" Scarlett McCall " urló mia madre quando lesse l'e-mail che il redattore (gentilissimo) della Berkeley School le sveva spedito.
La maggioranza dell'e-mail parlava della mia insufficienza in matematica.
Grandioso direi.
" Ripeto, non è colpa mia se il mio tutor è sparito di punto in bianco! "
" Non alzare il tono della voce con me. "
Ignorandola presi lo zaino e uscii da quella casa il più veloce possibile.
***
La scuola un tempo era il mio posto preferito... adesso no. È proprio uno schifo.Ogni posto mi ricorda lui. Gli armadietti, il bar, il cortile. Ha lasciato un segno indelebile ovunque.
E anche oggi un altro ritardo a scuola. Questa volta è stata colpa di mia madre, lo giuro.
Speravo soltanto che il direttore mi credesse
***
Come non detto...
Il direttore non mi ha creduto e una bella punizione mi ha assegnato. Ovvero il compito di allestire la palestra per la festa.
" Ma non si preoccupi signorina. Non sarà sola "
Come se il mio problema fosse quello. Alzai gli occhi al cielo sbuffando.
***
" Quindi vuoi o non vuoi, questa sera ci sarai lo stesso alla festa " disse Louis ridendo delle mie disgrazie.
" Sparisci " risposi anche se nella mia mente volevo che restasse così che avrei potuto spettinare il suo ciuffo perfetto.
Entrammo nel laboratorio di lingue e lui continuò il discorso.
" Anche se tutto il tempo servirai bevande e cibo "
" Mi dispiace ma non spetta a me il compito di servirvi mio caro Louis " feci l'occhiolino e attesi che la prof iniziasse la lezione.
Nel frattempo chiamò il primo nome all'appello. E il mio cellulare vibró.
Potevo sentire lo sguardo curioso e invadente di Louis, sbirciare sullo schermo del cellulare.
Per fortuna che era Liam. Ma cosa voleva?
Liam:
Ho novità riguardo la collana. Vieni adesso in cortile al solito posto.
Mostrai il messaggio a Louis, nonostante avesse letto tutto e chiesi il permesso di essere mandata in bagno.
Non mi fu dato, così attesi la fine della lezione impiegando tempo a sistemare i miei libri e chiedere degli appunti ad una mia compagna.
Adesso ero rimasta da sola in classe ma un rumore sospetto catturó la mia attenzione. Voltandomi sospirai e delusa risposi alla persona che mi trovavo davanti.
" Steph, mi hai spaventata "
" È ancora presto per spaventarsi mia cara " sorrise velenosamente e mio mi accigliai.
" Cosa intendi dire? "
" Questa sera alla festa. La palestra deve essere spettrale " rise prendendosi gioco della mia ingenuità.
" Certo " annuii ma non ero del tutto convinta.
Qualcosa non mi tornava
" Ci vediamo pomeriggio. Alle tre in palestra " disse dividendo per bene le parole tra di loro.
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Fear - H. S.
FanficNon rimpiangeva la sua scelta, ma alla fine era di nuovo solo. Il suo atteggiamento lo faceva temere , e nessuno osava avvicinarsi . Il suo era uno splendido isolamento , niente a che vedere con quello di una volta. Niente più frasi gentili come ''...