<Pharya è in movimento, ha appena finito il suo addestramento in Egitto ed è in volo sul mediterraneo> annunciò Ana.
<Volare? Alla fine é riuscita ad ottenere quella nuova tuta aerica?>
<Con una buona parola, e un cecchino puntato in fronte si ottiene tutto> risposte Ana con ironia.
Ana tirò fuori dalla sua tasca interna una foto olografica di Pharya, in uniforme militare.
<È cresciuta molto, hai ragione... ho riflettuto e penso che sia preparata per combattere, non è più una bambina vero, ma penso ancora che lo sia. È una donna ormai.> disse Winston fissando la foto.
<Sapevo che avresti capito> concluse Ana.
Passò un mese, Pharya si stava ambientando alla base e aveva scelto il suo nuovo ufficio tra i tanti lasciati per le nuove reclute.
Pharya o Pharah come si fa chiamare da tutti, era molto simile alla madre, aveva lo stesso tatuaggio geroglifico sotto l'occhio ed aveva i capelli fin al collo. Era alta e possedeva una tuta spara missili, con un jetpack integrato per poter volare nelle battaglie. Aveva anche un proiettile esplosivo integrato nel braccio.
Winston, tra le tante cose che faceva alla base, aveva creato un prototipo di zaino che permetteva di teletrasportarsi in pochissimo tempo per distanze molto elevate. Poteva inoltre far riavvolgere il tempo della persona in termini di spostamento. Per esempio lo provò con Ana, la quale fece una corsa intorno all'Armeria per poi rifarla al contrario molto più velocemente. L'unico problema era l'altezza e la stazza. Serviva una persona esile, agile e di media statura. Non come Ana che aveva spalle larghe ed era troppo alta per lo zaino che, a volte, teletrasportava solo il corpo e non i vestiti... per non andare nei dettagli. Così Winston si interessò di più alla ricerca di una persona adeguata, adatta ad indossare lo zainetto e a switchare (termine varato da Winston stesso) senza problemi, o meglio, con i vestiti. Winston venne contattato dal capo dell'esercito Inglese per riferirgli un messaggio molto importante. Era avvenuta una tragedia. Un pilota di nome Lena Oxton era scomparsa in seguito ad un collaudo del nuovo tele-jet Slipstream, capace di teletrasportarsi, come lo zainetto di Winston. La signorina Oxton (una donna) era poi riapparsa ma affetta da "dissociazione temporale", la quale non esistiva nel tempo ne nello spazio. Era un fantasma vivente, spariva e ricompariva ad intermittenza, a volte per ore o giorni. L'esercito Inglese oltre che riferire l'accaduto voleva affidare Lena a lui, poiché vestiva anche le veci di scienziato oltre che di eroe Overwatch.
Lena arrivò, probabilmente, dopo una settimana, ma apparve dopo un mese, e Winston poté conoscerla. Notò subito che Lena aveva la statura e la stazza perfetta per provare lo zainetto ma volle prima studiarla così da avere un quadro più completo. Lena esistiva ma non esistiva, era consistente ma non consistente. Era un caso molto strano, come piacevano a Winston. Di giorno studiava Lena (quando era visibile) e di notte modificava il suo zainetto, denominato "Tresh".
Fece in modo di modificare la conformazione atomica di chi lo indossa, aumentando la sua densità. Poi un giorno decise di farglielo provare. Per metterglielo ci volle un giorno intero...
<Okay Lena, test numero 37378 bis, sei pronta? Ho posizionato lo zainetto sui sostegni in posizione, devi solo entrargli dentro> disse Winston.
<Ci provo, ma se cadrà a terra per la millesima volta, non è colpa mia!!>
Lena, che quel giorno era leggermente più trasparente si mise in posizione, all'interno dello zaino poiché non aveva consistenza. Winston accese il macchinario che produsse una luce celeste fortissima, più forte delle altre volte, e li la vide.
Aveva una consistenza, poteva muoversi, e le stava anche bene quel aggeggio. Winston poi le rivelò il vero funzionamento di Tresh.
