I raggi del sole entrano dalle fessure delle persiane. Si riflettono delicatamente sui miei occhi, svegliandomi.
Al mio risveglio, ricordo tutto. Mi ritrovo da sola. Il ragazzo con cui ho trascorso la notte, non è più qui.
Solo adesso mi accorgo di essere in una camera di albergo.
In fretta, raccolgo tutte mie cose. Mi vesto e mi do una sistemata, velocemente. Non riesco nemmeno a guardarmi allo specchio. Non mi riconosco. Questa non sono io. Io non dovrei essere qui, una cosa del genere non avrei dovuto pensarla nemmeno. Ed invece l'avevo fatto.. senza pensarci due volte, che stupida! Gli sono servita solo per passare una notte diversa ed appena si è preso da me ciò che voleva, se ne è andato. Non conosco nemmeno il suo nome. Posso solo provata vergogna. Mi sono fatta ingannare, da uno stronzo. Lui sarà già in giro a raccontare la sua avventura. Chissà quali aggettivi userà per definirmi.
Io invece sono qui, senza sapere nemmeno dove mi trovo, con un cellulare che squilla da tutta la notte e con mille spiegazioni da fare a mia madre, ma soprattutto a David.
E adesso cosa rimane di me? Solo un immagine sfocata di qualcuno che non sa cosa vuole. Non sento quasi più la mia dignità, tutto si è fatto in pezzi.
Come riuscirò a trovare una scusa per giustificare la mia assenza? Prima di fare qualsiasi passo falso, chiamo Carol, chiedendole di far finta che io abbia passato la notte, a casa sua.
Lei accetta volentieri e nel frattempo mi chiede cosa mi sia successo. Non ho tempo di parlarne adesso. La chiamerò dopo.
Voglio solo cercare di capire dove mi trovo e tornare a casa, soprattutto vorrei capire chi sono in questo momento. Forse per il momento dovrei smetterla di autocommiserarmi. Devo solo andarmene da qui e dimenticare tutto.
Finalmente esco da quella maledetta stanza, d'ora in poi la chiamerò 'la stanza dei miei guai', perché è tutto ciò che hai portato e che mi porterà...tanti, anzi, molti guai.
Non riesco nemmeno a salutare il proprietario dell'albergo. Mi giro dall'altra parte anche quando incontro il portinaio, mentre mi apre la porta d'ingresso.
Uscendo, riconosco subito la strada. Finalmente qualcosa di buono. Arrivare a casa sarà una passeggiata. Camminare con questi tacchi è terribile. Se avessi saputo prima che sarebbe successo questo, avrei messo un paio di sneakers.
Finalmente arrivo a casa. Mia madre mi chiede spiegazioni. Dico vagamente di aver dormito a casa di un'amica e corro in bagno a fare una doccia. L'unica cosa che voleva era lavare via quell'orrore, per cancellare tutto.
Strofinarmi il corpo con una spugna, per eliminare ogni traccia.
Non appena esco, mi sento già meglio. Sono davvero stanca, mentalmente e fisicamente. Non ho riposato per niente bene.
Mentre sono in accappatoio, davanti una stufa, chiamo David.<Finalmente Marika!! Che fine avevi fatto?>
<Scusa amore, ho bevuto un po' troppo e Carol mi ha portata a casa sua>
<Mmm..e adesso stai bene?>
<Si, mi sono ripresa e sono tornata>
<Bene.. se ti va, vieni a tenermi un po' di compagnia>
<Certo, verrò non appena avrò finito di fare tutto>
Come farò a guardare David negli occhi? Sarà difficile affrontare tutto questo, ma dovrò fare finta di niente altrimenti lo perderò.
Mentre metto al loro posto gli accessori che indossavo durante la festa, mi accorgo di non avere gli orecchini. Avevo messo un paio di perle color cosa, di mia madre. Tiene molto a quegli orecchini, li ha pagati parecchio, in gioielleria.. e adesso come glielo dirò che non li ho più con me?
Che sbadata! Li avrò sicuramente lasciati in albergo.
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Sapore di te
RomanceMarika ha 21 anni, una vita frenetica e uno studio da portare avanti. È fidanzata da un anno e mezzo con David ed insieme vivono un'intensa e romantica storia d'amore. Marika durante una festa, conosce Cameron, un ragazzo attraente che cercherà di...