Il mattino del 23 dicembre, Federico era già fuori di casa alle nove. Erano incominciate le vacanze di Natale ma non ne era felice come tutti i suoi compagni di classe.
L'unico aspetto positivo era che avrebbe avuto l'occasione di passare più tempo con Michael. Tutto il giorno, magari.
Sua madre era contenta perché finalmente aveva smesso di essere un topo da biblioteca. A me viene da ridere al pensiero, perché non era affatto vero. Federico non passava più tutto il pomeriggio sui libri ma questo non significava che, quando tornava a casa, non facesse proprio quello. L'altro fatto divertente è che sua madre credeva che avesse iniziato ad uscire con i ragazzi della sua età.
Invece, era passato dal giocare a scacchi o a carte con i vecchi del bar, ad uscire con un bambino.
Questo fatto, poteva essere sfuggito alla madre ma non ai suoi coetanei. Per questa ragione, mentre Federico si dirigeva verso casa di Michael, uno dei tanti bulletti della scuola l'apostrofò.
"Hey, secchione. Vai a casa di quel bambino?" chiese in tono derisorio.
Federico alzò la testa ma lo ignorò, alzando gli occhi al cielo.
"Non è un po' troppo piccolo per te? È il meglio che sei riuscito a trovare?" insistette.
Federico continuò a camminare ma l'altro ragazzo cominciò a seguirlo sul marciapiede.
"Non ti fai schifo? Giocare con un bimbo di sei anni. Un bambino analfabeta tra l'altro"
Federico avrebbe resistito ad ascoltare quel cretino, se si fosse limitato a disturbare lui. Quando però, insultò Michael, una rabbia inspiegabile percorse il suo corpo.
"Stai scherzando, vero? Proprio tu, accusi qualcuno di essere analfabeta?" chiese, controllando il tremore della sua voce.
Difatti, Enrico era stato bocciato già tre volte. Una di quelle, alle elementari, perché non aveva imparato a scrivere. Più volte aveva voluto andarsene e rimanere nel suo stato di ignoranza per vergogna.
Fu un colpo basso anche per uno come Federico.
"Questo non c'entra un cazzo" ribatté offeso, cogliendo l'insinuazione al balzo.
Il viso di Enrico era contratto dall'odio per essere stato affondato, come in una partita a battaglia navale.
"Ah, no. Hai ragione. Parliamo delle innumerevoli volte che ti sei espresso a grugniti? O-"
"Perché non parliamo di come ti diverti a fare il paparino? Gli hai già fatto vedere l'uccello? Ti ha già fatto un pompino?" lo interruppe, mostrando un sorriso sghembo.
Ma la ruota gira, non rimane mai ferma e fu il turno di Federico a ritrovarsi senza nave.
Federico non parlò, incapace di formulare una frase. Strane immagini presero vita nella sua mente, facendolo sentire incredibilmente sporco. Michael era troppo puro per meritare un commento simile.
"Non dirmi che è successo davvero. Cazzo, Lucia, tu sei un pedofilo. Adesso capisco perché esci con quello. È la tua troietta. Un giorno di questi, passo anche io a casa sua e glielo metto in-"
Un pugno si collise con la mascella del ragazzo, interrompendolo bruscamente. Federico riuscì a portare lucidità alla sua mente e rispose con le mani.
Lucidità è un termine relativo, in questo caso.
"Prova ad avvicinarti e io ti ammazzo" lo minacciò mentre l'altro si teneva la mascella dolente.
"Bastardo"
Prima che avesse la possibilità di colpirlo di rimando, lo spinse, facendolo cadere sulla neve. Qui, vediamo un altro lato del nostro protagonista. Federico non era debole, impacciato forse, ma non per questo incapace di reagire. Avrebbe potuto risolvere la problematica del bullismo con un bel pugno assestato con destrezza ma non credeva giusto dover risolvere una situazione con la violenza. Federico era un filosofo, non un soldato.
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Tragic Attraction (Midez AU)
Fanfiction-"Salve signore, vorrebbe comprare della cioccolata calda?"- -"Non lo so. Vorrei? Persuadimi"- --- Tragic Attraction (Midez AU) Copyright © 2017 HazStylinson69™ All Rights Reserved