"Mi starà davvero fissando o mi pare solo? Ma che stai dicendo è impossibile, ti stai immaginando tutto" penso fra me e me.
Stiamo entrambi davanti alla fermata dell'autobus, aspettando infatti che arrivi l'autobus o almeno così pensavo. Cerco di sbirciare ancora una volta alla mia sinistra per vedere se mi sta ancora fissando ed eccolo lì che sta immobile fissando ancora dalla mia parte. Appena vide che lo stavo guardando sposta subito la testa dall'altra parte come per guardare se arriva l'autobus.
"Che silenzio assordante, non c'è anima viva, nessuna macchina che passi di qui, solo io e questo tizio sconosciuto, mi fa quasi paura. Ma che dico quasi, mi fa veramente paura. Cosa faccio? Aspetto ancora? E perché questo autobus non arriva più? "
Mille pensieri e domande stanno girovagando nella mia testa, ho tanta paura. E poi come se non bastasse, si sentono da lontano, pure dei cani che stanno ululando, e questo non mi aiuta affatto, al contrario mi fanno venire ancora di più i brividi.
"Magari è solo la mia immaginazione, magari è una persona normale come me che sta aspettando solamente l'autobus per andare a casa o da qualsiasi altra parte. Ma allora cos'è questo fitto dolore dentro allo stomaco, cos'è questa sensazione strana che sento dentro di me?"
Non so rispondere a questa domanda, ma spero tanto che sia solamente la fame che ho, anche perché sarebbe già l'ora della cena.
Guardo l'orologio da polso, sono le otto meno dieci, alzo la testa e vedo che il tizio non è più immobile nel posto di prima, ma si è spostato e ora sembra che si stia avvicinando a me."No, ti prego stai lì dove stavi prima, non ti avvicinare" penso.
Il tizio si avvicina a me di qualche passo, alza un po' la testa, mi guarda da sotto il suo cappuccio nero con un'aria davvero strana ed uno sguardo terrificante e poi torna indietro fermandosi di nuovo nel posto di prima. Sono a malapena riuscita ad intravedere da sotto il suo cappuccio dei capelli neri, o castani. Non ho capito di che colore erano precisamente, per il fatto che ha abbassato subito la testa ed è tornato indietro, ma ho notato che erano un po' lunghi e abbastanza lisci.
Poi ho notato anche che aveva gli occhi di un giallo scuro. È magro e più alto di me di qualche centimetro, ed è vestito tutto di nero, dalla giacca con il cappuccio nera di pelle, ai pantaloni di jeans e alle scarpe anche esse nere.Sto ripensando alla proposta di Silvia, di rimanere a dormire a casa sua per questa sera, ma io come una stupida le ho detto di no, che non volevo disturbare e che nella sua famiglia erano già in troppi.
In effetti la mia amica ha tre fratelli più grandi ed una sorella più piccola, più i suoi genitori. Loro sì che sono una famiglia grande.
A differenza della mia nella quale ci sono solo io e mia madre, ci sarebbe anche mio padre solo che lui abita con la sua nuova compagna e il mio fratellastro più grande Daniele.
E poi perché non ho detto ad Alessio di accompagnarmi fino alla fermata e di restare con me finché non arrivava l'autobus, sempre che arrivi?
A dire la verità lui si è offerto di accompagnarmi, ma io essendo così testarda ed indipendente gli ho detto di no come al solito.
E adesso sono qui davanti alla fermata dell'autobus sola ed impaurita, con intorno solo alberi da tutte e due le parti della strada, e qualche misero lampione qui o là, che illuminano a malapena.
Inoltre comincia a fare anche un freddo bestiale che mi fa tremare tutta, mi impongo di fermarmi per non dare nell'occhio e fargli capire di avere paura.
Mi chiedo per la millesima volta, per quale motivo la mia migliore amica doveva vivere proprio in questo posto così pauroso e così lontano dal centro della città, dove ci sarebbero a malapena sei case e anche esse lontane l'una dall'altra.
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Il perfetto Sconosciuto/a [ In revisione ]
Mystery / ThrillerTra mistero, tanta paura e gelosie, Jessica, una ragazza di quasi diciott'anni, bella, solare, intelligente, che tutti invidiano, viene trovata morta. Qual è il motivo per cui è morta? E soprattutto chi è questo perfetto Sconosciuto o Sconosciut...