BlackMoon

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Arrivo in prossimità del loro territorio, il loro odore infesta l'aria peggio di un insetticida!
Salto su un ramo e mi nascondo tra le fronde di un albero, per non essere vista. Se tutto va bene entro una settimana al massimo dovrei aver finito, però prima me ne starò un po nascosta per capire i loro spostamenti.

                 *******************
3 giorni dopo

Bene, sono rimasta nascosta per tre giorni senza essere scoperta.
Da quello che ho visto in questi giorni, seguono sempre lo stesso schema: un gruppo va a caccia, uno in ricognizione, poi rientrano tutti per il pranzo credo, pomeriggio fanno allenamenti e qualche lavoro per l'alfa e infine cena. Per tutto il giorno fanno i turni di ronda e sono almeno in sette la notte restano soltanto in tre.
Ed è proprio di notte che io attaccheró, ma prima devo riprendere le forze; sono due giorni che non mangio e il mio stomaco si fà sentire.
La mia lupa è sempre più impaziente e continua farmi pressione, io invece sono sempre più nervosa, non so perché ma qualcosa di me è rimasto come quella bambina che vide la morte davanti ai suoi occhi da piccola.
Distolgo l'attenzione dai miei pensieri che ormai riempiono completamente la mia mente e scendo dall'albero.
Mi inoltro di più nella foresta per cacciare. Trovo una lepre bella grossa e la faccio diventare il mio pasto.
Finito di mangiare ritorno all'albero aspettando che scenda la notte e nel frattempo mi faccio trasportare lontano tra le braccia di Morfeo.
Quando mi sveglio ormai è notte inoltrata e come previsto le guardie si sono ridotte a tre.
Scendo piano e mi trasformo in umana, prendo una pietra abbastanza grossa e colpisco in testa il primo uomo, neanche il tempo di chiedere aiuto che è già a terra con un tonfo.
Le altre due si girano e si avvicinano per vedere cosa fosse successo, appena sono abbastanza vicine sbatto le loro teste una contro l'altra. Cadono a terra e io mi inoltro nel loro territorio.
Cammino silenziosa e arrivo alla casa dell'alfa, mi introduco nel suo studio e inizio a cercare informazioni sugli scontri con altri branchi e sull'alfa.
Vengo interrotta da dei passi.
Oh, cavolo e ora che faccio?
Chiudo tutti i cassetti e mi nascondo sotto la scrivania sperando che chiunque sia non mi scopra.
La luce si accende e io incrocio le dita.
Un odore raggiunge il mio naso, ma non è dell'alfa, cioè ha sempre quella sfumatura di potere ma è più tenue come se non fosse ancora l'alfa.
Però devo ammettere che ha davvero un buon odore, è fresco ma al contempo ti avvolge come una coperta calda.
Il giovane si avvicinò e aprì i cassetti, quando si accorse che mancavano documenti si agitò e inizio a fiutare l'aria.
Ecco ora sono spacciata.
"Fai qualcosa!"  Disse la mia lupa.
"Oh, ciao anche a te. Ma che vuoi che faccia scusa?!?"
"Bloccalo, torturalo, uccidilo, ma non ti fare scoprire!!"
Io dal canto mio non mi muovo e cerco di non farmi scoprire, prima voglio sapere di più sull'alfa e sull'attacco al mio branco.
I passi si avvicinano ancora di più alla scrivania e si fermano proprio di fronte a me, ma poi quando stavo per aggredirlo si allontanò e si diresse alla finestra che avevo lasciato aperta, guardò fuori e andò verso la porta. Si sentì un clic segno che aveva chiuso la porta ed era uscito.
Feci l'errore imperdonabile di uscire dal mio nascondiglio,e così facendo mi trovai faccia a faccia con il ragazzo più bello che avessi mai visto. Era alto almeno dieci centimetri più di me, aveva i capelli color caramello e gli occhi di ghiaccio.
Rimasi incantata a guardarlo.

"Riprendi!" Mi urlò la mia lupa "è il figlio del nostro peggior nemico, non ti puoi innamorare di lui!!"
Con uno scatto fulmineo del braccio estrassi il pugnale che mi portavo sempre appresso e lo puntai alla gola del ragazzo, che non si mosse di un millimetro.
