Perdo poche righe per ringraziare tutti quelli che hanno perso del loro tempo a leggere questa fan fiction che è nata così a "buffo" come dice il Serpa. Ci tengo a fare un ringraziamento speciale e particolare, molte di voi ringraziano le loro compagne di viaggio, quello che per noi è stato il percorso di claudio e mario, quelle persone che anche se virtualmente hanno accompagnato quei mesi del trono mesi pieni di ansie, di gioie, di pali praticamente non è cambiato nulla ahah.
Io ringrazio la mia casetta clario , ringrazio Ross, ringrazio Black ( mia agente lei sa ahha) ringrazio Depress, ringrazio Ohm,Tevee,Jolex,Pietra, MrsDarcy,LoveisLove,Frafiore, Lizzie,YesWeekend,Kia,Blondie, Keira,Valemc,Rules,Anthea,V93,Freedomandlove e tutte le altre perché ho sicuramente dimenticato qualcuna e sono tutte ragazze, DONNE, straordinarie, ironiche, intelligenti, vere che hanno reso ancora più belli questi mesi.
________________________________________________________________________________
Il tragitto verso l'ospedale sembrava non finisse mai, da quando Paolo gli aveva detto che avevano portato Mario via in ambulanza privo di conoscenza aveva completamente smesso di respirare, la sua vita era stata messa in pausa.
<< Paolo ma ti hanno detto solo questo?non ricordi nient'altro?sei sicuro>> continuava a ripetere Claudio come un mantra.
<< Claudio si mi hanno detto solamente questo, lo hanno caricato sull'ambulanza ed era privo di conoscenza>> ed è questo che continuava a ripetergli Paolo capendo in quel momento la fragilità del suo amico.
<< Oddio Sofia, devo chiamare Rosita>> in tutto questo si era dimenticato di sua figlia
<< Claudio, fermati, l'ho già chiamata io Rosita non ti preoccupare per Sofia sta bene non sa nulla e Rosi passerà lì tutta la notte se è necessario, Claudio non sei solo mi hai capito bene? lo sai che la maggior parte delle volte sono una testa di cazzo, ma sono tuo amico, sono vostro amico e non vi lascio soli>>
<< grazie Paolo, e comunque non sei una testa di cazzo se il miglior amico che vorrebbe chiunque>>.
Finalmente erano arrivati al Pronto Soccorso, fortunatamente era una serata tranquilla non c'erano molte persone, Claudio si avvicinò al bancone
<< senta io sto cercando un ragazzo, si chiama Mario, Mario Serpa è stato portato qui in ambulanza dopo un'incidente>>
Claudio non poteva credere di trovarsi in quella situazione era quasi mezzanotte e sarebbe stato il compleanno di Mario.
29 aprile 2018
Il suono della trombetta squarciò il silenzio della camera
<< AUGURIIIIIIIIII SVEGLIAAAA>>
Mario balzò fuori dal letto
<< Clà, ma sei scemo? mi vuoi fa pijare un infarto, tu non sei normale>>
<< auguri Cicci, un'altro compleanno insieme >>
Mario non poteva credere ai suoi occhi o non ci voleva credere, Claudio indossava degli slip con scritto "Happy birthday to you"
<< poi me devì spiegà dove le hai trovate>> scoppiando a ridere fino alle lacrime
<< dai Claudio vie qua, ma dove vai? come sei permaloso>>
Claudio si era offeso per finta voleva portare Mario nella loro sala dove gli aveva preparato una sorpresa.
<< Clà dai accendi sta luce, me voi fa cappotà a terra cosi ce passiamo il compleanno in ospedale te lo immagini?poi chi la sente tu madre >>
All'improvviso la luce si accese e lo vide lì, Claudio si era rivestito e dietro di lui un cartellone che conosceva molto bene
" Accadono cose che sono come domande. Passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde"
<< Clà che stai a fà?>>
<< riesci a stare per qualche minuto zitto e mi lasci parlare?>>
Mario fece il segno di stare zitto
<< è da un pò ormai che voglio farti una domanda che mi porto dentro da tanto di quel tempo che non hai idea, mi hai stravolto la vita da quel 26 agosto in cui come un rincoglionito ti sei presentato>>
<< va beh pure te non è che stavi messo meglio>>
<< zitto Mario che è già difficile così, ti sei presentato e da quel momento nonostante tutto ci sei sempre stato solo tu, abbiamo iniziato la nostra vita insieme, ci sono stati momenti bellissimi e momenti difficili, molto difficili le cattiverie della gente, i nostri caratteri così diversi, la tua testardaggine, il tuo voler sempre aver ragione, il tuo essere pesante, il tuo mettere il muso per cavolate>>
<< Clà ma che me devi lascià? no dimmelo perchè stai a elencà tutti i miei difetti>>
<<si si lo sto devo sta zitto, però te devi move che me sta a prende l'ansia>>
<< però siamo riusciti a superare sempre tutto insieme e ne siamo usciti sempre più forti di prima, io ti amo Mario, ti amo così tanto e so che non te lo dico spesso, che lo do per scontato che faccio il cretino ma ti amo e ringrazio di averti nella mia vita ogni giorno ma le cose sono cambiate, non mi basta più tutto questo>>
Mario si stava cominciando seriamente a preoccupare
<< ecco lo sapevo che arrivava la fregatura>>
<< ti ricordi chi c'era il giorno della nostra scelta? una persona che ha combattuto per noi, perché avessimo quello che avremmo dovuto avere senza neanche combattere, perché l'amore è amore nonostante tutto>>
Mario aveva capito a chi si riferiva Claudio, collegò immediatamente capendo che domanda volesse fargli Claudio, e le ginocchia cedetterò e si trovò a terra Claudio si abbassò trovandosi occhi negli occhi con il compagno.
<< che c'è Serpa adesso non parli più?>>
Mario d'istinto lo baciò, più e più volte
<< SI, SI, SI SI qualsiasi domanda tu mi faccia, la mia risposta è SI>> disse
<< a quindi possiamo demolire quel trabiccolo che chiami macchina?>> rispose Claudio scoppiando a ridere
<< hai detto SI>>
Mario continuò a fissarlo cercando di rimanere serio
<< Clà >>
<< Mario>>
<< Claudio>>
e poi
<< mi vuoi sposare, razza di idiota?>> disse Claudio cercando di trattenere le lacrime
<< purtroppo SI, imbecille che non sei altro>> rispose Mario
<< eternamente tuo>>
E Claudio infilò nel dito di Mario quella fedina che sarebbe rimasta lì per tutta la vita
Claudio e Paolo aspettavano di aver notizie
<< lei è un parente?>> chiese l'infermiera di turno
<< sono il marito>> disse Claudio rigirandosi la fede che portava al dito.
<< venga con me>>.
STAI LEGGENDO
Il rimedio, la vita e la cura
FanficClaudio e Mario 5 anni dopo la scelta Verona, la quotidianità e la piccola Sofia