la bimba e la bici (ovvero: perché sono insoddisfatta della mia vita)

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ti racconto una storia.

c'era una bambina che andava in bicicletta e andava in bicicletta ogni giorno, correva per tutta la strada e per tutta la casa, ma non rompeva niente.

poi il nonno decise che era diventata grande e tolse le rotelle alla bicicletta; ma anche la bambina era diventata grande e nella bicicletta non ci entrava più.

quindi il nonno e la bambina vendettero la bicicletta, e la bambina piangeva, però il nonno le diceva che con i soldi che ricavava poteva comprarsi una bicicletta nuova.

ma era cresciuta la bambina ed era invecchiata l'economia e la bicicletta costava troppo, i soldi non bastavano più.

e con l'economia era invecchiato il nonno, che a lavorare non ci andava più, e la pensione sembrava il suo stipendio diviso in quattro.

la bambina non poteva comprarsi la bicicletta e col tempo le sue braccia s'indebolirono, s'indebolì la sua energia e il suo cuore che la trasportava per ogni angolo del suo corpo.

c'erano tutti gli altri bambini che andavano a fare le gite con la bici, e lei non poteva avere una bici e alle gite non ci andava mai, nemmeno a piedi.

e tutti gli altri bambini pensavano che fosse malata, e avevano paura che potesse contagiarli e non parlavano con lei, se non per chiederle i compiti.

ma le braccia della bambina erano troppo deboli e non riusciva più a scrivere i compiti, e nessuno le chiedeva più i compiti e non voleva darglieli, e la bambina a scuola andava tanto male.

e la bambina crebbe e diventò ragazzina e cambiò scuola e cambiò casa, perché la mamma e il papà non si volevano più bene come prima, come quando lei andava in bicicletta.

e in bicicletta non ci sapeva ancora andare.
e i bambini non le parlavano ancora.
e i genitori non si parlavano più.
e il nonno era sempre più stanco.
e lei era sempre più debole.

un giorno, dopo tanti anni, vide una clessidra e la scaraventò per terra, rompendola, perché per colpa del passare del tempo era passata anche la sua vita.

e impiegò così tanta energia che cadde al suolo perché il cuore l'aveva finita tutta.

e non visse né felice, né contenta perché semplicemente non visse più.
fine.

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