Iniziò così una gara di sguardi, lui mi intimava ad abbassare il mio, ma io non mi sarei mai fatta mettere i piedi in testa da nessuno, tanto meno da coloro che dovevo uccidere.
Mi squadrò dalla testa ai piedi cercando di leggermi l'anima, poi parlò "Cosa ci fai nello studio di mio padre" poi mi strappo di mano i documenti che avevo preso e continuò urlando "e chi ti ha dato il permesso di prendere questi fogli?"
Ora gliela faccio vedere io chi deve gridare.
"Senti coso non permetterti di parlarmi così, non sei nella posizione più opportuna" dissi premendo di più il pugnale sulla sua gola "e il permesso- continuai alzando fiera il mento- me lo sono data da sola."
A quel punto mi ripresi i fogli, ma a quanto pare questo celebroleso non ha intenzione di darmela vinta e riprese a gridare.
Di questo passo sarebbe arrivato tutto il branco in meno di cinque minuti, devo trovare un modo per farlo stare zitto, ma come?
"Ascolta" lo interruppi "non sono sorda, quindi potresti anche smetterla di urlare!" Esclamo.
Lui dal canto suo iniziò a gridare più forte.
"Uff..questa cosa sta iniziando a stancarmi" disse la mia lupa "facciamolo fuori"
"Buona idea" concordai.
Con una mossa veloce gli infilzo il pugnale nello stomaco e lui cade a terra rantolando.
Finalmente un po di pace.
Forse ho parlato troppo presto,la porta viene spalancata ed entrano l'alfa con sei guardie e mezzo branco che guarda da dietro la porta scioccato.
Appena vedono me e il ragazzo sanguinante a terra mi ringhiano contro e si avvicinano, ma qui non c'è abbastanza spazio per un combattimento, così mi giro e mi lancio dalla finestra dirigendomi verso la piazza principale.
Mi seguono tutti cercando di afferrarmi e arriviamo insieme nel cuore del villaggio.
Dalla fila di soldati di fronte a me si fa largo l'alfa, che mi si avvicina con fare minaccioso, quando siamo abbastanza vicini ringhia in modo che tutti possano sentirlo, segno che mi sta sfidando a duello.
"Oh, dai non c'è bisogno di fare tutte queste storie, gli ho solo piantato un pugnale nello stomaco" dico io con fare innocente.
"Che cosa vuoi dal mio branco? Noi non ti abbiamo fatto nulla, ma visto che non la pensi così, sarò felice di farti vedere di cosa siamo capaci" un ghigno gli nacque sul volto.
"Niente? NIENTE?" Ruggii.
Poi mi calmai "davvero voi volete dirmi che non mi riconoscete?"
"Perché chi dovresti essere?"
"E volete dirmi anche che non vi ricordate neanche dei LightMoon?"
"Ah, quel branco di incapaci, li abbiamo sterminati tutti, a partire da quel rammollito dell'alfa. È stato piuttosto semplice."
Tutti risero e io non ce la feci più.
Un ringhio spaventoso lasciò il mio petto e tutti si zittirono guardandomi con gli occhi sgranati.
"Che c'è ragazzina, per caso anche tu eri amica di quei rammolliti?"
"Oh no, affatto. Ma mentre che ci siamo, vi ricorderete anche di Sofie, la bambina  che avete ucciso?"
"È stato veramente uno spasso,ma non vedo come questo possa coinvolgere te?"
"Sì vede che sono passati molti anni, non ha più molta memoria a quanto vedo, non che ne abbia mai avuta, però è molto peggiorato" un ringhio indignato, uscì dal suo petto, ma io continuai incurante.
"E mi dica ha ancora un occhio ceco e il pelo sudicio o si è dato una sistemata?
Mi vuole dire che non si ricorda dell'altra ragazzina, quella che ha assistito a tutto?"
Il volto dell'alfa si fece pensieroso, poi ebbe un illuminazione.
"La figlia di Moon?"
"In persona"
"Impossibile! Ho controllato io stesso che fossero tutti morti, specialmente Moon e la sua famiglia."
