Lauren's pov
La cioccolata calda preparata da Karla mi scottava la lingua mentre, fissando un punto vuoto nella grande stanza, pensavo ai miei nonni.
Forse è stato il destino a portarseli via, forse il loro posto non era più questa terra e il mio invece lo era ma non nella mia vecchia e accogliente casa in periferia.
Forse il mio destino era conoscere Karla."Lauren, Laur, mi senti?"
La sua voce mi fece scuotere leggermente la testa svegliandomi dai miei pensieri.
"Si, scusa, dicevi?"
"Raccontami di te. Quello che vuoi, che sia il tuo piatto preferito o la materia che odiavi al liceo" disse la mora con un sorriso gentile e occhi curiosi.Impiegai un attimo a capire che i miei gusti culinari non le importavano più di tanto;voleva sapere di più sulla mia famiglia.
"I miei genitori, come sai, sono morti tempo fa" iniziai.
"L'unica cosa che mi era rimasta erano i miei nonni"qualche lacrima minacciava di far trasparire tutta la mia debolezza in quel momento.
"Loro mi hanno sempre accettata, hanno accettato la disforia, gli sbalzi d'umore, il dover stare attenti ai pronomi e nonostante tutto non mi hanno mai criticata e mai hanno smesso di darmi affetto..."
Mi bloccai di colpo e alzai lo sguardo verso di lei, mi guardava confusa, non poteva sapere a cosa mi riferivo."D-disforia?" disse.
Non era confusa.Lei sapeva cos'è la disforia, con gli occhi mi stava chiedendo per quale motivo ne avessi sofferto."Ho attraversato un percorso di transizione dai 13 ai 16 anni inoltrati Ka, il giorno della mia nascita sulla porta c'era un fiocco blu."
Semplicemente, mi guardò.
Non era sorpresa, non era schifata, e questo mi rassicurò.
Con gli occhi e un timido sorriso mi invitò ad andare avanti."I miei genitori", continuai, "non erano entusiasti della mia scelta, fatto sta che me ne importava ben poco.
I miei nonni, al contrario, non hanno mai smesso di sostenermi" sorrisi.
"Ed eccomi qui, Lauren Jauregui di nome e di fatto, finalmente".*******
Karla's pov
Mi sentivo felice.
Lauren era nel salotto di casa mia con in mano una tazza della peggior cioccolata calda che io abbia mai cucinato e mi stava raccontando della sua vita.Ci fu un attimo di silenzio, lei avvicinò la tazza alla bocca e mandò giù la cioccolata senza fare il minimo cenno di disgusto.
Chissà se ha gusti orribili o è semplicemente gentile.
Mi viene naturale interrompere il momento e iniziare a raccontarle la mia, di storia.
Egocentrico? Probabile.
"Avevo 15 anni quando conobbi quella che diventò la mia prima ragazza"
La mia confessione fece raddrizzare la ragazza sullo sgabello della cucina e spalancare gli occhi."Sei gay, Karla?" mi chiese con una strana luce negli occhi.
Sembrava....felice?
"Si. E questo è il motivo per cui, a 18 anni, vivo già da sola.
Ho tenuto tutto nascosto ai miei fino ai 16 anni, poi le cose con la ragazza di cui ti parlavo si sono messe male e io sono scoppiata, raccontando tutto.
Da allora in poi ho smesso di avere dei genitori, erano due persone con cui condividevo la casa e che mi pagavano il cibo, i vestiti e la scuola.
Iniziai a lavorare dopo la scuola e misi da parte ciò che serviva per ricominciare una vita da sola, ed eccomi qui" feci un gesto teatrale allargando le braccia ad indicare la casa in cui abitavo.La ragazza dagli occhi verdi, semplicemente sorrise, io divenni rossa.
Non sapeva cosa dire?
L'avevo messa in imbarazzo?"Mossa coraggiosa, Karla.
Comunque, se ancora non si fosse capito, anche io." disse.Sbarrai gli occhi; "Anche tu cosa...?"
"Sono gay anche io, Karla".
Sorrisi.
Stavo per fare la cosa più stupida e azzardata della mia vita."Tu ci credi nell'amore a prima vista?" chiesi cogliendola alla sprovvista.
"Ad essere sincera, ci credo da quando ho visto te" rispose Lauren, sorridendo.
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I'm gonna keep you safe.
FanfictionBasta un incontro per cambiare totalmente la propria vita.