Cap 22. La fine - prima parte - 2014

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  Sam e Dean chiusero gli occhi quando sparirono, cercando istintivamente l'uno le mani della'altro, in cerca di un appiglio al quale aggrapparsi.


Quando riapparvero, lo fecero con le mani ancora strette l'una nell'altra, all'aperto, in mezzo a una città piena di nebbia, caotica, sporca...i marciapiedi pieni di sporcizia, il rumore che li assordava...e sangue anche, e corpi stesi a terra...

"Dean, dove diavolo ci ha portati quel pazzo?" chiese Sam.

"Tranquillo, Sammy, ci sono qui io..." disse Dean, stringendo di più la mano del fratello. Riusciva sempre a capire quando Sam era spaventato...anche lui lo era, ma quello che voleva più di ogni altra cosa, era tranquillizzare il fratello...anche se pure lui tremava.

"Dean, guarda!!" urlò Sam, indicando un corpo steso a terra di una donna. Un cagnolino si stava avvicinando al corpo senza vita della povera donna, e Sam liberandosi dalla presa del fratello, seguendo l'istinto, fece allontanare il cane.

"SAM!" gridò Dean, percependo il pericolo...e infatti poco dopo il cadavere della donna si rialzò, ringhiando:

"ARRRRRGH. DOV'è MIA FIGLIAAAAAA?"

Dean fece appena in tempo a colpirla con una grossa spranga di ferro, prima che la donna attaccasse Sam.

Cadde come un peso morto, mentre Sam chiedeva a Dean:

"Dean, sono....?"


"Zombie!!!" disse una voce sconosciuta alle loro spalle, all'inizio del vicolo, estranea eppure familiare.

"Si sente ancora la puzza...." Disse l'uomo che ora non era più in penombra, e che – colpo di scena – sembrava essere il gemello di Dean.

I fratelli restarono sconvolti.

Videro l'uomo che sembrava Dean, guardare male la donna – zombie che gemeva sull'asfalto. Prese la sua pistola e gli saprò un colpo in testa, che fece sussultare i fratelli, poi gli diede un calcio prima di proseguire....dietro di lui, uno stuolo di uomini armati, lo seguiva, vestiti da soldati, con fucili spianati tra le mani...sembrava di essere in guerra.

Passarono senza degnare di uno sguardo Sam e Dean....come se non li vedessero.....come se per loro fossero dei fantasmi.....

"Sam...questo non....non posso essere io...io non sarei mai cosi...crudele...neanche con un mostro...credimi..." cercava di dire Dean a suo fratello, prima che la nebbia li accolse come un manto e li fece sparire un'altra volta.







*

Questa volta si trovavano in una baita in legno in mezzo ad un campo, e il gemello di Dean stava dando un mucchio di informazioni e coordinate ai suoi uomini...capirono che Dean doveva in un certo senso aver preso il comando, a giudicare dalla riverenza con cui tutti lo trattavano.

Sam e Dean, in un angolo della tenda, avendo capito che nessuno poteva vederli, eccetto loro stessi, approfittarono di quel momento di raccoglimento, per raccogliere anche loro le idee.

"Dean, non ne so molto di scombussolamenti spazio temporali, ma quel psicopatico di Zaccaria ci ha portati nel futuro!!" bisbigliava Sam.

"Si, lo so...Castiel ha cercato di avvertirci...ci stava dicendo una data prima che sparissimo...duemilaquat......considerato allora che il nostro anno è il duemilanove, è scontato pensare che intendesse..."

"Duemilaquattordici!" lo anticipò Sam, indicando il calendario appeso.

"Sam, ma...dove sei? Perché non sei con me?" stava chiedendo Dean, ma Sam non fece in tempo a rispondere, che la voce dell'altro Dean , li sovrastò.


"E dunque, la prossima volta che vedrete mio fratello, lasciatelo a me. Nessuno si avvicini, nessuno lo tocchi...non provate a fermarlo, immobilizzarlo o ucciderlo, me la vedo io...lui è troppo pericoloso per voi, ha già ucciso molte persone che hanno cercato di fermarlo!"

Sam e Dean sobbalzarono e tremarono a quelle parole.

"Non dovete avere paura, io sono qui per proteggervi, mio fratello e quel verme di Lucifero che lo possiede, non vi faranno alcun male finchè ci sarò io....ora andate e ricordatevi le mie parole! Lasciatelo a me!!"

Su queste parole, tutti abbandonarono la baita, non mancando però di riservare occhiate di compassione e pietà per Dean.

Sam intanto si era messo tutte e due le mani sugli occhi, e Dean cercava di levargliele.

"Sam! Sam, ascoltami!"