"Avete dimenticato me! -poi urlai per farmi sentire da tutti- Sono Grace Moon conosciuta anche come 'L'Hunter che ulula alla luna', sono l'ultima discendente rimasta in vita della stirpe dei Moon, e sono qui per avere vendetta!"
L'alfa si irrigidì, tutti si fecero nervosi, c'era chi faceva qualche passo indietro e chi si stringeva al proprio compagno, ma l'unica frase che rimbombava nella mia mente era :vendetta! Vendetta!
A distrarmi dai miei pensieri fu l'alfa che fece un verso di scherno.
"Non riuscirai mai a battermi ragazzina, come non c'è riuscito tuo padre, e poi guardati intorno, c'è un branco pronto a combattere, per difendermi e difendere i loro cari."
Questa volta fu il mio turno di fare una risata amara.
"Volete dirmi che non sapete niente di Alex,il cucciolo che ho trovato ferito nel bosco?"
Qualcuno sussultò.
"A-Alex! Il mio piccolo Alex!"
Esclamò una signora in lacrime.
"Come sta è-è vivo?"
"Lei deve essere la madre, si, sta bene, ha trovato la sua compagna ed è felice"
"Pensa mai a me?" Chiese sempre la stessa donna.
"No- risposi fredda- ormai lei non esiste più per lui" dei singhiozzi uscirono dalla bocca della donna.
"Non è vero! Stai mentendo! Il mio piccolo Alex non mi avrebbe mai abbandonato, mi avrebbe cercato."
"Infatti è stata lei ad abbandonarlo, e se non mi crede faccia pure, ma se non fosse stato per me, Alex a quest'ora sarebbe morto, grazie al vostro alfa."
Dissi spostando l'attenzione di nuovo su di lui.
Iniziammo a girarci intorno, ma poi lui fece una  cosa che mi stupì, si tirò indietro.
Da dietro di lui invece si fecero avanti sette arcieri pronti a fare fuoco.
Presi quattro coltelli che tenevo all'interno della giacca e li lanciai contro ai soldati che caddero a terra.
Schiavai il resto delle frecce con capriole, salti mortali insomma tutte cose che ho appreso nella scuola per hunters. Raccolsi da terra le freccie e ne rilanciai tre ai restanti. Appena colpii il mio obbiettivo, tutti si trasformarono in lupi, compreso l'alfa e devo dire che non è cambiato per niente: ha ancora il manto sudicio e spelacchiato e un occhio cieco.
Io rimasi umana.
"Ti credi tanto forte da batterci tutti da umana! Povera illusa!" Mi schernì quello che probabilmente doveva essere il beta.
Un ghigno mi nacque sul volto.
Dallo stivaletto presi una pistola carica.
"Credevi che sarei venuta impreparata" risposi.
"Oh, no, ma quella non ti basterà"
Sparo alla rinfusa, non so chi colpisco o dove, sò solo che chiunque mi si avvicini finisce con una pallottola d'argento proprio sul cuore.
Continuo a sparare finché non finisco i colpi, allora mi trasformo e ringhio.
Inizio a lottare, prima con uno, poi con tre, quattro, cinque, otto...
Rimango sfinita dopo aver sterminato l'intero branco.
Gli ultimi rimasti sono l'alfa che non ha combattuto, il beta che è pieno di graffi e morsi, la madre di Alex che è ancora tra i singhiozzi e un altro paio di guardie.
Ho il fiato grosso e zoppico un po.
Sento un applauso e alzo lo sguardo sull'alfa che è tornato umano, mentre le guardie continuano a ringhiarmi contro.
"Devo ammettere che è stato molto divertente"
Divertente? DIVERTENTE? Tutto il sui branco è morto e lui mi viene a dire che lo spettacolo è stato divertente?
Gli ringhio in avvertimento ma lui fa un gesto della mano e le due guardie si mettono una a destra e l'altra a sinistra.
E ora cosa credono di fare? Un branco non è riuscito a fermarmi, come può pensare che ci riusciranno due insulse guardie?
Ma ad un tratto una corda avvolse il mio corpo e mi ritrovai distesa a terra come un salame.
Mi dibatto come una furia, ma le corde non accennano a cedere.
"Codardo!-gridai nella sua mente- slegami e combatti da uomo! O hai troppa paura! Eh hai paura di me? Codardo!"
Poi mi venne un idea, mi trasformai in umana e le corde si allentarono sul mio corpo snello, prima che avessero il tempo di stringerle, presi un coltellino e iniziai a tagliarle.
Poi tutto ciò che ricordo è che sentii un pungiglione sulla spalla sinistra, e poi..il buio.
Mi risvegliai in una cella con delle sbarre enormi e rinforzate con dell'acciaio, stranamente non ero legata ma non avevo neanche le mie armi. Mi avevano perquisita! Ma come si erano permessi!
Si sentì un clic metallico e qualcuno entrò nella cella.
Sapevo benissimo chi era ma non volevo vedere la sua brutta faccia, così mi girai dall'altro lato dandogli le spalle.
Lui rimase fermo a guardarmi e quando non ne potei più mi girai sbuffando e alzondo un sopracciglio chiesi
"Allora?"
"Perché mi hai accoltellato?"
Ma c'è l'ha il cervello o no?
"Ma sei scemo? Ti ho 'accoltellato' perché 'forse' e dico forse mi hai trovata a frugare tra i documenti di tuo padre, ti ho accoltellato perché forse e dico forse odio te e tuo padre più di chiunque altro al mondo ma soprattutto ti ho accoltellato perché mi stavi dando fastidio."
Lui inizia a ridere. Ma allora è scemo per davvero! Però ha una risata bellissima.
No, riprenditi, tu devi ucciderlo!
Si avvicina e mi alza il mento con due dita, mi guarda intensamente negli occhi, poi sposta il suo sguardo sulle mie labbra.
Io sposto di scatto il volto.
La mia lupa che non si era ancora fatta sentire inizia ad agitarsi ed è stanamente eccitata.
"Hey- la chiamo- perché sei così agitata?"
"Perché? Non l'hai ancora capito? Lui è il nostro compagno!"
"Cosa? No, non è possibile, ti starai sbagliando" sto seriamente entrando nel panico.
"No, ti dico che è lui"
" ma sai meglio di me che noi non possiamo stare insieme, cioè io dovrei odiarlo, O-D-I-A-R-L-O, non posso innamorarmi di lui!"
"Ok ma è pur sempre il nostro compagno e.."
"Ti ho detto di no. Ora smettila e concentrati sulla missione!"
E con questo chiusi il mio discorso.
Mi concentrai sul ragazzo di fronte a me.
"Uh, permalosa la ragazza"
"Va al diavolo!"
"Chi sei?"
"Io!?! Tu chi sei?"
"Bhe io sono Jack, figlio dell'alfa Black. Ora tocca a te."
Sbuffo.
"Io sono Grace Moon"
"Oh si, ho sentito mio padre parlare dell'alfa Moon, e da quanto ho capito mio padre ha ucciso il tuo, quindi perché sei qui?"
"Sono qui per distruggere il tuo branco"
"Non ci siamo proprio allora, hai ancora molto lavoro da fare"
"Molto lavoro! Stai scherzando spero! Ho ucciso tutto il branco, a eccezione di te, tuo padre e due guardie"
Dico fiera.
"Cosa!? Non mentire, non è vero, mio padre non l'avrebbe permesso"
"Sì vede che non conosci tuo padre, anzi ti dirò che si è anche divertito nel vedermi uccidere il suo branco"
"Bugiarda!"
Mi grida contro.
"Se non ci credi vai fuori e controlla tu stesso."
Esce dalla cella e la richiude con un tonfo.
Finalmente se n'è andato, non ne potevo più! Ora posso pensare ad un piano per evadere.
Vediamo..rompere le sbarre non se ne parla, sono troppo spesse,non conto nemmeno che mi portino del cibo, potrei provare ad attirarli qui con l'inganno, altrimenti dovrei aspettare che torni quel figo del figlio dell'alfa. Ma cosa vado a pensare! Tutto questo pensare mi ha fatto fondere il cervello!
Mi accovaccio in un angolo e mi addormento.
Sogno:
Ero dagli Obscura Nocte, era buio e vedevo a mala pena i profili delle case, poi una luce accecante mi colpì in viso, vidi Alex che lottava contro un lupo per salvare la sua compagna, ma il lupo era troppo grosso e Alex era già ferito, si difendeva mettendo in pratica quello che gli avevo insegnato.
Poi di nuovo la luce, stavolta vidi l'alfa, anche lui era in difficoltà, come tutto il resto del branco.
Divenne tutto bianco e sentii una voce che mi diceva di andare ad aiutarli, che erano in pericolo.
Poi tutto finì e mi svegliai.

Ero tutta sudata e continuavo ad agitarmi, non potevo aspettare, non potevo restare un secondo di più, avrei completato l'opera dopo, ora Alex aveva bisogno di me e io sapevo a chi chiedere.
M

i concentrai con tutte le mie forze ed entrai nella mente della madre di Alex, era una cosa faticosa, che in genere sapevano fare soltanto gli Alfa Maggiori, ma io dopo tanto allenamento ci ero riuscita.
La chiamai e gli spiegai la situazione, era un po titubante ma la convinsi dicendole che l'avrei portata con me a vedere Alex.
Dopo mezz'ora sentii la serratura scattare, finalmente era arrivata.
Usciamo piano e saliamo al piano superiore, dove faccio fuori le ultime due guardie, ora erano rimasti soltanto l'alfa e suo figlio.
Arriviamo alla piazza e ci trasformiamo, corriamo in direzione del branco in assoluto silenzio, ma poi la madre di Alex che mi disse di chiamarsi Elisabeth mi chiese
"Perché?"
Restai spiazzata, non sapevo cosa dirle, non era previsto che lei venisse con me, ma dovevo convincerla a liberarmi.
"Scusami è stata una domanda sciocca" si affrettò ad aggiungere.
Io non risposi e aumentai la velocità.
Quando arrivammo, avavamo entrambe il fiatone.
Quello che vidi mi sconvolse, il villaggio era mezzo distrutto, delle sentinelle andavano a destra e a sinistra, vagando per tutto il villaggio, in piazza non c'era nessuno come in nessun altro luogo.
Faccio segno ad Elisabeth di seguirmi e ci avviamo verso la casa dell'alfa.
Spalanco le porte e mi ritrovo con venti spade puntate contro.
"Oookk, cosa sta succedendo qui?"
Alex corse ad abbracciarmi e John sbuffò.
"Siamo stati attaccati" mi riferì lui.
"E chi sarebbe il fortunato branco che avrà l'occasione di conoscermi?"
"Che vuoi dire?" Mi chiese John.
"Voglio dire che sono qui per aiutarvi. Allora?"
"Non lo sappiamo con precisione, erano un branco di soli beta con quattro o cinque alfa"
"Cosa?  Non è possibile!"
"Invece ti dico di si è comunque non abbiamo bisogno del tuo aiuto"
"A me non sembra così"
Poi tutti sposarono l'attenzione su Elisabeth.
"E la tua amica sarebbe.."
"Oh si, lei è Elisabeth e non è mia amica!"
"E perché è qui?"
"Bhe ecco..lei è l'ultima sopravvissuta dei BlackMoon, a parte l'alfa..e Bhe ...lei lei è la madre di Alex."
Abbasso la testa e le mie scarpe divennero la cosa più interessante che avessi mai visto.
Vedo Alex ringhiare contro la donna che dovrebbe essere sua madre.
"Lei non è mia madre, non lo sarà mai"
Dei singhiozzi mi giungono alle orecchie.
"Ti prego Alex, lo so che ho sbagliato, ma sono sempre tua madre. Ti prego perdonami"
"Mi dispiace ma non sono stato io ad abbandonarti."
Con questo si gira e se ne va.
Non lo seguo, sò che ha bisogno di stare solo e pensare.
Rivolgo uno sguardo compassionevole alla donna, ma francamente anch'io avrei reagito come Alex.
Mi faccio dare una camera e salgo al piano superiore.
Arrivata non ho neanche la forza di tenere gli occhi aperti, così mi addormento pensando a Jack.

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Salve gente!
Ecco un altro capitolo.
Cosa succederà tra Grace e Jack?
Gli darà una possibilità? O lo ucciderà senza pietà?
E tra Alex e sua madre?
Stellinate e commentate.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: May 12, 2017 ⏰

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