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Federico si era svegliato a causa di un incubo. Quando osservò alla sua destra, Michael era lì. Ancora non ci credeva.

Non aveva immaginato niente.

Tutto era successo in un istante. Il tempo sembrava non avere avuto importanza nel corso del ritrovamento di Michael. Era come se il tempo avesse atteso quel momento con lui, bloccandosi per poi ripartire come un treno a tutta velocità.

Quella sensazione di vuoto che aveva avuto per così tanti anni, era sparita. Ora, si sentiva completo. Non c'era niente e nessuno che volesse più di Michael. Non c'era opzione che potesse far esitare la voglia di stare con quel ragazzo. Aveva sofferto per quattordici anni ma, date le circostanze, ne era valsa la pena.

Eccome.

Michael l'aveva salvato ed era tornato a riprenderlo tra le sue braccia. Dormiva, la guancia sinistra schiacciata contro il cuscino, le braccia distese appena sotto di esso. La schiena nuda era illuminata dalla luce in strada, il viso era coperto da alcune ombre e alcuni ricci morbidi ricadevano sulla fronte. Il lenzuolo bianco copriva il resto del corpo. La bocca era leggermente schiusa, gli occhi si muovevano appena attraverso le palpebre chiuse ed il respiro era rilassato.

Il suo angelo.

Giovanni entrò nella stanza, in punta di piedi e chiuse la porta senza far rumore. Quando si girò, non si aspettava di vedere il ragazzo addormentato nel loro letto e Federico che lo osservava silenziosamente, sveglio.

"Pensavo se ne fosse già andato" mormorò Giovanni.

Federico l'aveva sentito entrare ma non era bastato per distogliere completamente la sua attenzione dalla figura adagiata di fianco a lui.

"Lui resta"

Giovanni sgranò gli occhi, avvicinandosi, sempre in punta di piedi, a Federico.

"Cosa vuol dire:《lui resta》?" bisbigliò, guardando con disgusto le lenzuola sporcate dallo sperma e la sua bottiglia di lubrificante ancora aperta per terra.

"Esattamente quello che ho detto" bisbigliò di rimando, con tono fermo.

Qualcosa in Giovanni si mise in moto: la tragica realizzazione di quell'istante. Federico spostò lo sguardo dal ragazzo per incrociare gli occhi dell'amico, rischiarati dai lampioni in strada.
C'era determinazione e pace negli occhi di Federico e questo, Giovanni lo capì. Non avrebbe mai fatto del sesso casuale con un completo estraneo. Anzi, non l'avrebbe proprio fatto. Non era neanche capace di parlare inglese, quindi non poteva aver conquistato quel ragazzo con il suo charme intellettuale.

"È Michael?" chiese, non aspettandosi una risposta.

Federico annuì lentamente, riportando gli occhi sul ragazzo addormentato.

Giovanni non fu più in grado di dire niente, così si inginocchiò al bordo del letto dove stava Federico. Lo abbracciò lateralmente, la testa contro il suo petto e le mani che gli stritolavano il fianco destro.

"Sono così contento che tu l'abbia ritrovato"

Giovanni era attonito, gli occhi lucidi, mentre lo stringeva quel tanto che bastava per togliergli il fiato.

"Anche io" rispose Federico, con voce mozzata.

Il silenzio si propagò, ma gli occhi del ventisettenne rimasero sul ragazzo mentre le braccia del suo migliore amico lo stringevano.

***

Federico trascorse dei bei giorni a Londra, forse i più bei giorni della sua vita.

Spesso si svegliava di notte, terrorizzato di aver immaginato o sognato tutto. Invece no; Michael era lì, sdraiato accanto a lui, con la testa appoggiata sul suo petto come quando era piccolo.
Capitava che si perdessero uno negli occhi dell'altro, mentre camminavano o quando andavano a mangiare in qualche ristorante.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 02, 2018 ⏰

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