Capitolo 1

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Quel sabato non era un giorno come tanti. Crystal White aveva appena compiuto diciotto anni e aveva finalmente deciso di farsi quel tanto agognato tatuaggio. Era una vita che che aspettava quel momento e non stava più nella pelle dalla felicitá. Sua madre non era proprio contenta della sua decisione, ma la rispettava, in fondo ormai Crystal era un'adulta e poteva decidere da sola per la sua salute, nonostante lei si preoccupasse comunque per la figlia.
La ragazza scese le scale di corsa, afferrò uno dei pancakes che la madre le aveva preparato e la salutò velocemente prima di dirigersi fuori di casa. Uscì dal giardino e saltò sulla sua nuova moto: un'Harley Davidson regalatale recentemente dal padre. Si mise il casco e partì verso il centro di Beverley Hills, diretta dal tatuatore.
Una volta arrivata, si sistemò nel parcheggio lì vicino e si diede un'occhiata ai capelli castani, un po' disordinati per via del casco, nello specchietto della moto. Quando credette di essere presentabile, entrò nell'edificio e si fermò davanti al bancone dove una segretaria dall'aria civettuola masticava allegramente una big bubble.

<<Sì?>>

<<Sono Crystal White, ho preso un appuntamento per stamattina.>>

La donna guardò l'agenda e fissò Crystal di sottecchi.

<<Sì, prego. George arriverá a momenti.>>

<<Grazie!>>

Crystal entrò nella stanza indicata e, invece di sedersi sulla morbida poltrona in pelle, si mise a osservare la stanza. Decine di quadri con le foto dei tatuaggi meglio riusciti erano appesi alle pareti. Uno in particolare catturò la sua attenzione: una fenice risorgente dalle ceneri avvolta in splendenti fiamme rosse e arancioni, con qualche accenno di giallo, e dalle ali spiegate.

<<Bello, vero?>>

Una voce riportò Crystal alla realtá dallo stato di trance in cui era caduta mentre osservava quel meraviglioso tatuaggio. Comunicava pace, armonia e voglia di vivere. Un vero capolavoro.
L'uomo barbuto e muscoloso, che era appena entrato, la guardó curioso.

<<L'hai fatto tu?>>

<<Sì>>

La fissó per un secondo.

<<Ma é solo uno dei tanti tatuaggi che ho fatto nella mia vita. E adesso tocca a te, mia cara. Siediti pure.>>

L'uomo prese un grosso volume rilegato in cuoio dal tavolo lì vicino e glielo mise in mano dopo che si fu messa comoda. Lei lo guardò e sorrise compiaciuta.

<<In veritá, so giá cosa voglio.>>

<<Allora dimmi tutto.>>

George posò il volume.

Crystal si sollevò un po' dalla sedia e prese un foglio da una tasca posteriore dei jeans. Lo aprì e glielo porse. L'immagine stampata al computer mostrava chiaramente un semplice cerchio al cui interno era segnata una croce, che fuoriusciva leggermente dai limiti della circonferenza. Era il simbolo della sua creepypasta preferita: lo Slenderman.
L'uomo sorrise.

<<Be', é molto semplice. Però scommetto che nasconde un significato profondo.>>

L'altra annuì contenta.

<<Allora che ne diresti se usassi un inchiostro speciale? É appena arrivato dall'Italia. É un misto di nero e filamenti d'oro. Non ne ho tantissimo, ma per un tatuaggio così piccolo basta e avanza.>>

<<Mi piacerebbe molto.>>

George sorrise e prese gli strumenti necessari, sterilizzandoli.

La Ragazza che sussurrava allo SlendermanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora