.
Arrivato a casa sua, noto com'è diversa di giorno, sembra ancora più grande.

-Su entra, non vorrai mica l'invito?- ride un ragazzo a petto nudo sulla porta

-Io mi chiamo Chris.- mi porge la mano la quale stringo

-Alex.-

-Allora Alex, ti faccio fare un bel giro turistico in questa enorme casa. Questo è il soggiorno.- entriamo in una enorme stanza con un lampadario altro almeno 10 metri coperto da diamanti, due divani grigi come le pareti e una scala a semicerchio che porta al piano di sopra.

-Questa è la cucina.- la cucina è tutta bianca, sembra essere in paradiso. Saliamo al piano di sopra e mi mostra i tre bagni.

-Allora, questa è la tua camera, accanto c'è quella di mia sorella, più avanti la mia, e infine di fronte al bagno c'è quella di Daniel. Ti lascio sistemare le valigie adesso, felice di averti conosciuto.- mi da una pacca sulla spalla e scende di sotto.
Decido di mettere in 'ordine' i vestiti nell'armadio; la stanza è molto spaziosa, le pareti sono di colore bianche con una sola parete blu, dove è appoggiato il letto, dall'altra parte della stanza invece c'è il letto di Oliver.

Dopo aver finito di sistemare tutto, esco dalla stanza e mi reco in quella accanto, quella di Elèna.
Mi viene il diabete solamente a vedere le pareri lilla e viola con delle strisce bianche e dei cuoricini, un mega armadio bianco e il letto sempre bianco.

Apro un cassetto, trovandovi delle mutande rosa con dei cuori rossi e per poco non piango dalle risate, che bambina, le afferro e le metto in tasca, pensando a quale scherzo diabolico potrei farle.

Pov's Elèna

Arrivo a casa con mezz'ora di ritardo a causa del vice-preside e dei suoi rimproveri. Ho già detto che odio la scuola e tutto ciò che ne fa parte?
Non trovo le chiavi di casa e mi limito a suonare al campanello.

-Arrivo!- sento Chris urlare da dentro. Apre e mi tira dentro da un braccio.

-Ehy, per poco non me lo staccavi!- ridacchio massaggiandomelo

-Abbiamo un nuovo ospite, o meglio, due nuovi ospiti.- prima che possa chiedergli chi fossero, scappo in camera mia per poter togliermi la divisa. Appena apro la porta, vedo un ragazzo girare nella mia biancheria.

-Chi sei e cosa ci fai in camera mia?-
appena si gira spalanca gli occhi

-Tu?-

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SPAZIO AUTRICE
Ecco qui il quinto capitolo. In una giornata sono riuscita a pubblicarne due!😱
Ma ne è valsa la pena😘

Amiamoci, nonostante tutto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora