Cap 28. Don'e ever let it end - non farlo mai finire

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 Sam e Dean tornarono finalmente al presente, catapultati per strada, con l'Impala parcheggiata davanti a un motel qualsiasi.


"Quel figlio di puttana di Zaccaria ha pensato bene di sistemarci davanti a un comodo albergo e di restituirci anche la macchina...un biscottino dopo tutte le coltellate che ci ha fatto subire laggiù?" chiese Dean amaramente. Chissà se Castiel aveva pensato di recuperare tutte le loro cose, lasciate cosi precipitosamente alle terme.

Sam non rispondeva e Dean capi che doveva essere ancora turbato. Come lui, d'altronde.

"Vieni, fratellino...entriamo e poi parliamo, okay?" gli disse, prendendolo sotto braccio.




*

Dopo essersi fatti consegnare una camera per la notte, ed essersi chiusi la porta alle spalle, Dean cominciò:

"Sammy, lo so che adesso sei sconvolto, ma quello non eri tu, okay??"

"è la tua frase preferita..." disse Sammy con voce stanca, seduto su una sedia.

"Va bene, allora stai a sentire perché ti dirò una cosa nuova: Quelli non eravamo noi ok? Io non avrei mai permesso che tu neanche ti avvicinassi a Lucifero, non ti avrei seguito all'inferno, ma avrei cercato di tirarti fuori di li, e non avrei mai e poi mai bevuto sangue di demone! Neanche da te!" gli disse Dean convinto.

"Tu puoi essere sicuro di tutto quello che vuoi, Dean, ma la realtà oggettiva dei fatti è quello che abbiamo visto! È questo che conta, è questo che ci porterà il futuro, il nostro futuro!"

"Non puoi parlare sul serio...non ti sei mai arreso finora, hai sempre detto che ce lo costruiamo noi il nostro futuro!" disse Dean spaventato.

"Forse, ma non insieme..."

Dean lo guardò sconvolto. Il cuore in frantumi.

"Che....che stai dicendo?"

"Quello che hai capito...forse abbiamo ancora una speranza di salvarci, se ci distacchiamo..."

"Non puoi parlare sul serio! Se quello che Zaccaria ci ha mostrato è vero, a maggior ragione non posso lasciarti solo, in balia di quel mostro, cosi ti condanno a morte!"

"Già, perché esser stati vicini ti è servito molto a salvarmi, a quanto abbiamo visto" commentò amaro Sam.

"Sammy...non...dopo tutto quello che abbiamo passato per stare insieme...non...tu non vuoi che rompiamo di nuovo un'altra volta...non dopo quanto abbiamo sofferto ogni volta che ci abbiamo provato...ricordati quello che abbiamo passato..." uggiolò Dean.

"ed è proprio per questo, perché me lo ricordo, che dobbiamo farlo, Dean.." disse Sam, con voce rotta, piangendo.

"Cosa...."

"Questo nostro soffrire cosi dannatamente senza l'altro...questo nostro voler restare insieme a ogni costo, mandando all'aria le conseguenze, perché la cosa più importante siamo noi, hai visto a cosa ci ha portato? A regnare insieme all'Inferno"

"Sammy...ma noi ci amiamo..." lo pregò Dean.

"E questo... rende tutto ciò ancora più triste..." sottolineò Sam triste.

Dean chinò la testa, sconfitto.

Sam lo raggiunse, guardandolo, con una tristezza macerante.

"Se può consolarti, io non smetterò mai di amarti, Dean...non amerò mai più nessun altro...il sentimento per te non si spegnerà mai..." gli disse Sam accarezzandogli una guancia.

Dean dette un bacio sulla mano di Sam all'interno.

"Mi hai amato come nessun fratello avrebbe mai potuto fare e io ti sono grato per questo...ma non possiamo più stare insieme...lo capisci, vero?" chiese Sam, piangendo nuove lacrime, quasi a chiedere a Dean di convincerlo del contrario.

"Io...farei tutto per te..." gli disse Dean.

"E io per te...è proprio questo...questo nostro amore finirà per distruggerci e per distruggere ogni cosa a noi cara...e noi non possiamo..."

"Schhh ho capito, Sam...va bene" gli disse Dean, mettendogli un dito sulle labbra.

"Va....va bene?" gli chiese Sam stupito.

"Ho solo un'ultima richiesta...prima di lasciarci...faresti...l'amore con me...un'ultima volta?"

"Oh, Dean.." disse Sam, tirando di nuovo su con il naso e buttandosi tra le sue braccia.


Sam affondò la testa sul collo di Dean, e quest'ultimo gli accarezzò la schiena, per poi seguire il ritmo del fratello che stava strusciando la testa sul suo collo e sul suo petto. Lo imitò, mettendogli le mani sotto la maglietta e togliendogliela.

Continuarono a spogliarsi a vicenda, senza guardarsi, con le reciproche teste affondate nel collo dell'altro.

Jeans, boxer...tutto quello che rimaneva loro addosso.

Fu solo quando si buttarono sul letto, l'uno sopra l'altro, che ripresero a guardarsi.

Lo sguardo dell'uno bruciava gli occhi dell'altro.

I baci che si scambiavano sul petto, dappertutto, erano roventi, quasi come la loro passione disperata.

Dean piangeva quando strinse i capelli di Sam, forte, tra le sue dita. Anche Sam pianse, ma non per il dolore.

E poi carezze, carezze e ancora carezze.

Il sesso non fu dolce.

Fu passionale, irruento, intenso, disperato. Bisogno di lasciare il segno, affinchè l'altro non si potesse dimenticare com'era averlo dentro di lui.

"Dean!!" gemeva Sam, stringendo forte il cuscino tra le sue dita, sempre piangendo.

Dean spingeva senza dire niente, con le lacrime che gli rigavano il viso.


Quando il sesso li lasciò stremati, senza forze, Dean pensò che la cosa migliore sarebbe stata di cadere nel sonno subito, ma il suo corpo lo tradi ancora una volta.

Quando si sdraiò cercò il corpo di Sam e lo abbracciò, rendendosi conto che stava ancora piangendo.

"Voltati verso di me.." gli sussurrò Dean, e Sam lo fece, ma nascose il viso tra le sue braccia per non guardarlo.

A Dean non importava. Quello che contava era solo che Sam aveva ripreso a stringerlo.




*

L'indomani mattina fu come svegliarsi da un sogno. O forse da un incubo.

Dean si svegliò e avrebbe tanto voluto credere che le vicende della notte prima fossero state solo un brutto incubo, che niente era successo davvero...ma naturalmente era solo un'illusione...

Sapeva che ora, da un momento all'altro, uno dei due avrebbe dovuto prendere la decisione di alzarsi da quel letto e porre fine a tutto.

Pensò che sarebbe stato Sam, ma Sam dormiva ancora...

Forse se ne sarebbe andato quando si sarebbe svegliato, riflettè Dean.


Gli accarezzò una spalla, e poi il collo, e alcune ciocche di capelli, per cercare di imprimersi a fondo quei contatti tra le sue dita, prima di dirgli addio...sapendo che poi non avrebbe più potuto farlo...

Sam mosse la testa sotto il suo tocco, e prima che Dean potesse gridare al suo corpo di fermarsi, lo abbracciò.

Non avrebbe dovuto, ma era debole.

Sam si mosse nel sonno, tra le braccia di Dean e ricambiò l'abbraccio.

Dean si rese conto di aver sbagliato e lasciò la presa, ributtandosi sul letto, a pancia in su, amareggiato, coprendosi la testa con il cuscino. Forse avrebbe pianto.


Sam guardò quella reazione e non disse niente.

Dean non si mosse, continuando a tenersi il cuscino sopra la faccia, aspettando che Sam se ne andasse via, spezzandogli il cuore...perché ci stava mettendo cosi tanto?

Dopo un tempo che parve infinito, senti Sam dare un bacio al cuscino che Dean teneva sopra la testa e sdraiarsi poi su di lui, facendo aderire perfettamente di nuovo i loro corpi.

Dean non capi che il suo petto era lacerato da profonde scariche e fitte di dolore, fino a che Sam non fece combaciare di nuovo i loro corpi insieme, e non gli fece passare quel dolore.

I dubbi tornarono. A quanto pare, che fosse giusto o sbagliato, aveva bisogno di Sam per stare bene. Del suo corpo, delle sue mani, del suo viso, della sua bocca. Semplicemente di lui.

Era come se gli si chiedesse di rinunciare a una mano o a un polmone.

Di più...di più... gli gridava una voce.

Sam era sempre stato di piu...

Era l'aria che respirava...il suo nutrimento...

Come avrebbe fatto a sopravvivere senza di lui...senza la sua ancora? Sarebbe affondato?


Sam non dava segni di volersene andare presto...continuava ad abbracciare Dean, e poi lentamente, prese la sua mano nella sua....

Dean sconfitto ancora una volta, tolse il cuscino dalla faccia e affrontò il suo viso.

Aveva gli occhi rossi e Sam lo guardava con infinita tristezza, e poi senza preavviso, lo baciò ancora.

Dean non avrebbe dovuto ricambiare, o ricascare giù nel materasso, e stringergli la schiena, come ad aggrapparsi a lui, ma lo fece lo stesso.



*

Non seppero neanche loro quanto tempo rimasero a coccolarsi in quel letto, quella mattina.

Il tempo sembrava dilatato. Nessuno li disturbò.. nessuna donna delle pulizie per venire a riordinare e pulire le camere, nessun Castiel che preoccupato veniva a premurarsi che fossero sani e salvi e si chiedeva cosa era loro successo durante il viaggetto nel futuro, nessuna telefonata imprevista....solo loro.

Sam era ora girato di spalle, staccato da Dean, tenendogli però la mano.

Dean cominciò a pensare che forse toccava a lui alzarsi da quel dannato letto, ma quando ci provò, gli sembrò di essere paralizzato.

