La Dura Verità

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Avevo veramente accettato di partecipare a una registrazione di Amici? Ero proprio fuori di testa. Mi ero lasciata convincere così facilmente? Cosa mi sta succedendo?

Mentre cercavo di rispondere a tutte queste domande si fece giorno. Si, perchè non riuscì a dormire per tutta la notte. Mi rigirai nel letto finchè alle sei decisi di alzarmi. Anche se si stava avvicinando Dicembre, a Roma non faceva così freddo. Anzi spesso mi svegliavo presto per camminare un po' (da pazzi eh?). Quel giorno poi una passeggiata mi avrebbe fatto veramente bene.

In realtà non riuscivo a non pensare alla sera prima, a Riccardo, al suo sorriso. E basta, mi stavo comportando da cretina! Pero' visto che non riuscivo a togliermelo dalla testa, decisi di scoprire qualcosa di più sul suo conto. Arrivai al parco dietro casa, mi sedetti su una panchina e cominciai a stalkerare su Google

Riccardo Marcuzzo, nato a Segrate il 4 Febbraio 1992. Aspetta, ha due anni in più di me? Ma sembrava molto più piccolo. Per fortuna non gli ho dato del bimbominkia (lo stavo per fare quando mi ero incazzata con lui). A parte il fatto dell'età che mi aveva abbastanza sconvolto, notai che era single. Mi spuntò un sorriso. Non mi era mai capitato di perdere la testa così.
In realtà avevo già avuto due ragazzi, di cui uno era il mio fidanzatino alle elementari che possiamo escludere dalla lista degli ex e poi Simone. Beh lui è stato l'unico, vero fidanzato che abbia mai avuto. Ci eravamo conosciuti al liceo quando avevamo 17 anni e la nostra storia è durata due anni. A differenza di molte coppie noi ci eravamo lasciati senza litigare o comunque senza discutere aspramente. Anzi ogni tanto lo sentivo ancora anche se lui si era trasferito a Berlino per studiare. Essenzialmente ci eravamo lasciati perchè non percepivo più quel sentimento che mi aveva fatto innamorare di lui. La nostra relazione era diventata una sorta di routine ed entrambi ci eravamo stancati. Da allora ero sempre rimasta single, avevo avuto alcuni "corteggiatori" ma nessuno mi aveva colpito. Nessun colpo di fulmine; in realtà non ci ho mai creduto all'amore a prima vista. Beh, fino a ieri.

No, non potevo essermi innamorata di Riccardo. Non lo conoscevo neanche. Sta di fatto che continuai a cercare informazioni su di lui e alla fine mi misi ad ascoltare le sue canzoni. O almeno tentai di farlo perchè mi chiamò Valentina quando cominciò la prima strofa di Sei Mia.

"Ma si puo' sapere dove sei? Perchè ti sei svegliata così presto?"
Cos'era un interrogatorio?
"Sono al parco. Ho fatto una passeggiata"
Lei pero' non si accontentò.
"Sei sicura di stare bene? Non sono più tornata sull'argomento ma, insomma, che ti è successo ieri?"
Valentina quando si preoccupava così non la sopportavo. Cercai di girare la frittata ma non funzionò.
"In che senso? Eri tu quella sconvolta dalla presenza di Riccardo"
Sbuffó. Evidentemente non era la risposta che si aspettava.
"Sai benissimo di cosa sto parlando. Quando Riccardo ti ha parlato del fatto che bisogna lottare per i propri sogni, tu ti sei rattristata. Lo abbiamo notato entrambi, non negarlo."
Non potevo dirle tutto per telefono.
"Ne parliamo quando torno, ok?"

"Ok, ma non farmi preoccupare."
Finsi di essere serena e per nulla agitata.
"Stai tranquilla, non è niente di che."

L'unica cosa che le ho detto per rassicurarla è stato "non è niente di che", come se fosse vero. Sta di fatto, che riagganciai e mi preparai psicologicamente a dire tutta la verità a Valentina. Le avevo nascosto il mio passato essenzialmente perchè i ricordi a volte fanno male. A volte è difficile mostrare la parte più fragile di sé. Dimenticare spesso è la soluzione meno dolorosa ma non sempre è quella giusta.

"Sei già tornata?" Mi chiese Valentina appena varcai la porta di casa. In realtà mi stava aspettando ma fece finta di guardare interessata la tv.
"Si, abbiamo un discorso in sospeso. È inutile rimandare."
Mi sedetti sul divano di fianco a lei e cominciai a raccontare.
Le spiegai la mia passione per il canto, il mio sogno di diventare un'artista affermata e infine la decisione di voler abbandonare tutto.

"Adesso puoi capire perché quando Riccardo ha parlato di lottare per raggiungere i propri obiettivi io me ne sono stata zitta. Aveva centrato la mia debolezza o comunque era riuscito dove io avevo fallito. Mi son sentita una grande stupida perché l'ho giudicato senza conoscerlo e, niente, non sapevo cosa rispondere."
Valentina, che da brava ascoltatrice non aveva aperto bocca per tutto il tempo, mi abbracciò. Lei aveva capito, sapevo che potevo contare sul suo appoggio.
"Sinceramente mi dispiace che tu non me l'abbia detto prima. Cioè, il canto è stata una parte importante della tua vita. Non devi vergognarti di tutto questo con me. Ti capisco, anche io avrei mollato tutto. Questo non fa di te una codarda, affatto."
"Grazie, ma più che codarda mi sento un fallimento. Io ci credevo veramente ma non ero pronta per scontrarmi con la mia famiglia. Non me lo perdonerò mai."
Era vero. Non avevo avuto il coraggio di combattere per realizzare il mio sogno. Avevo scelto la strada più semplice cercando di assecondare i desideri degli altri, non avevo pensato a me stessa. A quello che volevo io.
"Ma no, non dire così. Hai fatto la scelta più giusta, eri ancora una ragazzina. Pero' secondo me non dovevi abbandonare del tutto il canto. Potevi tranquillamente seguire la tua passione e allo stesso tempo studiare all'università."
Si certo, come se fosse semplice.
"Ci ho pensato ma ti rendi conto di quanti pseudo cantanti ci sono in giro? È difficile farsi strada nel mondo dello spettacolo soprattutto oggi. Molti infatti partecipano ai talent per emergere."
Questa conversazione stava prendendo una piega che non mi piaceva. Proprio di questo avevo sempre avuto paura di dire la verità: temevo il giudizio di Valentina.
"E perché non lo fai anche tu? Potresti partecipare ad Amici"

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