Da sotto le coperte si sentiva appena qualche raro rumore, tanto che se non fosse stato per quell'insopportabile spiffero che filtrava attraverso la finestra a Margot poteva sembrare quasi di sognare. Fin da piccola aveva sentito l'esigenza di stare da sola. Il mondo aveva iniziato da molto a parlare un linguaggio a lei sconosciuto, i suoi coetanei sembravano marionette, tanto che se si faceva bene attenzione quasi si sentiva la voce del ventriloquo che senza muovere le labbra esprimeva in loro il suono più sgradevole ed inetto che conoscesse, quello della massa.
All'inizio tanta solitudine spaventa, per Margot non fu facile conviverci, soprattutto quando da piccola sentiva l'esigenza di avere qualcuno con cui giocare. Poi crebbe, capì, o forse sì rassegnò, il fatto è che non le interessava proprio più.
"Chi si ama può bastarsi da solo" le ripeteva sempre la mamma quando la vedeva giù.
Margot si bastava, ma di sicuro non si amava abbastanza. Aveva sempre creduto che ad amare lei dovessero essere gli altri, 'se un giorno qualcuno ti dirà ti amo, perché dirselo da soli?'.E intanto gli anni passavano, la solitudine restava e nessuno ancora le aveva dedicato quelle parole che tanto bramava.
Una luce fioca filtrava attraverso le lenzuola, e qualche raggio caldo di primavera si faceva avanti con coraggio per scaldare la stanza. Margot non aveva voglia di lasciare quella posizione, la faceva sentire protetta, ci si rifugiava sempre quando giù volavano urla ed insulti tra mamma e papà, ma anche a quello Margot aveva fatto l'abitudine, tanto che quel silenzio che adesso ascoltava le sembrava quasi innaturale.È strano per una ragazza di 17 anni dover scappare ancora dalle proprie paure, ma esiste un'età in cui queste vanno via?
Gli ultimi raggi di sole si abbassarono dietro la collina, illuminando le nuvole di un rosso acceso. Era giunto il momento di alzarsi.
Scese dal letto e si diresse verso la scrivania in cerca della borsa, ma non la trovò: la sua camera era avvolta nel caos.
Poco dopo la vide gettata in un angolo, si abbassò e ne scrutò l'interno alla ricerca delle sigarette. Fu lì che notò qualcosa di strano.
Sembrava che qualcuno avesse frugato nella sua borsa ma guardando bene non mancava proprio nulla, l'oggetto che attirò la sua attenzione si trovava sul retro del pacchetto di sigarette, tra la plastica e il pacco stesso: un biglietto piegato.Lo spiegò e se lo portò davanti agli occhi: 'guarda oltre il mare, le stelle e la luna, guarda che vista che abbiamo sul mondo, ho trovato un bel posto da cui si vede la luna , seguimi che ti ci porto".