Quinta prova

14 5 0
                                    

Rose odiava quella situazione.
Sì, decisamente la odiava.
Odiava non poterlo guardare dritto negli occhi.
Odiava non potergli toccare i capelli tanto chiari.
Odiava non potergli accarezzare le guance, talvolta coperte da una barba leggera, mentre lo baciava.
Odiava non poter toccare le sue labbra con le proprie.
Odiava non poterlo prendere per mano, non poterlo consolare nei momenti tristi, quando lui stesso non ricordava e si sentiva come una nave alla deriva.
Odiava non potergli stare vicino.
Sì, Rose odiava decisamente quella situazione.

Avrebbe preferito anche lei dimenticare.
Non riusciva a scacciare quell'orribile groppo in gola ogni volta che lo vedeva.
Avrebbe preferito dimenticare tutto come era capitato a lui.
No, Rose non sarebbe sopravvissuta ancora molto a quelle situazione, quella che la stava trascinando a fondo, senza darle la possibilità di restare a galla.
Rose non sarebbe sopravvissuta a quella situazione che le appariva solo come un pozzo senza fondo. Quando l'unica direzione era cadere in basso.
Soprattutto ora, che lo vedeva avvinghiato a quella biondina tutta curve.
Soprattutto ora, che lo vedeva all'altare con un altra, e non con lei.
Soprattutto ora, che, mentre lei cercava di nascondere il proprio cuore spezzato, lui era felice, ignaro di tutto, persino del nome della ragazza che, prima, diceva tanto di non poter dimenticare.
Certo, Rose sapeva che lui non centrava niente.
Sapeva che lui si era trovato al momento sbagliato, nel posto sbagliato.
Sapeva che era stato tutto un errore madornale.
Sapeva che avevano provato di tutto pur di fargli tornare la memoria ma questa non voleva saperne di tornare.
Sapeva che non poteva cercare di farlo ricordare perché sarebbe stato un trauma troppo grande per la sua mente.
Sapeva che non poteva ricominciare tutto da capo perché, oltre a lui, a diventare pazza sarebbe stata lei, che non avrebbe accettato di non poter ricordare con lui fatti già accaduti.
Lo sapeva.
Ma non riusciva comunque ad accettarlo.
Non riusciva ad accettare che, dopo tutto quello che si erano detti, dopo tutto quello che avevano affrontato, dopo tutte le promesse, era bastata una parola per far crollare tutti i loro sogni.
Per far crollare lei.
Forse cercava di ignorarlo, forse cercava di nasconderlo pure a se stessa, forse non voleva ammetterlo, ma c'era ancora quella piccola parte del suo cuore, una minuscola parte del cuore, che non voleva, che non poteva, arrendersi all'evidenza.
C'era ancora quella piccola parte di lei, che credeva che lui avrebbe potuto ricordare, che doveva ricordare, anche solo un minuscolo frammento di un ricordo di loro due, insieme, felici.
C'era ancora, e forse ci sarebbe sempre stata, quella parte che non voleva lasciarlo andare, che non ci riusciva. Seppur con tutti gli sforzi, Rose non riusciva a dimenticarlo.
Non ci riusciva.
E mai avrebbe potuto.
Perché, andiamo, francamente, come puoi dimenticare una persona che ti aveva dato tutto se stesso?
Eppure lui l'aveva fatto.
Eppure lui adesso era felice. Con un altra, certo, ma se lui era felice non avrebbe dovuto esserlo anche lei?
Rose si sentiva egoista perché gli aveva sempre detto che se lui era felice lo era anche lei, ma in quel momento, mentre, dopo la cerimonia, usciva a braccetto con quella Purosangue, non riusciva ad esserlo.
Non ci riusciva. Ed era più forte di lei.
Ed era bastata una sola parola per far crollare tutti i loro sogni, spezzandoli in minuscoli frammenti che la ferivano, continuamente.
Oblivion.

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Feb 18, 2017 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

Concorso di scrittura a Hogwarts Where stories live. Discover now