Capitolo 10.

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"No!" Urlò Zayn sbattendo il pugno sulla scrivania di Cowell.

Questo lo guardò con aria divertita. "No cosa?"

"Non la lascerò mai qua con questo verme", disse Zayn a denti stretti, guardando Simon dalla testa ai piedi con disprezzo.

"Allora niente, Malik. Niente da fare." Canticchiò il vecchio Simon mettendo a posto dei fogli.

"Lasciami restare qua."

Quando pronunciai quelle parole, Simon si bloccò nei suoi movimenti e Zayn mi guardò come se fossi impazzita all'improvviso.

"Che cosa?" Esclamò Zayn, guardandomi come se non mi riconoscesse.

"Zayn, davvero. È più importante la tua vita, la tua carrier-"

"Scusa, lasciaci un attimo da soli", sbottò Zayn nervoso a Simon, che fece spallucce e uscì dalla stanza chiudendo la porta.

"Che ti è preso?" Domandò lui, prendendomi per le spalle.

Sospirai e lo fissai negli occhi.
"Io ho diciassette anni. Vado a scuola, non mi piace la Terra, questo posto è bellissimo. Non mi importa del resto, la mia vita non è nulla di che in confronto alla tua! Tu cosa fai qua? Niente, quando invece sulla Terra fai quello che ami, stai con i tuoi migliori amici e hai successo." Dissi tutto d'un fiato, poi ripresi: "Zayn, davvero. Tu hai bisogno di tornare lì, stai male qui. Io posso sacrificarmi per te, e hai capito benissimo il motivo."

I suoi occhi si fecero lucidi.
"Io non ti lascio qua." Insistette.
"Non posso farti questo! Insomma, credo..ecco.."

"Credi cosa?" Incalzai.

Si schiarì la voce e riprese a guardarmi. "Io credo ormai di volerti abbastanza bene da non riuscire a farti questo."

Mi schiaffeggiai la fronte.
"Per favore. Siamo solo soci."

"Soci?" Spalancò gli occhi lui, alzando la voce. "Soci un bel niente! Sei mia socia quando vuoi buttare nel cesso il resto della tua vita per me? O sei qualcosa di più?"

"Ma allora almeno tu, comportati da socio e lasciami qua! Io non ho davvero di bisogno di tornare laggiù." Gesticolai nervosamente.

"Tu non ti comporti da socia con me e non vedo perché io dovrei farlo."

"Posso sapere cosa intendi per soci?" Chiesi allora, infastidita.

Zayn era frustrato da quella situazione, lo vedevo davvero stanco e disperato.
Forse stavo solo complicando le cose?

"Io e te abbiamo iniziato il lavoro, cioè quello di riuscire a scappare da qua e farmi tornare a Los Angeles, e finirlo insieme senza cose sentimentali di mezzo è lo scopo." Spiegò Zayn.

"Cose sentimentali di mezzo?"

Ma lui cosa provava?

"Sì! Se tu ecco non.. Non mi volessi bene, non ti saresti mai offerta in quel modo per lasciarmi vincere la battaglia.
Io lo stesso, considerando il bene che ti voglio", disse arrossendo lievemente "Non riuscirei mai a lasciarti qua mentre io sono sulla Terra tranquillo. Così staremmo separati, e io non voglio essere separato da te." Disse chiaramente, permettendo al mio cuore di battere più forte del normale.

A volte mi chiedevo se tutto quello che diceva era vero oppure erano trucchi per arrivare a ciò che desiderava lui.

C'era una parte di me, forse me completamente, che sperava che tutto quello che mi diceva fosse vero, parola per parola.

Un po' come quando si deve fare una scelta e si lancia la monetina, e mentre è in aria, si sta già sperando in una delle due risposte.

Lo abbracciai forte, e lui ricambiò subito, affondando la sua faccia nei miei capelli, come se non volesse dimenticarne il profumo.

"Non voglio perderti", gli dissi sinceramente.
Odiavo essere dolce con lui, sapendo come si vantava dopo facendo lo stupido; ma quelle parole mi uscirono spontaneamente, come se il mio cuore si fosse imposto di dirle, nonostante sapesse che prima o poi l'avrei perso lo stesso.

Mi strinse ancora più a sé. "Non fare mai più una cosa del genere, d'accordo?" Sussurrò accarezzandomi la schiena. "Abbiamo iniziato questa merda insieme e ne usciremo insieme."

Annuii. "Okay."

In quel momento entró Simon nella stanza.

"Tempo scaduto. Sono qua i contratti", disse porgendomi dei fogli disordinati e una penna.
"Firma se confermi di rimanere qua, su questo pianeta per sempre, a patto che Malik possa tornare sulla Terra, precisamente a Los Angeles, come membro del gruppo musicale One Direction."

Io e Zayn ci guardammo per pochi secondi.

"Non firmo", dissi velocemente, guardando gli occhi ghiaccio di Simon che incontravano i miei color mare.

Quest'ultimo diventò rosso per la rabbia.
"Allora potete anche sparire da qua!" Urlò facendo tremare il cagnolino seduto nella cuccia accanto alla scrivania.

"Arrendetevi, stupidi ragazzini! Io comando la syco, modest!management e non voglio che lui stia ancora con loro nella band. Non potete cambiare le cose."

"Sei tu che non puoi cambiare le cose", intervenne Zayn. "Io sono in quella band, e lo sarò per sempre."

"Se tornassi succederebbero solo guai. Ormai i ragazzi hanno in mente di fare un nuovo album in quattro." Disse Simon. "Potrei anche lasciarti andare, immaginando quello che potrebbe accadere, ma nah.. Non mi va proprio di rischiare", ridacchiò. "E ora uscite da qua."

Zayn gli rivolse uno sguardo in cagnesco allontanandosi, e io lo seguii.

"Hey bella! Lasci qui il mio autografo?" Chiese Cowell rosso in viso.

Scoppiai a ridere e continuai a camminare avanti con Zayn, ignorandolo.

Che me ne facevo dell'autografo di Simon Cowell?

Una volta fuori, chiesi a Zayn: "Cosa facciamo adesso?"

Sospirò accendendosi una sigaretta.
"Prendiamoci una pausa."

Mi accigliai. "Una pausa da che cosa?"

"Da tutto, dal cercare di tornare lì. Non cambierà idea per un po'.." Disse Zayn rivolgendo uno sguardo al castello, rassegnato.

"D'accordo." Dissi.
Era sua la missione voler tornare lì, sapevo che non poteva muoversi con Simon Cowell che lo controllava ed era pronto a bloccarlo in ogni suo movimento.
E se lui avesse avuto bisogno di stare tranquillo per un po', lo avrei ovviamente assecondato.

"Questo però.. significa ehm, che.. non... Non ci vedremo più fin quando non vorrai tornare a lavorare?" Gli chiesi istintivamente.

"No", disse nettamente. "Assolutamente no. Questo significa che cazzeggeremo e faremo tutto quello di cui avrai bisogno tu."

Risi leggermente. "Io non devo scappare di pianeta in pianeta o cose così. Io non ho bisogno di niente."

"Invece hai bisogno di me", disse lui allora, ricominciando con il suo essere fastidiosamente vanitoso.

Ruotai gli occhi suscitando in lui una risata.

"Posso dormire da te stanotte?" Mi chiese d'un tratto.

Fui certa di essere arrossita fino alla punte dei piedi.
"Come?"

Mi sorrise. "Qua non dormo mai completamente bene."

"Intendo, come dormi a casa mia? Non ho molte camere. Cioè.. È assurdo!" Dissi.

"Hai un sacco a pelo?"

Gli sorrisi. Faceva sul serio.

"Si." Dissi con un sospiro.
"I miei saranno fuori per due settimane", confessai. "Si fidano di me e hanno un lavoro particolare, lo hanno fatto altre volte." Dissi, prima che potesse fare altre domande.

"Perfetto, così posso per la prima volta vedere il castello della principessa", metaforizzó. "Starò da lei."

Sorrisi. "Andiamo allora."

Zayn sarebbe stato da me per le prossime due settimane.

Red planet | Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora