Il giorno dopo della dichiarazione per Eleonora fu un giorno normalissimo. Andò a lavoro, come ogni weekend, e, come ogni giorno da quando l'aveva conosciuto, sì senti tutto il giorno con Marco. Una cosa diversa rispetto al solito c'era. Era felice.
Eleonora aveva un bel rapporto anche con la sua titolare di lavoro. Così quel giorno, che non c'era chissà quanta gente in negozio, aveva raccontato anche a lei le ultime su Marco. Anche la titolare la pensava come tutte le amiche di Eleonora. Secondo tutti lui se ne stava approfittando dei sentimenti della ragazza per tenersela. Eleonora aveva questo dubbio da prima di confessargli tutto la sera precedente. L'unico modo per chiarirsi le idee era parlargliene e chiedergli direttamente che cosa avesse intenzione di fare perchè continuare a parlare ed uscire come se non fosse successo nulla non era una soluzione. Era solo far finta che non ci fosse un problema.
Eleonora però era una ragazza molto diretta, forse, a volte anche troppo. Diventava cinica, stronza. Tutto perchè metteva al primo posto l'onestà. Con chiunque. Per lei era tutto basato sull'essere sinceri. Se non c'era sincerità non poteva esserci fiducia e di conseguenza non poteva crearsi nessun tipo di rapporto. Perciò, appena uscita dal negozio, verso le 6 del pomeriggio scrisse a Marco che dovevano risolvere bene la questione.Tornò a casa e si misero a parlare, finendo per litigare. Litigarono e litigarono. Litigarono così tanto che Eleonora pianse e stette male, ma male sul serio.
Solo un'altra volta aveva pianto per un ragazzo, ma, ora che aveva conosciuto Marco, aveva capito che, il motivo per cui aveva pianto qualche mese prima per un altro, non era assolutamente paragonabile a quello per cui stava malissimo in quel momento. In confronto l'altro era veramente un capriccio. Questa volta, invece, per la prima volta in 19 anni, Eleonora stava male per amore. Soffriva. Piangeva. Era come un fiume in piena. Un pozzo senza fondo. Un racconto che non finisce mai. Non la smetteva più di piangere quella sera. Continuava a pensare che di quel passo non si sarebbe mai messa insieme a Marco. Che era stato tutto inutile. Che avevano ragione gli altri. Avrebbe dovuto ascoltare dall'inizio le sue amiche, sua sorella Silvia, che le aveva addirittura consigliato di non sentirlo proprio questo ragazzo. Di non dargli corda dall'inizio perchè sarebbe potuta diventare una situazione pericolosa. Ma lei, come al solito, aveva fatto di testa sua. Perchè alla fine è sempre così. Gli altri ci possono ascoltare, ci possono dare dei consigli e noi possiamo continuare a chiederne. Ma, al giro di boa, la decisione finale spetta sempre a noi. Siamo noi che viviamo effettivamente la situazione. Solo noi sappiamo quanto ci convenga rischiare piuttosto che rimanere nel nostro. Solo noi sappiamo cosa sia meglio fare. E quella volta Eleonora aveva scelto di giocarsi tutto. I primi giorni era tutto normalissimo. Ma quando si stava iniziando ad affezionare non si è voluta tirare indietro perchè aveva capito che c'era qualche possibilità, che non sarebbe stato tutto buttato, che ne sarebbe valsa la pena. Se però fosse andata male, avrebbe sofferto, e tanto. Le cose veramente belle arrivano col tempo. Quello era solo l'inizio di un tiremmolla che li avrebbe perseguitati entrambi per anni. Ormai si erano trovati e avevano deciso di tenersi. Nel bene e nel male.
Marco continuava ad insistere con la storia del rimanere amici, contando sul fatto che lei col tempo avrebbe incontrato qualcun altro e se ne sarebbe innamorata, dimenticandosi completamente di lui. E se così non fosse stato? I sentimenti di Eleonora erano forti. Ormai, arrivati a questo punto, non si poteva più tornare indietro. Solo lei sapeva ciò che provava realmente, sapeva cosa le conveniva di più fare e quindi decise di iniziare a non rispondergli.
Esasperata dai continui ed assillanti messaggi di Marco, Eleonora fece una cosa di cui si pentì un secondo dopo, ma ormai era troppo tardi. Era scesa davvero in basso. Troppo. Troppo squallida come cosa persino per lei. L'aveva bloccato su WhatsApp. Ed Eleonora non aveva mai bloccato nessuno da anni che ce l'aveva. Ma, lo stesso, Marco non si arrendeva e le scriveva con i messaggi normali. Lei continuava a non rispondere e lui continuava a scriverle. Sapeva che comunque leggeva. Quella sera le inviò la buonanotte con i messaggi normali pur di inviargliela. Fece però terminare il messaggio con una faccina che piangeva. Eleonora era già andata a dormire quando arrivò il messaggio, così lo lesse la mattina seguente. Stranamente fu proprio quella faccina a suscitare in lei un profondo senso di colpa nei confronti di Marco. Comunque non si fece sentire tutto il giorno. Era fermissima sulle sue posizioni. Sapeva che stava facendo la cosa giusta. Lui doveva uscire dalla sua vita. Solo in questo modo lei sarebbe, piano piano, tornata ad avercene una.
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RomanceÈ una storia d'amore molto interessante e coinvolgente e non l'ennesima storiella scritta giusto per vedere se piace. Parla di un incontro che cambia per sempre la vita di due ventenni, Eleonora e Marco. Parte tutto da una sera in cui si conoscono p...