Capitolo settantasette

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Capitolo Settantasette
Decisione

Tutti noi arriviamo a un punto della nostra vita in cui dobbiamo prendere una decisione, una decisione molto importante: dobbiamo scegliere se andare a destra o a sinistra,
se scegliere seguendo ciò che é meglio per noi o quello che é giusto fare; poche volte esse coincidono e...in questo caso la coincidenza non é il loro carattere primario.

Molte volte in questi giorni mi sono chiesta cosa fosse successo se quel lunedì di parecchi anni fa fossi riuscita a convincere mia mamma a non mandarmi a scuola.

Non avrei mai incontrato Nick? Cioè lo avrei rivisto, ma lui non si sarebbe mai seduto accanto alla bambina strana con i capelli rossi sangue.
Se tutto quello non fosse successo io non sarei qui ora con questa bambina far le braccia che assomiglia così tanto a quel padre che non vedrà mai, quel marito che ha vissuto troppo poco tempo con me.

"Ciao amore!" Mi siedo accanto alla finestra in una delle poltroncine rosse e accarezzo la piccola mano della mia creatura.

"Lo sai che sei bellissima?" Sorride, poi fa un enorme sbadiglio facendomi scappare una lacrima al solo vedere delle rughette che le si formano sotto gli occhi, così dolci, ma anche molto familiari a me.

"Forse é arrivata l'ora di un sonnellino che ne dici la vuoi sapere una storia?" Incastro il dito nella sua mano che subito si stringe regalandomi un senso di sicurezza.

"Iniziò tutto così, un pò per gioco, un pò perchè forse era già deciso, scritto forze in un qualche libro magico che si aggiorna ogni giorno.
Quando il destino sceglie di farti incontrare una persona speciale, quest'incontro, come per magia, avviene.
Non ci si deve mai arrendere, questa é l'unica regola. Io non l'ho fatto e..." la frase mi si muore in gola perché avrei voluto continuare la frase con guarda dove mi ha portato, ma non è che questa situazione sia il mio lieto fine preferito.

Quando due settimane fa mi hanno parlato dell'idea di lasciar andare Nick, mi sono arrabbiata, mi sono arrabbiata tanto.

Come potevano anche solo pensare che io prendessi in considerazione l'idea di uccidere il loro unico figlio? Cassandra mi ha implorato di pensarci perché non potevamo più costringerlo a rimanere in una vita che non era più la sua, ma io posso...io posso obbligarlo, costringerlo, ricattarlo non se ne può andare, lui non mi può lasciare qui da sola, lui non vuole lasciarmi da sola.

"Allison siediti qui con me!" Mi appoggia una mano sulla spalla mia mamma, so di cosa mi vuole parlare, non voglio ascoltarla; quindi la ignoro.

"Guardami tesoro, non ignorarmi, non sono qui per farti del male sono qui per parlare con te... hai bisogno di parlare con me!" Mi implora.

Tutto questo parlare mi ricorda sempre la verità... mi ricorda il passato e io non voglio proprio pensarci.

"Tesoro, se ti chiedessero di scegliere fra la fine del tuo dolore o la fine del dolore di tuo marito, seriamente faresti l'egoista e metteresti il tuo bene ad un livello più alto del bene di tuo marito? Io non ti sto dicendo che devi scegliere una via invece di un altra, la scelta è solo tua, nessuno può scegliere al posto tuo, ma io non ho educato per diventare un egoista, ti ho educato a pensare sempre agli altri prima di te. Non permettere a te di impedire di scegliere la via migliore." Mi da un dolce bacio sulla testa poi si gira e fa per andarsene.

"Ricorda tu hai già scelto, devi soltanto realizzare la tua scelta! Non puoi sapere cosa succederà poi, puoi soltanto vivere per scoprirlo anche se è dura. Allison dopo la pioggia esce sempre il sole prima o poi... pensa a questo, sia positiva con questa frase in testa." Poi se ne va lasciandomi li sola, con i miei pensieri e con i miei dubbi.

Non sono egoista, voglio però essere sicura. Voglio essere sicura di tutto prima di prendere una decisione perenne.

So cosa devo fare, so che devo prendere non una, ma ben due decisione: la prima la sappiamo tutti, la seconda se per prenderla devo usare il cuore o il cervello.

Ed é con questo scopo che mi avvio nel corridoio bianco e monotono a passo svelto. Okay devo decidere e prenderò questa decisione.

Ora basta piangersi addosso valuterò le conseguenze di ciò che farò più avanti, ora devo solo pensare a ciò che è giusto fare per il suo bene.

"Mi trovi quattro medici, dei buoni medici, voglio tutti i controlli, tutto ciò che mi potete far avere... voglio persone che non siano stati in contatto con questo caso è voglio che le loro valutazioni avvengano separate, se anche solo uno di loro sarà titubante mio marito non finirà sotto 10 metri di terra. Chiaro? Mi fido di lei, non falsifichi ciò che loro dicono, non provi nemmeno a mettergli in testa qualcosa solo per fargli prendere quella decisione, sennò mi avrà sulla coscienza." Poi esco dalla stanza, convinta di aver fatto un passo avanti verso la meta, quella meta che potrebbe cambiarmi la vita.



Capitolo per la festa delle donne... ragazze ci siamo il prossimo capitolo sarà il più bello o quello più triste di tutto il libro... commentate e ditemi cosa ne pensate.

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