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«Vai Bobby prendi la palla!»
come ogni domenica mattina ero al parco vicino casa mia a giocare con il mio cane; mi rilassava stare in quel parco e poi in primavera il profumo dei fiori e quel vento quasi caldo mi cambiavano la giornata.

Dopo un po' di tiri richiamai Bobby per mettergli nuovamente il guinzaglio e portarlo a casa.
Camminai per circa 10 minuti, fin quando non mi trovai davanti alla porta di casa.

«Mamma sono tornata!» urlai chiudendo la porta dietro di me per farmi sentire.

Mia madre scese velocemente le scale venendomi a baciare la fronte.
Era una donna sempre frettolosa, andava veloce per la minima cosa e non riuscivo quasi mai a stare con lei per più di 2 minuti a parlare di ciò che mi faceva piacere poterle raccontare.

«Ciao cucciolone..» si rivolse al cane levandogli il guinzaglio e il collare, poi girandosi nuovamente verso di me mi dedicò uno dei suoi sorrisi più belli per poi sparire nel suo ufficio correndo.

Al suo atteggiamento roteai un po' gli occhi al cielo, presi dalla cucina una mela e salii nella mia camera a studiare un po' di materie su cui avrei avuto il compito durante la settimana a seguire.
A scuola sono sempre stata molto brava, ottimi voti e nessun problema con il comportamento e di questo i miei genitori ne sono sempre stati orgogliosi.
Nel frattempo presi una matita, un evidenziatore ed iniziai a scrivere, sottolineare e ad appuntarmi tutto ciò che potesse essere utile per un buon voto nel compito di chimica.
Continuavo a leggere, scrivere, rileggere, cancellare, riscrivere, correggere e poi leggere nuovamente, sottolineare, evidenziare e ogni tanto sbraitare per qualche sbaglio fin quando la mia testa iniziò a martellare causandomi un dolore atroce.

«Che palle!»
continuavo a ripetere mentre mi sdraiavo sul letto in cerca di qualcos'altro da fare.

Oltre che a sbuffare, continuavo a muovermi da un lato all'altro sul letto cercando almeno una posizione confortevole in cui poter restare. Inutile dire che non avevo risolto nulla, così alzandomi dal letto, rimisi in ordine i libri e le penne nell'apposito astuccio e tornai in cucina a cercare qualche altra cosa da mangiare, magari sempre salutare. O forse dovrei proprio smetterla di mangiare in continuazione.

Entrando in cucina trovai mio fratello maggiore, Cameron.
Io e mio fratello siamo sempre andati molto d'accordo, nonostante tutto non abbiamo neanche molti anni di differenza, poiché io ne ho 17 e lui 19, tra pochi mesi 20.
È da sempre il mio angelo custode, la mia felicità e il mio unico amore. Non amerò mai nessun altro ragazzo come amo lui. Per l'aspetto fisico avrei da ridire.. Lui è alto, ben piazzato, con i capelli castani e gli occhi di un colore celestiale; il suo naso è leggermente all'insù proprio come nostro padre e la bocca rosa carnosa quando si curva in un sorriso mostra dei denti perfettamente dritti e bianchi. Io non dico di essere la sorella bigotta di cui si vergogna, ma tra i due, sicuramente quello che è venuto meglio è lui che ha preso molto di più da papà rispetto a nostra madre.
Io ho preso un po' da entrambi, come, ad esempio, gli occhi celesti da papà, gli zigomi ben delineati, i capelli scuri e lunghi da mamma e poche poche lentiggini. Sono leggermente più alta delle altre ragazze della mia età e il mio corpo è magrolino con delle decenti curve di cui non mi sono mai lamentata.

«Caaaam!» gridai saltandogli addosso.
«Hey hey hey.. Lo so che sono bello e affascinante ma non puoi fare così sennò la fila di ragazze che ho si ingelosisce!» mi disse ridendo e abbracciandomi a lui lasciando cadere il cucchiaio sul tavolo.

«Ma tu vivi di cereali o riesci a mangiare anche qualche altra cosa?» gli chiesi gesticolando e alzando gli occhi al cielo.
Mangia davvero tanti cereali, delle volte li sostituisce anche ai pasti giornalieri e in tutto ciò non mi sono mai spiegata come fa a non ingrassare neanche di un grammo nonostante il suo modo sbagliato di mangiare.

«È mattina! Sono obbligatori i cereali.»
«Una persona normale mangierebbe latte e cereali contati, tu che non lo sei abbondi di Nesquik e in più ti finisci una confezione di cereali al giorno» gli dissi sorridendogli ormai stanca di ripetere le solite cose.

«Dovresti pensare a vivere invece di farti il piattino contato pure dei cereali.. Che poi tranquilla, se una volta non mangi la tua adorata mela non succede niente» mi prese in giro mentre continuava ad ingozzarsi.

Sbuffando lo lasciai stare e uscii dalla cucina tornandomene in cameretta.
La mia vita era così monotona: la mattina mi preparavo per andare a scuola, passavo la mattinata sui libri, tornavo a casa per il pranzo, mi rifugiavo tutto il pomeriggio nella mia camera a studiare, uscivo per andare in cucina per la cena, tornavo su per andare a dormire e la mattina seguente ripetevo le solite cose senza neanche cambiarle di una virgola.
Ciò mi piaceva e nessuno avrebbe mai rovinato la mia routine.

🌎👼🏻💘🌟
Ciaooo! Ho deciso di scrivere questa Fan Fiction perché nella vita oltre a non avere niente da fare mi piace scrivere ahah.. (ovviamente scherzo) Lo faccio solo perché mi piace scrivere e di sera mi vengono una marea di idee che d'ora in poi condividerò con voi.
Spero vi piaccia e mi raccomando continuate a leggere!
Ps: so che questa prima parte è noiosa ma non avevo altre idee per iniziare
Ps un'altra volta: il nome della protagonista è Chrystalina, scusate se non lo avevo ancora citato fino a questo momento.
Buona notte
- G. 🎀

Fai con me il prossimo sbaglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora