Sento il sonno sparire di soprassalto. Provo nei pensieri scaturiti dal mio corpo, quella malsana voglia di dolore e fine. Vorrei tu vedessi quanto è rosso questo sangue, dislocato artificialmente, per mezzo di una lama che brucia come se avessi un'intera alba a contatto con l'epidermide nuda. Ma è ancora troppo poco, solamente l'inizio di questo tumultuoso viaggio infernale, nel quale solo alla fine potrò tastare la conformazione del paradiso. Stanotte ne voglio di più, sento che non devo deludere la bestia. Non ancora. Bramo la pena e il dolore e, infine, il valico del limite umano; per sentirmi esattamente l'opposto di tutto ciò. Le mie pupille cadono sull'arnese che fa al caso mio. Potessi ti farei provare quanto è eccitante dilaniarsi fino alle ossa,fino a toccarsi quel che resta dei propri organi e interiora. Questa volta, però, è tutto diverso, dovrei piangere di dolore e allora perché me ne sto ridendo? Ormai il mio vivere e il mio trapasso coesistono, tinti di un roso vivo. Sarebbe forse meglio dare degno compimento a questa danza macabra in solitaria, cosi taglio di netto ciò che redo essere il mio intestino. So che pagheresti oro per vedere un uomo soffrire in una scena 'si macabra quanto poetica. Ma ancora sento di non essermi spento al limite di ciò che posso e devo fare, vi assicuro che le budella umane hanno un gusto buonissimo; specialmente se appena sradicate dal vostro corpo morente e sofferente. Ma ora basta divertirsi, afferro saldamente tra le mie mani, per quanto salda possa essere la mia presa in questo momento, un piccolo coltello mal appuntito. Ciò aumenta la goduria nel sentirlo lacerare la mia gola, l'unico rimpianto mio sarà quello di non poter mai più poter bere il mio sangue, specialmente in punto di morte. Quest'ultima mossa mi è stata fatale. Ora giaccio sbudellato e sgozzato sul mio letto. Rimarrò li finchè non mi decomporrò, essendomene andato come ho vissuto. Solo