Per una settimana ci furono flash celesti per tutta la base, Lena si stava abituando all'uso di Tresh così da sceglierlo come sua arma. Switchava su e giù, per tutte le stanze, per tutti i laboratori, non c'era zona che non avesse marchiato con il suo flash blu. Era diventata così abile che decise di crearsi un suo nome di battaglia, ovvero "Tracer", per non rivelare il suo vero nome
Giunse il suo compleanno, tutti erano felici per lei e attivarono nella base, la modalità "Festa". All'interno di ogni piano uscirono macchine per fumo, luci stroboscopiche al laser e TANTI TANTI palloncini. Tracer (la chiameremo così d'ora in poi) non riusciva a stare nella pelle così corse da Winston che per poco non gli venne addosso: <Eddai Winstonuccio dammi almeno un indizio!! Che cos'è il mio regalo? Lo voglio sapere! Lo, voglio, sapereee!!>.
Tracer era sempre così emotiva e esagitata, ma mai come durante il suo compleanno.
Il momento della torta, Tracer si posizionò al centro per fare la foto. Foto fatta, si poté mangiare la torta. Era fatta da Ana, che era un ottima cuoca. Winston finalmente mostrò il regalo a Tracer: era una tuta in simbiosi con lo zaino, aveva una giubba beige e un paio di pantaloni arancione fluo, con il suo nome stampato sopra. Tracer abbracciò tutti e corse a cambiarsi. Ci vollero circa 3,6 secondi per mettersi la nuova tuta.
Era davvero bellissima, gli stava davvero bene, ed era anche della misura giusta.
Passato il momento Tracer, Winston ricevette un nuovo ospite, la Svizzera Angela Zimmer, dottoressa del policlinico di Zurigo.
<Hallo Winston! Wie geths? Come stai? La ma armatura è ancora qui, spero di si?>
<Ma certo Angela! Sto bene bene, non buttiamo mai le cose nei nostri ex eroi, potreste sempre tornare da un giorno all'altro. Non ti trovo per niente invecchiata!>
<Ahah danke Winston, lavorando nella medicina hai accesso a tutti i rimedi per le rughe e per l'invecchiamento. Ti servirebbero un po' anche a te no? Ti posso prescrivere una cura di Liciuston.>
<Meglio di no, le mie ammaccature devono stare in bella vista, in ricordo dei bei momenti e delle battaglie più belle> disse Winston.
Angela andò nell'armeria a recuperare i suoi averi, tra cui la tuta angelica.
La tuta angelica era tutta bianca con un aureola e due ali capaci di farla volare. Inoltre aveva un bastone che le permetteva di curare o migliorare le prestazioni dei suoi compagni. E ovviamente una pistola al plasma per difesa personale.
Angela era molto brava in combattimento, aveva una buona mira e sapeva usare molto bene la sua tuta per raggiungere compagni caduti. La sua tuta angelica aveva un'abilità potentissima: raggiunto un certo livello la tuta si surriscaldava e sanava tutte le ferite dei caduti, in modo da riportarli alla vita.
Il motto di Angela, o meglio Mercy, suo nome di battaglia, era "Gli eroi non muoiono mai". Frase iconica che ripeteva sempre dopo aver resuscitato i caduti.
Fu la volta di Satya Vaswani, una studentessa indiana con capacità fuori dal normale.
Studiava architettura ma era specializzata in "luce solida" .
Riusciva a creare costrutti con la sola luce, concentrata da un macchinario applicato sul braccio di chi costruisce. Satya venne in contatto con Winston per ciò che faceva, a lui interessava molto.
Giunse alla base e decise di aiutare l'Overwatch contro la Volskaya poiché il sogno di Satya era di creare un mondo, una società non ostile per le persone ma vivibile in ogni sua sfaccettatura. Prese il nome di Symmetra ricordando la simmetria con cui è creato il mondo, ma che sta venendo a mancare a causa delle continue lotte.
Winston poteva dirsi felice della risalita dell'Overwatch, c'erano nuovi agenti, e agenti già conosciuti. Stava già programmando un attacco in uno stabilimento della Yuistuk, una fabbrica associata alla Volskaya.
Si entra in azione!•Allora cari lettori, come vi sembra questa storia? Siamo giunti al capitolo 3, l'Overwatch si sta ricostruendo ed è in cantiere già un attacco contro la Volskaya!! :)
•Fatemelo sapere con un commento o un voto! :D
STAI LEGGENDO
Overwatch: Il Ritorno Della Volskaya
FanficIn un futuro non precisato, dove regnano le industrie Volskaya in tutto il sistema, c'è sempre più il bisogno di eroi. Ed è così che questa storia narra la chiamata di Winston e dell'Overwatch alle armi. Cosa succederà? Edit: ho aggiunto il capito...