Elizabeth sapeva di star facendo una follia, ma una follia decisamente elettrizzante e in qualche modo appagante.
Guardò per l'ennesima volta il contenuto di quella busta della spesa, controllando per bene che avesse comprato tutto l'occorrente. Avrebbe preparato la cena per quel deficiente del suo fidanzato - sempre se erano fidanzati - quindi aveva comprato tutto quello che le serviva per poi presentarsi davanti a casa Powell.
Ora, era lì, immobile davanti alla porta rossa di casa Powell, con le mani sudati e il cuore che le rimbombava nelle orecchie. Contò fino a dieci poi con un dito tremante pigiò sul campanello al fianco della porta e aspettò.
Quando la porta venne aperta, il padre di Cameron, con indosso ancora una tuta blu sporca di olio, la guardò confuso. «Cameron non è ancora tornato.» disse semplicemente con voce assonnata.
Elizabeth inspirò bruscamente poi annuì con decisione, «Lo so. Sono venuta prima per poter preparare la cena.» parlò frettolosamente lei, stringendo con forza il manico della borsa della spesa. Ti prego fammi entrare.
«Oh... Entra pure allora.» l'uomo si fece da parte e fece entrare la ragazza che con le guance arrossate gli mostrò un sorriso di gratitudine «Nel frattempo che prepari la cena, potrei mostrati qualche vecchio album di fotografie». Sentendo quelle parole il volto di Elizabeth si illuminò, dipingendosi un ghigno sulle labbra mentre immaginava la marea di foto imbarazzanti di Cameron con cui poi avrebbe potuto ricattarlo.
«Sì, sarebbe fantastico.» disse Elizabeth con un tono di voce basso e quasi maligno.
»«
Elizabeth stava canticchiando una canzone che aveva ascoltato da poco in radio mentre col cucchiaio di legno mescolava il sugo che aveva preparato. Stava aspettando con impazienza l'arrivo di Cameron. Non vedeva l'ora di vedere la faccia che avrebbe fatto nel vederla a casa sua.
«Papà sono a casa!» gridò Cameron entrando in casa mentre le sue narici vennero invase dal un buon profumo che gli fece venire l'acquolina in bocca.
Elizabeth spuntò fuori dalla cucina con in mano un cucchiaio di legno e un sorriso sghembo stampato sul viso, «Bentornato caro.» disse, facendo schioccare la lingua contro il palato. Cameron a quella vista strabuzzò gli occhi. Che ci faceva Elizabeth in casa sua? E per di più con un grembiule addosso?
«Figliolo, Elizabeth si è offerta di preparare la cena.» disse il padre, spuntando da dietro le spalle del figlio che guardò allibito l'intera situazione.
«Tuo padre mi ha anche mostrato delle tue foto di quando eri piccolo. Che carino che eri!» Elizabeth ridacchiò sadicamente, tornando in cucina, dove Cameron la seguì a ruota. Il padre tornò in salotto a guardarsi la televisione, lasciando i due ragazzi a chiacchierare in santa pace.
«Che foto?» domandò a denti stretti il ragazzo, lasciando cadere il borsone vicino alla penisola della cucina.
«Di te sul vasetto oppure nella vasca da bagno o col culetto all'aria. Le ho tutte salvate sul mio cellulare.» emise un sospiro appagato «Che bello! Con questo potrò ricattarti per molto, moltissimo tempo.» ghignò divertita.
«Hai il ciclo per caso?»
«Bingo!» la ragazza scoppiò a ridere, passandosi una mano nei capelli poi tornò di colpo seria e puntò il suo sguardo in quel confuso di Cameron, «Comunque volevo semplicemente farti una sorpresa. Hai detto che non hai mangiato la pasta con tonno, olive e capperi quindi ho deciso di preparartela».
Cameron esalò un sospiro, «Va bene, ma ti prego non fare vedere a nessuno quelle foto».
«Lo giuro. Sono solamente per me.» rise di gusto, tornando poi a cucinare.
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Anonymous [Youth Series ~ Book #1]
Teen FictionIN REVISIONE! PRIMO LIBRO DELLA SERIE "YOUTH" Dove una ragazza riceve dei messaggi anonimi da un ragazzo della sua stessa scuola. #10 in Storie Brevi 10.02.17 #7 in Storie Brevi 11.02.17 #4 in Storie Brevi 14.02.17 #3 in Storie Brevi 16.02.17 #2 in...