La stretta della mano di Sam sembrava tenerlo inchiodato in quel letto.

Era calda, rassicurante, gli diceva che non avrebbe mai conosciuto addio.

Non ce la faceva a lasciarlo e ne ebbe la certezza quando le sue dita sfiorarono ancora una vola la schiena nuda di Sam.

Sam rabbrividi e si mosse ancora sotto il suo tocco.

"Amore, uno dei due deve alzarsi da questo letto..." gli disse Dean, inaspettatamente romantico e dolce, abbracciandolo da dietro.

Sam non si girò. Sussurrò solo: "Non ci riesco..."

Dean lo capiva. Neanche lui ci riusciva a lasciarlo...




*

"Non voglio vivere senza di te..." gli disse Sam. Era a petto nudo, davanti al letto e lasciava penzolare due manette. Se fosse stata un'altra occasione, Dean avrebbe pensato a una sorta di proposta erotica vedendo quell'affare, ma ora il tutto assumeva solo un contorno macabro e immensamente triste.

Vedeva lo sguardo rassegnato e triste di Sam e avrebbe voluto consolarlo. Dirgli che tutto sarebbe andato a posto. Avrebbero trovato una soluzione...ma non ce la fece a dirglielo, perché lui per primo si sentiva distrutto e rassegnato.

Il fatto che suo fratello volesse suicidarsi e lui non stava facendo niente per impedirglielo, la diceva lunga su quanto anche lui stesse male. Su quanto entrambi fossero usciti marchiati da quella disastrosa esperienza.

"Che dici?" gli chiese Sam.

"Dico che sei un egoista...lo sai che ti seguo dappertutto, Sam..." disse Dean triste.



*

In quel motel c'era una piscina al chiuso. Non fu difficile per loro intrufolarsi nella stanza.

Erano vestiti. Forse sarebbero morti per annegamento, ma non c'era bisogno anche di farlo per congelamento...perché soffrire più del necessario?

Guardarono l'acqua sotto di loro.

"E cosi è proprio la fine..." mormorò Sam.

"Mi dispiace cosi tanto, Sam..." mormorò Dean.

"Credi che questa sia la giusta punizione perché abbiamo voluto stare insieme a tutti i costi?" chiese Sam.

"Non lo so, so solo che rifarei ogni cosa per averti al mio fianco..."

"Dean..."

"E allo stesso tempo vorrei averti rifiutato dal primo giorno...tutto, pur di farti vivere..." aggiunse Dean.

Sam lo interruppe, mettendogli un dito sulle labbra, e chiudendo gli occhi.

Dean sospirò e gemette un altro po'.

Sapeva che non poteva fargli cambiare idea. Non ne aveva la forza.

Si odiava per questo. Ma almeno non sarebbe stato solo.

"Grazie..." disse Sam.

Dean apri gli occhi sorpreso.

"Per non lasciarmi da solo anche in questo momento...."

"Sammy, io non ti lascerò MAI da solo...e se esiste un'altra vita dopo la morte, non ti lascerò solo neanche là..."

Sam lo baciò di nuovo dolcemente. Un muto ringraziamento.






*

Sam e Dean entrarono nella piscina, e Sam legò le manette per metà al suo polso, mentre per l'altra metà, esitò....

"Dean...tu...sei sicuro di...."

"Sam, anch'io non posso vivere senza di te..."

"Cazzo...cosa ti sto facendo...ti ho fatto del male per tutta la vita e sto continuando a farlo fino alla fine della vita di entrambi..."

"Sam...tu mi hai dato la cosa più bella che avessi mai potuto desiderare...un amore...epico, travolgente, che mi consumasse...era quello che chiedevo quand'ero ragazzo." disse Dean, appoggiando la fronte alla sua.

Sam gemette a quelle parole.

"Ti amo..." gli disse solo.

E poi legò l'altra estremità delle manette al polso di Dean.

Andarono sott'acqua, tenendosi ancorati alla scaletta, mentre con la mano rimasta libera, cercavano l'uno il corpo dell'altro.

Fu Sam a prendere l'iniziativa. Andò subito a baciare il fratello, forse volendo distrarlo dal gelo della morte che li stava per invadere.

Dean ricambiò il bacio. Non ebbe tempo di pensare a quello che stavano facendo, perché il suo ultimo pensiero fu che sperava di sognarlo, durante la fase di incoscienza che avrebbe preceduto la morte.

I fratelli cominciavano a sentirsi mancare il respiro, ma non smisero di baciarsi. continuarono a farlo finchè il più piccolo briciolo di forza li teneva ancora lucidi.


E poi, proprio quando stava per arrivare la FINE, una mano si mosse sott'acqua a tirarli su....









Note dell'autrice:

perdonoooooooo. Mi dispiace per tutto questo T_T però oramai ci siamo levati il dente, no? xd

mi farò perdonare!!

*scappa via veloce *

ps ero triste anch'io quando scrivevo ç_ç

*scappa di nuovo *     

Ti odio e ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora