L'aereo atterrò con un sobbalzo sulla pista, con gran sollievo di Yuuri.
Il viaggio era stato tremendamente lungo, e tutto ciò che il giapponese desiderava in quel preciso istante era rinchiudersi in camera d'albergo e dormire fino al giorno dopo, peccato che il compagno sarebbe stato di tutt'altra idea.
Viktor sognava quella vacanza da mesi, dalla fine della stagione agonistica a dirla tutta, e Yuuri sapeva perfettamente che il russo non avrebbe sprecato nemmeno un singolo istante che avrebbero passato assieme. Da quando avevano prenotato quei quindici giorni in un albergo di lusso in Spagna l'uomo non sapeva parlare d'altro.
Aveva preparato tutto minuziosamente, dalla suite privata alle escursioni, aveva persino noleggiato una macchina per spostarsi dove e come desideravano. Voleva che tutto fosse semplicemente perfetto. Avrebbe fatto di tutto per il suo Yuuri.
La differenza di temperatura tra l'interno del velivolo e il sole spagnolo di luglio era più o meno come la differenza tra il Polo Nord e l'Inferno. Non sapeva dire se nell'areo l'aria condizionata era eccessivamente alta oppure un enorme termosifone era appena stato acceso al massimo all'esterno.
Non fece in tempo a riprendersi dal colpo di calore che Viktor lo afferrò per il polso, trascinandolo con fin troppo entusiasmo verso il recupero bagagli. Ovviamente, i loro effetti personali arrivarono per ultimi lungo il nastro.
L'entusiasmo del maggiore non scemò nemmeno per un istante durante il viaggio in navetta verso l'hotel, mentre il moro appoggiò la testa sulla spalla del compagno addormentandosi quasi istantaneamente. Quando arrivarono a destinazione, Viktor provò una morsa di ripianto nello svegliarlo, adorava vederlo completamente assorbito dal torpore, con le guancette morbide e l'aria di chi è in pace.
Lo risvegliò con un bacio a fior di labbra, e i suoi occhioni color nocciola incontrarono subito quelli color ghiaccio del compagno. Un sorriso dolcissimo gli illuminò il volto insonnolito mentre Yuuri portò un braccio intorno al collo di Viktor, rubandogli un altro bacio prima di alzarsi e recuperare il bagaglio.
La camera era a dir poco stupenda, oltre che tremendamente lussuosa, ma niente batteva l'angolo di sabbia che trovarono a sorpresa il giorno dopo. Un minuscolo pezzetto di paradiso tutto per loro, e non potevano chiedere di meglio.
Quando non erano in giro per qualche escursione, passavano tutto il giorno lì, tornando solo per l'ora di pranzo, in compagnia l'uno dell'altro, divertendosi e rilassandosi. Passavano le ore a prendere il sole e a coccolarsi dopo aver nuotato un po' nel mare finché non vedevano il sole calare. Dopo la cena, facevano una tranquilla passeggiata per il paesello. Breve, perché erano intenzionati a trascorrere la nottata in ben altro modo.
Per la prima volta, Viktor poteva dire di essere in una vera vacanza, non si era mai sentito così rilassato.
Il russo tenne un broncio infantile per tutto il giorno prima del loro rientro a San Pietroburgo, piagnucolando con voce lamentosa mentre il compagno rifaceva le valige per entrambi, visto che l'altro non sembrava averne l'intenzione. Nemmeno Yuuri, però, riusciva a nascondere il suo dispiacere, e il solo modo di convincere Viktor ad uscire dalla camera fu promettergli che presto avrebbero fatto una vacanza ancora più magica. Solo allora l'uomo afferrò la mano del fidanzato, stampandogli un bacio sulla tempia.
Una volta ritornati, la loro vita ritornò come prima, tra un allenamento e l'altro. O così credevano.
Erano tornati da appena due giorni, e tutta la squadra, compreso Yuuri, si stava allenando quando Yakov comparve con un giornale in mano, con un aria che trasmetteva tutto tranne che positività, ma, più che arrabbiato, sembrava estremamente preoccupato.
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History makers - (Vikturi one-shots)
FanfictionRaccolta di tutte le Vikturi che scriverò... preparatevi.