6th: Lui

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A quella ipotesi rimasi di stucco.
C'era la netta possibilità che io non avrei più potuto spostarmi autonomamente, ma delle ruote lo avrebbero fatto per me. C'era la possibilità che non sarei più riuscito a fare tante cose da solo...significava chiedere aiuto e ciò comportava dipendere da qualcuno!
Se c'era una sola certezza nella mia vita era la mia idea di dipendenza....addebitarsi anche solo in fatto di favori con qualcun altro non rientrava esattamente nelle cose da fare.
<Credo che ti ci voglia un po di tempo per abituarti a questa possibilità, non è semplice....ma te l'ho detto perché so che tu ce la farai. In un modo o in un altro lo supererai.> concluse con un sorriso appena abbozzato che le li fece spuntare due fossette ai lati della bocca sottile. Solo allora notai che sul labbro inferiore aveva una minuscola cicatrice... infatti li faceva sollevare di poco una parte del labbro superiore.
< Dottore, perché mi dice questo insomma direi che ora è abbastanza scontato...> lo dissi con le lacrime che bruciavano negli occhi. Era da un bel po che non piangevo. Ed ebbi quasi la sensazione che se avessi provato a lasciarmi andare sarei stato meglio.
< Perché anch'io ero come te.>
E così decise che si concluse la visita psicologica.
Ma iniziò quella fisica... e non saprei davvero giudicare quella che fece più male.
Già perché quando ebbe concluso di parlare si alzò in piedi, tolse lo sgabello e prese a controllarli tutto...tutti i punti tutte le mie  ammaccature...Dio ero pieno di lividi.
E lui li schiacciava tutti e chiedevano quanto facevano male da uno a dieci. E lo stesso fece con i punti; li sfiorava tutti o non so bene cosa e poi mi chiedeva se sentivo dolore e quanto.
Quando arrivò alla caviglia e al polso sinistro allora diedi nove quasi urlando, ma solo quando  insieme a Rita mi fece voltare per controllare la ferita alla schiena dove mi avevano operato, diedi 10 li si lo ammetto cacciai un urlo che fece spaventare Rita. Ma non il dottore lui continuò imperterrito nel suo minuzioso lavoro.
Quando alla fine della tortura il dottore decretò che aveva finito, mi fecero rimettere nella corretta posizione e giuro che stavo sudando.
Poi ovviamente mi fasciatoio di nuovo tutto.
Alla fine il dottore mi ridisse che avevo 2 costole un polso e una caviglia rotta. Le gambe ....beh quelle ormai avevo capito e per ora avevo ancora una insufficienza respiratoria. 
Poi mi lasciarono solo dicendomi che avrei dovuto riposare...
Non so quanto tempo passò forse un paio di minuti oppure un ora dalla loro uscita, sta di fatto che un po per il male un po per la stanchezza un po per lo shock piansi liberamente.
E fini con l'addormentarmi con le lacrime agli occhi.
Scusate se questo capitolo è più corto del solito ma sono in pullman e siamo quasi arrivati...
Spero vi piaccia e grazie di tutto😂 

Come un legame di sangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora