Piove. Molte persone dicono che questo tempo aiuta a pensare e a scacciare le brutte idee dalla mente; per me invece è solamente un momento per rilassarsi, lasciarsi dondolare dal ticchettio delle gocce che scendono dalle grondaie o dal suono che emette arrivando a terra.
In uno di questi giorni mi stavo preparando per andare a scuola, avevo un compito in classe e subito dopo un'assemblea d'istituto e per l'occasione mi ero vestita bene, truccata, cosa che faccio solamente nelle giornate importanti, solitamente preferisco una felpa con un jeans, ma essendo la rappresentante di classe e dovendo parlare davanti a mezza scuola mi sembrò più opportuno rendermi presentabile.
Stavo facendo tardi, come sempre, correndo oramai zuppa d'acqua entrando nella stazione sfiorai un ragazzo che incrociò il mio sguardo con l'aria di uno che mi avesse già vista da qualche parte e questo provocò una sensazione strana dentro di me perchè quel volto non mi sembrava essere nuovo.
Fortunatamente il treno passò subito e riuscii ad arrivare durante l'appello.
Stavo frequentando l'ultimo anno di superiori, la professoressa stava spiegando la "Divina Commedia", in classe la maggior parte la trovava noiosa e antica, invece se vista in un certo modo può sembrare il poema più attuale di sempre.
Accanto a me c'è Julia, la mia migliore amica. Ci conosciamo praticamente dal primo giorno di superiori quando per caso ci siamo trovate nello stesso banco e abbiamo iniziato a parlare come se ci conoscessimo da sempre. Lei esteticamente è l'opposto di me: lei alta io bassa, lei bionda io mora, lei magra io un po' formosa, ma forse è proprio per questo che ci vogliamo un bene dell'anima.
Ovviamente appena suonata la campanella che annunciava l'inizio dell'intervallo gli raccontai immediatamente di quel ragazzo e della sensazione che mi aveva lasciato addosso, ma soprattutto dei suoi occhi che mi erano rimasti impressi nella mente e non riuscivo tutt'ora a non pensare.
-Ecco perchè ti vedevo distratta durante la lezione d'italiano, non è da te Daesy non sentire la Prof. che spiega Dante senza avere la faccia da pesce lesso.-
-Eeeeehi! Io non ho affatto la faccia da pesce lesso, al massimo sono una sognatrice ad occhi aperti e poi non è colpa mia se il Grande Poeta ha scritto frasi così stupende e romantiche.-
-Le trovi solamente tu stupende vorrei sottolineare perchè se lo dicessi a qualcuno della nostra classe ti prenderebbe per pazza, ma non importa. Piuttosto parlami di questo ragazzo, com'è?.-
-E' la prima volta che lo vedo, non mi è mai capitato di incrociarlo alla stazione, stava con un gruppo di ragazzi a parlare, io andavo talmente di corsa che l'ho sfiorato e lui mi ha dato un'occhiata divertita che ancora non riesco a dimenticare!-
-Chissà come si chiama, magari è nuovo di zona, anche perchè qui ci conosciamo tutti, chi più chi meno, quindi se c'è una faccia nuova è difficile non notarla.-
-Si infatti lo stavo pensando anch'io, comunque credo che sarà impossibile rincontrarlo se non prende sempre il treno.-
-Staremo a vedere. Dai ora andiamo in classe altrimenti chi la sente la prof. di matematica!-
In effetti dovevo dare ragione a Julia: poteva essere nuovo in città quel ragazzo che potrebbe essersi trasferito da poco ed è per questo che non ho mai avuto l'occasione di incontrarlo altre volte. Certo, io non avrei avuto il coraggio di fare il primo passo, parlargli iniziando il discorso con un scusa o semplicemente creare la situazione.
Chi avrebbe mai detto che lo avrei rivisto?
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Have a nice day
Short StoryIn un giorno qualunque la vita di una ragazza qualunque viene stravolta dal casuale incontro di giovane ragazzo appena trasferito in città.. Daesy, tra mille dubbi ed insicurezze riuscirà a rivederlo di nuovo?