La mia vita

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Ariana :
Chicago,Il
É cambiato tutto,da quando,dopo il suo viaggio di lavoro,l'incidente...mi fa male pensare che per una simile cavolata,forse perderó mia madre,l'unica persona che ho.
É in ospedale da due mesi,quando,una bidella apre la porta della mia aula,e si dirige verso la mia insegnante.
Sento i loro sguardi trafiggermi,cosí,inizio a guardarle,cercando di capire che succede.
"Ariana,potresti uscire?devo dirti
una cosa":
"Tua madre,ecco,lei....ci ha lasciato"

La guardo negli occhi,abbasso lo sguardo,e iniziò a correre;vado all'ospedale,che distava pochi minuti dalla mia scuola,e mi dirigo nella sua stanza.Il sangue mi si gela nelle vene,sento il mio cuore battere piano,mentre vedo la sua figura,distesa sul lettino senza vita.In quella stanza,dove le ho raccontato delle mie giornate,anche se lei non era "presente" alle mie parole,ma sapevo che lei mi ascoltava,e quando allungavo la mia mano per stringere la sua,lei,ricambiava.

Quella a seguire,fu la scena più brutta della mia vita;
I medici staccavano i numerosi fili che ,fino a qualche minuto prima,la tenevano in vita,che anche se non riusciva a respirare,lei era lì,il suo cuore era lì,e quando era in vita ,mentre non passava nessuno,mi avvicinavo per poterne sentire il battito regolare,di una donna sulla quarantina,alta poco piú di un metro e sessantacinque,era colei che mi aveva aiutato a superare le "crisi" adoscienziali,quelle che mi sembravano vere e proprie tragedie,ma dopo l'incidente...io non avevo sorelle,e non avevo mai conosciuto mio padre,non so nemmeno come sia avere un padre,ma andavo avanti perché sapevo che lei,mia mamma avrebbe riniziato a vivere,anche se non sarebbe piú tornata quella di una volta,ma avevo la certezza che sarebbe tornata.

Selena:
Los Angeles,Ca
Avevo avuto notizie di mia madre,ma per mesi,non si era fatta vedere.Mia nonna attraversó la porta di camera mia guardando in basso,e fra le mani aveva un foglio,dove notai scritto
"Per selena"
Lo presi,lessi e guardai mia nonna.
Mia madre era morta,e con lei,se ne era andato via un pezzo del mio cuore.
Il mio respiro si fece irregolare,sbattevo le ciglia tra di loro trattenendo le lacrime,mentre guardavo inespressiva quel foglio,che aveva dichiarato la fine della mia gioia.
Mi alzai tremante,e mi diressi in soffitta;presi alcune nostre foto,e,senza farmi sentire,iniziai a piangere senza smettere per svariati minuti,o forse ore;probabilmente,se ne era andata per non farsi vedere mentre soffriva,ero sola,avevo solo mia nonna,visto che non avevo sorelle,e mio padre,non lo avevo mai conosciuto.

Spazio autrice:
Allora,mi chiamo Sofia e spero tanto che questo prima capitolo vi piaccia,per favore,continuate a leggere,un bacio,
Sofia

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