Ancora una volta però, vennero interrotti da un'altra presenza. In quella baita ora, come materializzato dal nulla, c'era Sam.

Il Sam di quell'epoca.

Solo che non era davvero Sam. Aveva i lineamenti più duri, più tirati, i capelli più lungi, e un sorriso crudele sul viso.

"Davvero un bel discorso, Dean...." Disse quell'uomo che fingeva di essere Sam.

"Vattene via..." ruggi piano il Dean del 2014.

"Perché bisbigli? Hai paura che i tuoi uomini possano sentirti, tornare indietro e scoprire che non sei il leader, il capo che loro credono? Che li stai prendendo in giro?" ridacchiò Sam.

"Io non li sto prendendo in giro, figlio di puttana."

"Davvero? A me è parso di capire un milione di volte che volessi uccidermi...beh, sono qui davanti a te adesso, e ancora niente" disse Sam/Lucifero scandendo l'ultima parola con derisione.

il Dean del 2014 gemette di tristezza.

"Ebbene?" rincarò Sam.

Un movimento fulmineo. Il Dean del 2014 prese la pistola dalla scrivania e sparò nella traiettoria vicino al Sam/Lucifero del 2014.

Il Sam del 2014 si scansò, sorpreso.

"Ti ho detto di andartene!" disse il Dean del 2014, calmo, il viso in ombra.

Sam/Lucifero ruggi piano.

"Tornerò...e mi supplicherai in ginocchio di venire con me, mio caro fratello...."

Detto questo, svani, lasciando il Dean del 2014 in preda allo sconforto.


"Quindi...Zaccaria vuole mostrarci cosa accadrà nel futuro...io dirò si a Lucifero a quanto pare....e tormenterò te...oh, Dean, mi dispiace...mi dispiace..." diceva intanto Sam, stretto tra le braccia di Dean, che cercava di consolarlo, triste anche lui.








*

Erano di nuovo all'aperto, e il Dean del 2014 stava combattendo assieme ai suoi uomini, contro Sam/Lucifero e i suoi uomini, ma ad un certo punto il Dean del 2014 fu ferito proprio da uno degli uomini di Sam.

"No! Vattene!" disse Sam/Lucifero, guardando il suo uomo cercare di colpire di nuovo Dean con il viso già gonfio, accasciato a terra.

L'uomo si girò verso Sam/Lucifero, contrariato, ma fece quello che gli ordinò, e spari.

Il Dean del presente poteva quasi percepire e toccare con mano il sollievo che attraversò il petto del Dean del futuro, nel sentire quel No, vattene cosi angosciato, per lui.

Sam/Lucifero e il Dean del 2014 si guardarono, fu un attimo, e poi il Dean del 2014 gridò:

"NO!" , raccolse la pistola che gli era caduta a terra, e sparò.

I Dean e Sam del presente sgranarono gli occhi per la sorpresa. Forse avrebbero vomitato anche l'anima.

Videro il volto di Sam/Lucifero allargarsi in una smorfia di puro terrore, allo sparo.

Il proiettile però non colpi lui, ma una persona dietro di lui.

Sam/Lucifero si voltò, percependo lo schianto proprio dietro di lui, dell'uomo che stava per mozzargli la testa con un'ascia. Lo sguardo ancora più sorpreso.

Il Dean del 2014 reggeva ancora la pistola fumante in mano, poi non ce la fece più e la lasciò cadere a terra, privo di energie.

Sam/Lucifero lo guardò con sguardo grave, e si avvicinò a lui, dove intanto la gente non aveva ancora smesso di lottare tra loro.

"No, ti prego...ti prego...." Mormorava il Dean del 2014 come in una preghiera, vedendolo avvicinarsi sempre di più.

Sam/Lucifero non si fermò, anzi si inginocchiò, e afferrandogli la faccia, gli disse in tono insolitamente grave e anche un po' orgoglioso:

"Lo sapevo, fratello mio...lo sapevo che mi amavi ancora..."

Il Dean del 2014 non riusci a ribattere, che Sam/Lucifero spinse la sua faccia di forza contro la sua, alla ricerca di un bacio possessivo e disperato, e forse anche egoistico.

Il Dean del 2014 gemette, sconcertato e confuso.

"Ci vediamo presto, fratello...!" gli disse Sam/Lucifero staccandosi da lui, con uno sguardo di felicità mista a malizia.







Note dell'autrice: il capitolo l'ho messo apposta corto...perchè è da prendere a piccole dosi, a causa della valanga di angst che ne verrà fuori...e io per prima non ce la faccio a scriverlo tutto di colpo xd

alla prossima :***   


Ti odio e ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora