Capitolo 9

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Mi sento gli occhi così pesanti da non riuscire nemmeno ad aprirli. Non ricordo nemmeno come sono tornata a casa. Devo aver bevuto troppo. Inizialmente non mi accorgevo di ciò che facevo, solo adesso sto capendo di aver letteralmente esagerato.
Finalmente mi decido ad aprire gli occhi. Non avrei mai immaginato cosa avrei trovato davanti a me. Credevo di essere a casa mia, sul mio letto. Non era così.
Quella non era la mia stanza. Mi giro dall'altra parte e trovo un ragazzo accanto a me, nudo, indossa solo i box. Resto scioccata. Immediatamente mi guardo addosso e mi rendo conto di indossare solo l'intimo. I miei vestiti sono per terra, insieme ad un preservativo, a distanza di qualche centimetro. Sul comodino ci sono sigarette e bottiglie di vino. Non potevo credere a ciò che avevo fatto. Immediatamente, prendo la borsa e guardo il cellulare, David mi ha chiamato ben otto volte ed io non ho mai risposto. In fretta mi rivesto, senza fare troppo rumore e cerco di uscire dalla stanza. Sono ancora le quattro del mattino e io non credo di essere del tutto sobria. Mi sento barcollante e parecchio confusa.
Mentre apro la porta sento qualcuno tirarmi per un braccio.

<Dove pensi di andare senza salutarmi?> Mi domanda, il ragazzo, con uno sguardo seducente. È davvero bellissimo, un fisico attraente e scolpito. Ecco perché non ho potuto trattenermi. Alzo le sopracciglia e non riesco a dire una parola.
Lui si avvicina ed io non indietreggio. Mi appoggia una mano sulla coscia e delicatamente sale verso l'alto, fin sotto la maglietta e poi sotto il reggiseno.
Avrei voluto tirargli uno schiaffo ed invece... l'ho baciato...con la lingua. Lui mi prende in braccio e mi butta sul letto. Mentre mi bacia il collo con passione, mi sbottona i pantaloni e mi mette una mano dentro.
Pian piano siamo nudi entrambi ed inevitabilmente l'abbiamo fatto.
Sto provando un emozione fortissima, mai sentita prima d'ora. Questo incontro ha messo in dubbio ogni mia certezza. Ogni pensiero rivolto al mio futuro con David, inizia a sfracellarsi piano piano, come un vetro sfregato.
Non sento alcun senso di colpa, sono solo felice.
Come sia possibile questo? Sarò ancora sotto l'effetto maledetto dell'alcool?
Forse non sono consapevole di ciò che faccio ed i pensieri concepiti in questo momento non appartengono alla realtà delle cose. L'unica cosa che so è che non riesco a fermarmi. Non posso far a meno di sentire il suo corpo caldo, il contatto, i nostri piedi che si incrociano.
Tutto ciò che sento sono brividi che percorrono la schiena, una passione irrefrenabile ed il sudore freddo, causato dalle mille emozioni.
Dopo aver finito, ci addormentiamo abbracciati l'uno all'altra.
Dopo un po' torna a squillarmi il cellulare, nonostante si siano fatte le cinque del mattino. È ancora David. Cosa sta facendo ancora sveglio?
Non voglio rispondere, non me la sento. Stacco la chiamata, metto in modalità silenziosa e mi rimetto a dormire.

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