Kinstugi

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ATTENZIONE: QUESTA STORIA NON è ADATTA AI MINORI DI 18 ANNI!
Kinstugi: l'arte giapponese di rendere belli gli oggetti rotti riparandoli con l'oro


La prima volta fu rude e frettolosa, e Viktor non riusciva a staccare gli occhi da Yuuri. Quell'uomo ubriaco, quel sensuale mostro che sembrava strisciare fuori dai suoi incubi più belli, era ipnotizzante come la lava fusa. Viktor sapeva che non avrebbe dovuto nemmeno sfiorarlo, ma quella profonda passione e quell'ardente desiderio lo faceva solo desiderare di affogare in Yuuri, di perdersi in quel bagliore di luce dorata.
Non poté resistere.
Il gala dopo la finale del Grand Prix, l'euforia della danza e il costoso champagne che frizzava sulle loro lingue. Fu come un vortice, che girava e girava, finché Viktor sentì la testa pesare. Yuuri era talmente triste, poi talmente ubriaco e pieno di quell'ebrezza aggressiva che non fu difficile innamorarsi di lui, tanto quanto lo ama ora.

Ora non c'è lo champagne, ma il gusto di caffè arricchito da una sfumatura di spezie. Barcellona, la città dell'astrazione e dell'arte, condivideva questa parte intrinseca con Yuuri. Una volta visto un lato, si sentiva il bisogno di vederne gli altri, sempre in movimento, senza mai perdere interesse. C'era sempre qualcosa di nuovo da vedere, qualcosa di nuovo da scoprire, qualcosa di nuovo di cui innamorarsi di volta in volta.
Le labbra di Yuuri sono morbide e dolci, così diverse dal bacio febbricitante che si erano scambiati l'anno prima. Oh, era già passato un anno, ma quella foschia ebbra era scomparsa, lasciando il posto alla serenità.
Se la loro prima volta fu rude e frettolosa, la loro seconda volta è dolce e lenta. A Viktor ricorda una sinfonia, dal modo in cui la schiena di Yuuri si inarca contro la sua mano mentre lo stringe a sé. Ha bisogno di sentire quella pelle morbida sotto la punta delle sue dita, la pelle d'oca che lo pervade mentre sussurra delicatamente a qualsiasi dio che può lo sentire che quello che stanno facendo è giusto, quello è l'amore. Quello è ciò per cui ha aspettato per così tanto tempo. Come un maestro violinista maneggia con dolcezza il suo arco sulle corde, Viktor sfiora con le dita la guancia di Yuuri.
Questo è giusto.
"Viktor, Viktor", sussurra contro la sua bocca: questa volta ha di fronte la parte sobria e lucida di Yuuri, nervoso e tremante tra le sue braccia. L'oro che brilla al suo dito è come un ricordo dell'anno passato, un calore costante contro la sua pelle. Si chiede distrattamente se quello sulla mano di Yuuri è ugualmente caldo, e c'è solo un modo per accertarsene.

La loro prima notte, piena di baci alcoolici e mani curiose, fu anche la prima volta in cui Viktor si innamorò di Yuuri: ubriaco, dalla voce troppo alta, barcollante e sull'orlo della pazzia. I suoi occhi erano pieni di lussuria quando avvolse la mano attorno cravatta di Viktor, tirandola e posando il volto nell'incavo della sua spalla. Sentiva l'odore della colonia di Yuuri, piacevolmente piccante e con una punta di brezza campagnola, e qualcosa che ricordò a Viktor del ghiaccio. Donava un sottotono di innocenza, delicata come il muschio, ma che nascondeva una primordiale e sfrenata sensualità.
Attraversarono inciampicando la sala da ballo dell'hotel dove si stava svolgendo il Gala, evitando o minacciando di falciare chiunque si mettesse in mezzo alla loro strada. Se Viktor non fosse stato così ubriaco, non quanto Yuuri, avrebbe notato gli sguardi scandalizzati che alcuni pattinatori snob gli stavano rivolgendo; dopotutto, Viktor Nikiforov non era solito correre per la sala durante un gala stretto mano nella mano con un rivale, mentre con l'altra teneva una bottiglia di quello spumeggiante e dolce alcolico.
Che cosa avrebbero detto i suoi fan? Che cosa avrebbero detto i giornali?
Ma Yuuri rideva con leggerezza, fluttuando nella sua ubriachezza e Viktor non voleva altro se non essere dove lui sarebbe andato, non gli importava dove.
Così, quando Yuuri interruppe la loro fuga dal gala, afferrando la bevanda di una sconosciuta sfilandoglielo di mano, scolandoselo e porgendole il bicchiere vuoto come ciliegina della torta, Viktor non poté fare altro che ridere, e non smise finché non furono in ascensore e Yuuri gli fu addosso, facendo sbattere la loro labbra, denti e nasi.
Afferrò con entrambe le mani i capelli corvini dell'uomo quando egli attaccò la sua gola con le sue labbra calde. La sua presa, come se non bastasse, sembrava stringere di più la cravatta per quanto tirava forte. Viktor non si prese nemmeno la briga di evitare che la sua schiena colpisse il letto. Il letto di Yuuri.

History makers - (Vikturi one-shots)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora