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Scendo giù dalla macchina di Alessandro e inquadro il cottage di fronte a me.

È fatta completamente di legno, ed è circondata dalla neve e sul tetto anche.

La neve è poca ma è già tanto che la vedo, da noi non nevica quasi mai.

Due braccia mi circondano la vita e mi attraggono contro il suo petto per poi lasciarmi sui capelli un tenero bacio.

-Ti piace?-mi chiede indicando la casa davanti a noi.

-È bellissima-annuisco felice.

Mi giro e alzo la testa verso il suo viso, lego le mie braccia dietro al suo collo e allungo le mie dita per toccare e giocare con i suoi capelli.

Ale si appoggia alla sua macchina mentre io sono a contatto con il suo corpo, le sue mani sui miei fianchi e i nostri visi poco lontani.

-Grazie, sarà un Natale diverso-dico poi mi allungo e faccio combaciare le nostre bocche in un bacio semplice.

-Lo spero.

Dette quelle parole ci separiamo e andiamo a prendere le nostre rispettive valigie che si trovano nel bagaglio.

La casa dentro è ancora più bella ed è notevolmente più grande di quanto mi aspettassi.

-Vado ad accendere i riscaldamenti e l'elettricità-mi informa prima di sparire dentro ad una stanza.

Intanto io incomincio ad aprire le persiane per fare entrare più luce e vedere meglio cosa mi circonda.

Aperte almeno due finestre si incomincia a vedere meglio cosa mi circonda. La maggior parte dei mobili sono vecchi ma tenuti in buone condizioni.

C'è un po' di polvere ma ci penserò più tardi con Alessandro e la musica a pulire meglio.

Mi avvicino a una parete dove si trova un camino, sopra ci sono delle fotografie, ne prendo una e con la mano tolgo via la polvere che la copre.

Sono quattro persone, una famiglia, che si trovano di fronte a questa casa e stanno sorridendo, apparentemente felici.

Riconosco il viso del padre del mio ragazzo, in questa foto sta sorridendo e sembra molto giovane grazie a esso. Poso lo sguardo sulla donna che non ha capelli grigi e occhi freddi, ma, invece, è felice, è irriconoscibile.

Guardo la ragazza in mezzo a quelle due persone che conosco, non conoscendola: è una ragazza, alta, dagli occhi dolci e felici, capelli nascosti dal capello rosso, guance arrossate come anche il naso e un sorriso bellissimo.

Mi si stringe il cuore, questa ragazza è la sorella maggiore di Alessandro morta in quell'incidete stradale quando lui aveva solo dieci anni.

-Si chiamava Carlotta-sento dire da una voce a me conosciuta.

Alzo la testa e vedo la figura maschile del mio ragazzo a pochi passi da me.

Mi avvicino a lui e, distinto, lo abbraccio mentre i miei occhi sono lucidi e pronti a piangere.

Non potrò mai capire quello che ha passato, io sarei persa senza uno dei miei fratelli, non c'è la farei senza ognuno di loro. Se mi lasciassero, non riuscirei a vivere per il troppo dolore. Non riesco a immaginarmi una vita senza: la timidezza di Alan, la saggezza di Aaron e le stupide battute di Lorenzo.

-Ti prego, non piangere per me-mi sussurra mentre mi stringe in un suo abbraccio e fa cadere il suo viso sulla mia spalla.

Ma nonostante le parole non riesco a fermarmi e mi ritrovo a piangere sul suo petto.

Cambiami la vita 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora